La miocardite virale è una malattia insidiosa, che può avere origine dal virus dell’influenza o da altri virus dell’apparato respiratorio.
A volte, infatti, questi virus sono in grado di infettare anche il muscolo cardiaco, causando patologie lievi o fulminanti, tanto da essere la prima causa di morte improvvisa negli uomini sotto i 40 anni.
Approfondiamo insieme l'argomento!
Cos’è la miocardite?
Con il termine miocardite si indica una infiammazione del muscolo cardiaco, in particolare dello strato intermedio del cuore, chiamata miocardio, che può essere causata da una varietà di fattori, quali: alcuni farmaci, patologie sistemiche, esposizione a tossine, meccanismi autoimmuni e infezioni virali.Quest’ultima è la causa più comune.
In molti casi, questa infezione viene curata dal sistema immunitario senza lasciare conseguenze e causare grossi sintomi. Talvolta, l’infezione può essere più acuta e compromettere la funzionalità del cuore, obbligando a ricorrere a un dispositivo di assistenza ventricolare.
Nei casi più gravi, invece, il sistema immunitario non riesce a sconfiggere il virus o attacca esso stesso le proteine del cuore, durante il tentativo di difesa. Il paziente sviluppa quindi una miocardite cronica, che col tempo può evolvere verso una cardiomiopatia dilatativa, spesso guaribile solo con il trapianto. Secondo le statistiche, un caso di cardiomiopatia su tre deriva da un’infezione virale.
Nei casi più lievi, la miocardite può essere asintomatica o causare solo una sensazione di malessere generale, mentre nei casi più gravi può portare:
- Febbre
- Dolore toracico
- Aritmie cardiache
- Difficolta respiratoria
E ancora:
- Ritenzione di liquidi
- Gonfiore
- Stanchezza
- Perdita di coscienza
Le cause dell’infiammazione del muscolo cardiaco
La miocardite riconosce diverse cause:
- Infezioni virali. La causa più comune di miocardite è un’infezione virale del muscolo cardiaco. I virus invadono il miocardio e provocano un’infiammazione locale con attivazione del sistema immunitario. Durante e dopo l’infezione virale, infatti, il sistema immunitario può attaccare la miosina cardiaca e infliggere un danno al miocardio. Questa risposta immunitaria va a stabilire il quadro clinico della miocardite. I virus che possono causare la malattia infiammatoria del miocardio sono: adenovirus, parvovirus B19, coxsackievirus, enterovirus, HIV, virus di Epstein-Barr, virus della rosolia, poliovirus, citomegalovirus, virus varicella-zoster (HHV-3) e herpes virus umano 6 (HHV-6).
- Infezioni batteriche. In alcune persone con difterite, una tossina prodotta dal Corynebacterium diphtheriae causa una forma di miocardite che rende il muscolo cardiaco flaccido e ingrossato. La miocardite batterica può essere provocata anche da patogeni quali: Brucella, Leptospira, Neisseria gonorrhoeae, Haemophilus influenzae, Actinomyces, Tropheryma whipplei, Vibrio cholerae e Rickettsia.
- Malattia di Chagas. La malattia può essere provocata dall’infezione del protozoo Trypanosoma cruzi, trasmesso da una puntura d’insetto. Il patogeno causa la malattia di Chagas. Dopo la prima infezione, circa un terzo dei pazienti affetti sviluppa una forma di miocardite cronica (a lungo termine).
- Malattie infiammatorie. Queste includono il lupus eritematoso sistemico, la sarcoidosi e altre malattie autoimmuni, come la sclerodermia e le vasculiti sistemiche (esempio: sindrome di Churg-Strauss e granulomatosi di Wegener).
- Sostanze tossiche.
- Abuso di alcool.
- Alcuni farmaci: doxorubicina (o adriamicina), antracicline, chemioterapici e antipsicotici (ad esempio: clozapina).
- Agenti fisici: scossa elettrica, iperpiressia, esposizione alle radiazioni.
- Rigetto dopo un trapianto di cuore.
Come si cura la miocardite?
Antibiotici, farmaci diuretici e inotropi sono tra i trattamenti più comuni. Le ricerche condotte negli ultimi anni hanno dimostrato una scarsa utilità degli immunosoppressori, tranne per la miocardite a cellule giganti.
Gli immunosoppressori tradizionali non risultano efficaci in tutte i casi di danno autoimmune. Addirittura, in modelli sperimentali di miocardite si è potuto dimostrare che alcune forme immunopatogenetiche sono del tutto resistenti a questi farmaci.
Per le infezioni virali persistenti, l’interferone beta si è invece dimostrato in grado di migliorare la funzionalità cardiaca.
Gli studi per comprendere i meccanismi molecolari alla base della malattia e sviluppare cosi terapie più efficaci sono ancora in corso.
Si cerca di capire perché, ad esempio, sia più comune nei maschi: si ipotizza che il testosterone promuova delle risposte autoimmuni che danneggiano il cuore, mentre nelle donne gli estrogeni eserciterebbe un effetto protettivo sia nei confronti delle infezioni virali che delle reazioni autoimmuni a livello cardiaco.
Ciò che emerge dallo studio, dunque, è la necessità di non sottovalutare il valore della prevenzione che, nel caso di malattie cardiache, può davvero fare la differenza!