Regola n. 1: attenti ai suoi amici
Secondo uno studio condotto dal sociologo Anthony Paik della Iova University pubblicato sul Perspectives on Sexual and Reproductive Health, su un campione di 783 adulti di Chicago tra i 18 e i 59 anni il 5 % delle donne (contro il 17 % degli uomini) ha ammesso di essere stato infedele al partner fedele, mentre il 10% delle donne (contro il 12% degli uomini) ha affermato che non lo era nessuno dei due partner. Solo il 30% delle donne (contro il 43% degli uomini) ha tradito con un estraneo, mentre il 44 % delle donne (contro il 25% degli uomini) ha tradito con un amico. Quindi, come ci insegna Balzac nel suo “Fisiologia del matrimonio”, un marito deve ragionare come il giudice: non ci sono più di tre persone da sospettare nella società che frequenta quando vuol scoprire chi sia l’amante della moglie.
Regola n. 2: attenti all’estradiolo
Vi avevamo già illuminato sulle ragioni biologiche che possono accampare gli uomini per giustificare la loro infedeltà, ma ora ci sono buone notizie anche per le donne. Infatti, secondo uno studio condotto dalla dottoressa Kristina Durante nell’Università del Texas a Austin e pubblicata sulla rivista “Royal Society Journal Biology Letters”, il responsabile dell’infedeltà femminile sarebbe un ormone appartenete alla classe degli estrogeni, legato quindi alla fertilità: l’estradiolo. Quando il tasso di tale ormone è alto, la donna è più incline a tradire. Secondo la dottoressa Durante la spiegazione andrebbe ricercata nel fatto che le donne più fertili sono portate istintivamente a cercare il “maschio” migliore per riprodursi, circostanza che spesso porta a collezionare – più che storie di una notte – il succedersi e l’accavallarsi di una serie di rapporti monogami successivi, caratteristica delle così dette “monogame seriali”.
Regola n.3: attenti al mento
Una ricerca “lombrosiana” condotta dal professor Lorne Campbell dell’University of Western Ontario pubblicata sulla rivista di psicologia Personality And Individual Differences (Personality and Individual Differences, Volume 46, Issue 4, March 2009, Pages 509-513, Lorne Campbell, Lee Cronk, Jeffry A. Simpson, Alison Milroy, Carol L. Wilson, Bria Dunham) ha rivelato esserci nelle donne uno stretto collegamento tra attitudini e comportamenti sessuali “spigliati” e la presenza di tratti mascolini nel viso – i quali si manifestano più visibilmente nel mento – derivanti da un alto tasso di testosterone. La prova del nove è emersa dal fatto che gli uomini punterebbero istintivamente su donne con il mento meno accentuato per una relazione duratura, essendo i tratti più accentuati considerati sintomo di mascolinità e, quindi, di minor propensione alla fedeltà.
Regola n. 4: attenti a Gino il Muratore
Il 64% delle donne italiane sposate tradirebbe il proprio compagno con un uomo muscoloso: il 22% con “Gino il muratore”, il 20% con “Fernando l’idraulico” mentre il 16% con “Battista il giardiniere”.? Questi i dati sulle tendenze sessuali delle italiane diffusi da una statistica Asper presentata al convegno “Non desiderare la donna d’altri” organizzato dall`Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (Onda) in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Regola n.5: dimenticato qualcosa?
Secondo uno studio condotto su oltre 65mila donne europee e presentato al congresso annuale dell’International Society for the Study of Women’s Sexual Health, il 10% della popolazione femminile denota un calo del desiderio sessuale e la colpa, stando alla “scala di valutazione del desiderio” ( il “Decreased Sexual Desire Screener”) sarebbe da attribuire a compagni poco dediti ai preliminari, abitudinari e sbrigativi. La donna sveglia, come spiega la professoressa Donatella Marazziti dell’Università di Pisa, invece di piangersi addosso e deprimersi – per il fatto di non sentirsi desiderata e/o amata – gestirà l’insoddisfazione e il desiderio di rivalsa nei confronti del partner tradendolo, semplicemente.