Un dolore estremamente violento, spesso localizzato al fianco e con irradiazione anteriore verso la parte bassa dell’addome e dell’inguine, descritto come una “coltellata” e che si può associare a nausea, vomito, pallore, sudorazione e tachicardia ed ematuria, ovvero sangue nelle urine. Ecco descritto il tipico quadro della colica renale.
Cosa si intende per colica renale?
La colica renale rappresenta un evento acuto estremamente doloroso che si verifica a causa dell’insorgenza improvvisa di un ostacolo al normale deflusso dell’urina lungo il decorso delle alte vie urinarie. Generalmente, l’ostacolo è rappresentato da un calcolo urinario, anche se a volte può trattarsi di un coagulo di sangue. La sede ureterale è quella più comune dove il calcolo può diventare ostruente, bloccando così il decorso dell’urina e scatenando l’insorgenza della colica.
Il dolore percepito è direttamente collegato all’aumento della pressione all’interno delle vie urinarie, che spesso risultano dilatate: condizione nota come idronefrosi. Sembra, invece, avere un ruolo meno importante la contrazione, o spasmo, della parete muscolare delle vie urinarie, nel tentativo di far progredire l’urina verso la vescica.
Quali sono i farmaci migliori per trattare una colica renale?
I farmaci per la colica renale hanno come obiettivo la riduzione della sintomatologia dolorosa e l’eliminazione delle cause.
I farmaci dotati di maggiore efficacia sono rappresentati dai cosiddetti FANS, ovvero i farmaci antinfiammatori non steroidei. I FANS più largamente usati ed efficaci sono il diclofenac, il ketorolac, l’ibuprofene e l’indometacina. Il loro effetto anti-dolorifico è principalmente dovuto alla riduzione diretta dell’afflusso sanguigno renale, con conseguente riduzione della pressione idrostatica all’interno delle vie urinarie.
Anche il paracetamolo e il metamizolo hanno dimostrato una buona efficacia.
Gli anti-infiammatori steroidei si sono rivelati meno efficaci rispetto ai FANS nel controllo del dolore da colica renale: vanno pertanto utilizzati come seconda scelta e solo in quei pazienti in cui i FANS si siano rivelati inefficaci o assolutamente controindicati. La loro azione è soprattutto indiretta: agiscono, infatti, sui recettori del sistema nervoso, ma non hanno alcun effetto sulla pressione all’intero delle vie urinarie. Appartengono a questa categoria di farmaci analgesici la morfina, la pentazocina, il tramadolo, la petidina. I più comuni effetti collaterali di questi farmaci, evidenti soprattutto per la petidina, sono rappresentati da nausea e vomito.
I farmaci antispastici sono spesso utilizzati in associazione ai FANS: sono infatti utili per rilassare la muscolatura del tratto genito-urinario interessato dalle coliche. Vengono spesso impiegati: butil-scopolamina, rociverina e prifinio bromuro. Purtroppo, i loro reali benefici sono limitati dal fatto che il dolore dipende principalmente dall’aumento della pressione e non dallo spasmo urinario; inoltre, il loro impiego può risultare addirittura controproducente nell’ottica di un’espulsione spontanea.
Nel caso le coliche renali siano associate a nausea/vomito, si consiglia la somministrazione di farmaci antinausea/antiemetici, come la scopolamina butil-bromuro, particolarmente utile per dare sollievo a dolore spastico del tratto genito-urinario e gastrointestinale.
Infine, quando la colica è causata da infezioni batteriche, occorre ricorrere agli antibiotici al fine di rimuovere i patogeni responsabili dell'infezione.