I reni sono due piccoli organi posizionati ai lati della colonna vertebrale nella parte lombare, nonostante le loro piccole dimensioni (sono lunghi poco più di 10 centimetri e pesano circa 120 grammi l’uno) sono di importanza vitale per l’individuo, a prescindere dall’età.
La funzione principale dei reni è quella di filtraggio del sangue ed eliminazione di sostanze e liquidi in eccesso presenti nell’organismo, attraverso le urine.
Spesso, nei pazienti ultra-sessantacinquenni, uomini o donne, si parla di rene senile, ovvero invecchiamento della struttura e funzione di entrambi i reni. L’invecchiamento, a differenza di altre patologie a carico dei reni, nella maggior parte dei casi colpisce simultaneamente entrambi gli organi.
Il parenchima renale assottigliato è ciò che avviene al rene in fase di invecchiamento, esso può subire una riduzione del peso, del volume e delle sue dimensioni normali. Dall’ecografia può emergere un rene di dimensioni ridotte rispetto a quelle medie, ovvero una diminuzione longitudinale renale di 2 cm e una perdita del volume considerevole, anche del 40%.
A livello funzionale, il rene senile si manifesta con la tipica insufficienza renale.
Sintomi di insufficienza renale sono:
- Disidratazione e conseguente ritenzione idrica a livello di piedi e di caviglie.
- Scarsa consistenza delle urine.
- Minzione notturna.
- Presenza di sangue nelle urine.
- Sensazione di affaticamento e debolezza.
- Perdita dell’appetito.
- Pelle secca.
- Dolore in corrispondenza dei reni.
Purtroppo, si tratta di sintomi particolarmente comuni e facilmente attribuibili ad altre patologie, quindi, potrebbe risultare difficile nell’immediato attribuire tale sintomatologia a una malattia renale.
Rene senile: quali le cause e le conseguenze?
Non è chiaro se la condizione di invecchiamento del rene che si manifesta in soggetti ultrasessantenni sia una condizione fisiologica normale e inevitabile di tutto il processo di invecchiamento dell’organismo. Certamente, alcune patologie, quali aterosclerosi, osteoporosi, ipertensione arteriosa, resistenza all’insulina, obesità, diabete, patologie cardiovascolari, nonché somministrazione di farmaci, mettono a dura prova il normale funzionamento dei reni.
Tra le cause di rene senile sono da annoverare anche la malnutrizione e la scarsa attività fisica, tipica dei pazienti anziani.
In condizione di malattia renale di tipo cronico, se non opportunamente trattata, il soggetto, oltre alla tipica sintomatologia di tipo fisiologico, può manifestare danni a livello osseo: pazienti con insufficienza renale in stadio avanzato presentano un rischio di frattura dell’anca due volte superiori a pazienti con funzionalità renali ottimali.
L’insufficienza renale di tipo cronico genera un vero e proprio blocco renale, con conseguente rischio di morte del paziente.
Insufficienza renale: si può guarire?
La cura per i reni attualmente accertata è quella di tipo farmacologico; si tratta di un trattamento volto a limitare e a rallentare i danni dovuti a invecchiamento degli organi. Quando i farmaci non risultano più efficaci, le uniche alternative per consentire al paziente di vivere più a lungo sono la dialisi e il trapianto del rene.
Oltre ai farmaci e a interventi di tipo chirurgico, è bene controllare la funzionalità dei reni anche attraverso una dieta specifica: la riduzione consistente di grassi e proteine, l’incremento del consumo di frutta e verdura, la limitazione del consumo di legumi per l’alta concentrazione di ferro sono buone abitudine alimentari, che consentono di rallentare il processo di invecchiamento dei reni.
Una diagnosi precoce di rene senile permette di limitare il rischio di mortalità tra i pazienti anziani: esami del sangue e delle urine, ecografia e, se necessario, biopsia, fanno sì che si possa individuare in breve tempo il processo di invecchiamento dei reni, dando la possibilità di definire un trattamento farmacologico e una dieta idonei.