L’attività sessuale precoce può risultare dannosa sia dal punto di vista psicologico che fisico. È ciò che dimostrano alcuni studi condotti da diversi istituti internazionali a partire da un dato che rivela l’estrema vulnerabilità dei giovanissimi in materia di auto tutela e prevenzione.
La precocità di cui si parla sembra essere più diffusa all’interno di alcune realtà circoscritte – isolate e socialmente più deboli – come le comunità ispaniche e afroamericane degli Stati Uniti. Negli USA infatti ogni anno un caso di malattia trasmessa per via sessuale ogni quattro è da attribuire alla promiscuità del comportamento sessuale di un adolescente. Le declinazioni di questo comportamento sono svariate: uno studio reso pubblico nel 2001 dallo Alan Guttmacher Institute e curato dalla Dott.ssa Lydia O’Donnell ha messo in evidenza come i giovani che praticano sesso precocemente spesso hanno molti partner sessuali, o costringono il partner a fare sesso contro la sua volontà, o ancora hanno rapporti frequenti spesso in concomitanza all’assunzione di alcool e stupefacenti prima o durante l’atto sessuale
Tra le cause della precocità sessuale, oltre che l’educazione famigliare, una posizione di rilievo la occupa il mezzo televisivo. Negli Stati Uniti l’ indagine di un campione rappresentativo di programmi andati in onda durante la stagione televisiva 2001-2002 ha stabilito che il 64% di tutti i programmi televisivi contengono riferimenti più o meno espliciti al sesso. Non solo, ma un programma televisivo su sette (14%) descrive un rapporto sessuale, che nella maggiorparte dei casi non contempla l’uso di mezzi contraccettivi o ne fa riferimento. L’influenza che ha la televisione sulla vita sessuale dei giovani è stata dimostrata in modo scientifico, grazie a uno studio della Dott.ssa Rebecca Collins della RAND Corporation di Santa Monica (California), la quale ha preso in esame un campione di 1792 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 12 e i 17 anni. Dalle interviste è emerso che il 90% degli adolescenti che guardano programma ad alto contenuto sessuale ha il doppio delle probabilità di iniziare precocemente l’attività srispetto a coloro che guardano la televisione in modo meno assiduo.
Alla luce di questo fenomeno che rischia di diventare sempre più problematico sono da considerare alcuni elementi di prevenzione quali l’intervento tempestivo di genitori e scuole in direzione di un’opera che indirizzi l’iniziazione sessuale dei più giovani rendendoli consapevoli dei rischi ai quali si espongono. Parallelamente sarebbe importante ridurre l’esposizione degli adolescenti ai contenuti televisivi incriminati o, laddove non sia possibile, contenere gli effetti di questi su di essi discutendo con loro sulle situazioni che vengono rappresentate.