L’alimentazione è uno degli aspetti più importanti per la salute dell’organismo. Avere una dieta bilanciata, infatti, è il primo passo verso una vita sana ed equilibrata. Ecco perché è importante curare l’alimentazione, specie in casi di disturbi e patologie. Per esempio, anche la tiroide è soggetta all’alimentazione. Ecco quali cibi mangiare e quali consumare con moderazione in caso di ipotiroidismo.
Cos’è la tiroide
La tiroide è una ghiandola endocrina, responsabile di numerose funzioni dell’organismo. Principalmente, svolge una funzione regolatrice per il metabolismo, determinando il flusso del sangue agli organi del corpo.
La tiroide produce gli ormoni tiroidei, come la triiodotironina (T3) e la tetraiodotironina (T4). Tali ormoni regolano il metabolismo e il conseguente sviluppo corporeo. Una disfunzione della ghiandola tiroidea, dunque, andrà a rendere disfunzionale il funzionamento metabolico, che può essere superiore o inferiore al normale.
Principali patologie legate alla tiroide
In genere, sono due le principali disfunzioni della ghiandola tiroide:
- Ipertiroidismo − L'ipertiroidismo si verifica quando la tiroide produce più ormoni del necessario.
- Ipotiroidismo − L'ipotiroidismo ha luogo se la quantità di ormoni prodotta dalla tiroide non è sufficiente al corretto funzionamento dell’organismo; essa viene considerata la tipologia patologia più comune.
Cause dell’ipotiroidismo
L’ipotiroidismo ha alla base della sua insorgenza una forte carenza di iodio. L’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) ha indicato quali dovrebbero essere i valori di riferimento per il consumo quotidiano di iodio:
- 130-150 microgrammi per gli adulti;
- 250 microgrammi per le donne in gravidanza;
- 90 microgrammi per i bambini,
- 120 per gli adolescenti.
Sintomi di una disfunzione tiroidea
I segni di una tiroide che non funziona bene, ossia che non produce abbastanza ormoni, possono essere diversi e talvolta possono essere confusi con sintomi non allarmanti quali:
- pelle secca;
- depressione e umore basso;
- ciclo mestruale doloroso;
- stanchezza generale;
- caduta dei capelli;
- aumento ponderale.
In compresenza di tali sintomi, il soggetto può soffrire di ipotiroidismo; pertanto potrebbe essere necessario semplicemente “aiutare” la tiroide a svolgere la sua funzione, assumendo più iodio.
Alimenti che favoriscono il funzionamento della tiroide
Per promuovere il funzionamento della tiroide, è consigliato il consumo di alimenti ricchi di vitamina B e di ferro, come:
- Verdure e ortaggi − Come barbabietole, prezzemolo, patate, lenticchie, fagioli neri, spinaci, funghi freschi, bietole, carote, pomodori, zucchine e peperoni freschi.
- Cereali − Quali riso integrale, miglio, avena, grano, crusca, orzo.
- Frutta − Come mele, mirtilli, ciliegie, noce di cocco.
- Frutta secca − Quali noci brasiliane, semi di girasole, semi di senape.
Alimenti da evitare in caso di malattie alla tiroide
Alcuni alimenti tendono ad aumentare il fabbisogno dell’organismo di iodo; pertanto dovrebbero essere consumati con moderazione, perché ostacolano il funzionamento della tiroide, quali:
- broccoli;
- cavolfiori;
- rape;
- soia;
- cavolini di Bruxelles;
- latticini, perché rallentano il metabolismo;
- bevande stimolanti, come caffè e cola.
È importante ricordare che anche le cattive abitudini influiscono negativamente sul naturale svolgimento delle funzioni della tiroide. In particolare, l’abuso di sostanze quali fumo e alcol, che non sono alimenti, non sono però di certo noti per apportare benefici alla salute.
Rimedi naturali per stimolare la tiroide
Per stimolare il normale funzionamento della tiroide, è possibile ricorrere anche ad alghe e piante. Nello specifico:
- Alga bruna − Somministrata in gocce sottoforma di tintura madre, ricca di iodio.
- Commiphora Mukul − Molto nota nella medicina ayurvedica e in generale in tutta l’India, è una pianta spinosa che si utilizza in concomitanza con trattamenti fitoterapici a base di Fucus, ha effetto antiinfiammatorio su articolazioni e vasi sanguigni.
- Commiphora myrrha − Una resina degli alberi, alla base della produzione di mirra, che tende a stimolare la tiroide, somministrata in gocce sottoforma di tintura madre tre volete al giorno, come l’alga bruna.
In generale, è bene ricordare che se si ha un disturbo alla tiroide o si sospetta un malfunzionamento è meglio recarsi dal proprio medico curante, prima di intraprendere delle cure palliative naturali o una dieta a base di iodio.
Infatti, la tiroide è una ghiandola che svolge un ruolo fondamentale per l’organismo; prendere delle iniziative senza aver prima consultato un medico o uno specialista è un comportamento irresponsabile, che sconsigliamo.
Infine, è importante sapere che un malfunzionamento tiroideo potrebbe essere causato da qualche patologia più grave, pertanto è sempre necessario fare le dovute visite mediche, prima di procedere con l’automedicazione.
Con le dovute precauzioni, e basandosi sempre sul caso specifico, avere una dieta bilanciata e uno stile di vita sano unito a movimento ed esercizio fisico aiuta l’organismo a volgere le sue funzioni principali e a restare sani e in forma.