“Capitano tutte a me!”
Capita a tutti, durante la propria vita, di trovarsi dinanzi a situazioni spiacevoli o dolorose.
La differenza sta nel modo di affrontare tali situazioni, perché c’è chi riesce a farlo senza problemi e chi, invece, inizia a credere di essere il bersaglio preferito dalla sfortuna.
Queste persone tendono a comportarsi come se il mondo ce l’avesse con loro, assumendo un atteggiamento da “vittime”, che le porta a sentirsi prese di mira dal destino o dagli altri, nei quali vedono intenzioni meschine.
Se ritenete di appartenere a questa categoria di persone, chiedetevi se questa situazione vi faccia stare bene e, se la risposta è “no”, convincetevi del fatto che avete tutto il potere di cambiarla e dovete farlo, prima di tutto, per voi stessi e, poi, per vivere bene insieme agli altri.
Se siete intenzionati a voler cambiare questa situazione, significa che siete consapevoli di soffrire di vittimismo e, quindi, avete già fatto un passo avanti verso la guarigione.
Tutto contro di me… o forse no!
Secondo Robert Leahy, direttore dell’Istituto Americano per la Terapia Cognitiva, esistono una serie di dimensioni che caratterizzano il vittimismo.
Vediamole insieme.
- Ci si sente impotenti, incapaci di risolvere un problema o di affrontarlo in modo efficace. Soluzione: anche se vi trovate dinanzi a una situazione irrisolvibile, pensate a quali risorse sono a vostra disposizione per agevolarla il più possibile.
- Si tende a vedere i problemi come catastrofi. Soluzione: chiedetevi se davvero il problema è così grave, qual è la cosa peggiore che può accadere e come si può far fronte a tutto.
- Si tende a pensare che gli altri stiano volutamente cercando di farvi del male. Soluzione: chiedetevi se l’intento malefico che vedete negli altri esista davvero e che cosa ci guadagnerebbero dal danneggiarvi. E, se anche dovessero esserci persone che vorrebbero farvi del male, ne esistono anche altre che vi sostengono e vi vogliono bene, perciò, vale la pena concentrarsi su queste.
- Si crede di essere i soli a esser stati presi di mira per essere maltrattati. Soluzione: pensate alle persone che conoscete e che si trovano nella vostra stessa situazione e accettate il fatto che non siete soli.
- Si è fortemente legati all’idea che si è delle vittime e non si prendono in considerazioni altre prospettive per cambiare la propria visione delle cose. Soluzione: focalizzatevi su cosa potete fare per aiutare voi stessi e per evitare che in futuro possiate ritornare ad avere tali atteggiamenti. E parlatene con persone che rispettate e che possano darvi il loro contributo.
- Ci si sente quasi in dovere di doversi concentrare sui ricordi dolorosi e sul rancore derivante dalle situazioni passate. Soluzione: pensate se questi modi di pensare vi stiano agevolando o vi rendano infelici. Il passato non può essere cambiato, ma lasciar andare via la rabbia e il rancore può aiutarvi a vivere meglio.
Se siete delle persone che tendono a comportarsi da “vittime”, seguite questi piccoli suggerimenti e imparerete ad affrontare meglio le sfide che la vita propone, senza ansie!