Volete un seno prorompente? Una pelle senza rughe o un sedere più tonico? Basta prendere un po’ del grasso depositato nel corpo e spostarlo nella zona che va “ristrutturata”, senza l’utilizzo di potesi in silicone o sostanze particolari da iniettare.
Potrebbe sembrare fantascienza, ma in realtà è il futuro della medicina estetica e l’argomento è stato discusso a fondo a Bologna durante un workshop tenuto dal Bioscience Institute, durante il 19mo congresso della Società italiana di medicina e chirurgia estetica.
Gli studi sulle cellule staminali del grasso
L’università di Copenaghen ha condotto uno studio clinico che è stato pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet e che studia i limiti del lipolifting, ovvero come cambia l’aumento del volume del corpo attraverso lo spostamento del grasso da una parte all’altra del corpo. Lo studio ha dimostrato come l’85% del volume acquisito in realtà si perda dopo 4 mesi. Sempre nello stesso studio però i ricercatori hanno evidenziato come il risultato sia molto diverso nel caso di utilizzo di cellule staminali del grasso moltiplicate in laboratorio: la perdita del volume dopo 4 mesi è inferiore al 20%.
“Le cellule staminali del grasso, una volta isolate ed espanse, rappresentano una popolazione cellulare omogenea che rende standardizzabile e riproducibile la terapia”, afferma Giuseppe Novelli, rettore dell’ateneo di Tor Vergata e genetista. “La stessa cosa non avviene per il grasso che, anche se ridotto alla sola porzione più ricca di cellule, rimane comunque gestibile solo mediante protocolli empirici, vista la variabilità dei contenuti“.
Grazie però ai progressi fatti nella medicina estetica e rigenerativa, i limiti del lipofilling possono essere superati.
“Il tanto ricercato segreto di giovinezza è sempre stato sotto i nostri occhi, proprio dentro di noi“, dice Nicolò Scuderi, ordinario di Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica all’Università La Sapienza di Roma. “Qualche anno fa si è scoperto che nel grasso corporeo sono presenti anche cellule staminali mesenchimali multipotenti, ossia che possono trasformarsi solo in alcuni tessuti, nello specifico cellule adipose, cartilaginee e ossee“.
Il grasso quindi era la risposta, ma andava capito come utilizzarlo.
“Pensavamo che fosse il grasso a permettere la correzione, invece si è visto che da solo, in gran parte, va incontro a riassorbimento, necrosi e perdita, specialmente se usato in grande quantità e zone ampie, mentre sono le staminali la risposta e le cellule adipose vengono usate come supporto iniziale e sostituite poi da cellule nuove che si generano proprio dai milioni di staminali impiantate in sede e che si stabiliscono nell’organismo“.
Il trapianto di grasso ha subito un aumento del 20% dal 2014 e sta diventando uno dei trattamenti più utilizzati. Questo è possibile perché il risultato che genera è molto più naturale e meno naturale, oltre a essere una procedura molto sicura che comporta meno rischi.
Ma come avviene la procedura di prelievo del grasso?
La procedura è molto semplice e avviene nello studio del medico che preleva una piccola quantità (circa 20-30 cc) e poi la invia a una struttura specializzata nella coltura di cellule. Grazie a queste nuove scoperte il nostro corpo diventa una fonte inesauribile di cellule per far fronte all’invecchiamento.
“Si tratta insomma di un vero e proprio ‘deposito bancario di giovinezza’ da usare con o senza le cellule grasse”, aggiunge Scuderi.
Ma quali sono i costi?
Questa nuova tecnica permette anche a chi non naviga nell’oro di accedere ai trattamenti. Non dovendo più utilizzare il bisturi, i costi di riducono. Ad esempio per un trattamento completo al viso il costo non supera i 1800€ che comprendono il trattamento delle cellule e la conservazione delle fiale. Per il seno il costo si aggira intorno ai 3000€, un prezzo ben lontano dai costi della mastoplastica additiva.