I ricercatori della Curtin University sono sempre più vicini a sviluppare un integratore alimentare che potrebbe essere persino più potente dei farmaci deputati alla lotta contro il diabete. Sotto la lente di ingrandimento c’è un ingrediente del tutto inaspettato: l’estratto dei semi di lupini.
Il ricercatore capo dello studio, il professore Philip Newsholme, ha affermato che l’estratto dei semi di lupini è stato utilizzato in alcuni trial di laboratorio per regolare i livelli di glucosio nel sangue. La ricerca ha anche dimostrato che i semi frantumati dei lupini possono essere utilizzati per stimolare la secrezione di insulina nelle cellule. Ecco in che cosa consiste la ricerca e quali sono i principali effetti benefici dei lupini.
Diabete: cos’è
Per diabete mellito si intende una condizione in cui il pancreas non produce sufficiente insulina, oppure le cellule interrompono la risposta all’insulina prodotta. Che sia la mancata produzione di insulina o la risposta inadeguata da parte delle cellule all’insulina stessa, il risultato non cambia: il glucosio nel sangue non può più essere assorbito nelle cellule dell’organismo nel modo più adatto a soddisfare le esigenze del corpo.
Il professore Newsholme ha affermato che la ricerca, nonostante sia ancora nelle sue prime fasi iniziali, ha già evidenziato che l’estratto di lupini può essere aggiunto a una bevanda o ai prodotti a base di yogurt e preso prima dei pasti. In questo modo, è possibile abbassare il picco dei livelli di glucosio nel sangue, che avviene sistematicamente dopo un pasto.
Secondo il professore, è proprio questo aumento ad essere pericoloso per le persone diabetiche o prossime allo sviluppo del diabete. Nelle persone sane, il rilascio ormonale mantiene il picco a livelli relativamente bassi. In caso di diabete, invece, l’aumento di glucosio è maggiore e ritorna ad un livello considerato nella norma sempre più lentamente. L’elevato livello glucidico nel sangue, negli anni, è la fonte dei danni associati alla malattia del diabete.
Una sperimentazione rapida ma efficace
Il professor Newsholme ha dichiarato che la sperimentazione umana potrebbe cominciare tra due o tre anni ed essere completa in circa cinque. Alla fine, i ricercatori potrebbero lavorare con le grandi compagnie alimentari per commercializzare un prodotto a base di estratto di semi di lupini.
In genere, i trial sui farmaci richiedono dai 10 ai 15 anni ma, poiché i lupini sono un prodotto nutrizionale, il loro estratto potrebbe essere commercializzato molto più velocemente.
Per velocizzare i tempi del progetto, i ricercatori di Curtin hanno lavorato a stretto contatto con uno dei principali coltivatori di lupini dell’Australia Occidentale e i risultati dello studio saranno presentanti a due conferenze sul diabete a Perth, in Australia, entro quest’anno.
I benefici dei lupini
I lupini sono noti e coltivati da millenni. Le grandi coltivazioni di lupini servivano in particolar modo come alimentazione ad alto tasso proteico per gli animali e per migliorare la fertilità del suolo agricolo ai tempi dell’Impero Romano.
Il consumo di lupini come alimento vero e proprio si è diffuso solo in seguito per tutto il Mediterraneo, ma anche nella regione delle Ande dell’America del Sud. Inoltre, già gli antichi egizi e le civiltà precolombiane utilizzavano i lupini come alimento, ma nella seconda metà del diciannovesimo secolo furono introdotti nel Nord Europa per la nitrificazione del suolo.
I benefici dei lupini sono numerosi e riguardano principalmente la loro capacità di regolarizzare sia la digestione che l’assimilazione dei nutrienti. Altre funzioni benefiche sono:
- Riduzione dell’appetito, ideale per chi cerca di perdere peso
- Riduzione dei livelli glucidici nel sangue
- Abbassamento della pressione
- Miglioramento della regolarità intestinale
- Aumento della proliferazione dei batteri “buoni” nell’intestino, responsabili della salute del tratto intestinale, digestivo e del sistema immunitario
I lupini sono estremamente ricchi di vitamine A, B, C, ma anche di Omega 3, omega 6 e minerali, quali ferro, potassio e manganese. In particolar modo, hanno un alto contenuto di:
- Vitamina B1, nota anche come tiamina, che favorisce le funzioni metaboliche di grassi e carboidrati
- Vitamina B9 o acido folico, che migliora il metabolismo delle proteine
- Proteine, circa 36 grammi ogni 100 grammi di prodotto
- Omega 3, che prevengono la formazione dei radicali liberi e quindi l’invecchiamento cellulare
I lupini sono particolarmente indicati nelle persone che hanno scelto una dieta vegetariana o vegana, perché contengono delle proteine molto simili a quelle della carne. Inoltre, sono facilmente digeribili, riducono il colesterolo e apportano numerosi benefici al sistema cardiovascolare. Infine, grazie all’elevato tasso di fibre, facilitano il transito intestinale e prevengono il problema della stipsi.
In attesa che la sperimentazione faccia il suo corso nei prossimi anni, nella speranza che porti i risultati sperati, di certo non farà male aggiungere nella propria dieta i lupini, senza esagerare. Soprattutto, fino a quando non si raggiungeranno risultati certi, è sempre meglio attenersi alle terapie farmacologiche indicate dal proprio medico, specie se si è affetti da diabete o se si è soggetti a rischio.