Attacco di panico: tutto ciò che c’è da sapere

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 27 Febbraio, 2017

attacco di panico: sintomi, cause e terapie

L’attacco di panico spesso insorge quando si è a casa, ma ciò non ne esclude l’insorgenza in altri luoghi. I segni e i sintomi legati all’attacco di panico raggiungono il picco massimo in circa 10 minuti e durano in totale dai 20 ai 30 minuti, raramente un’ora.

I sintomi più comuni che contraddistinguono un attacco di panico sono:

  • fiato corto o iperventilazione
  • palpitazioni e sudorazione
  • dolore o fastidio al petto
  • tremori e brividi
  • sensazione di soffocamento e di isolamento dall’ambiente circostante
  • nausea e vomito
  • vertigini
  • vampate di caldo e freddo
  • paura di morire, di perdere il controllo e di impazzire

Cosa fare in caso di attacco di panico?

Se si è spesso soggetti ad attacchi di panico, oppure si avverte l’insorgenza di un attacco è consigliabile:

  • muovere il corpo di frequente e non stare seduti per più di un’ora;
  • imparare a respirare in modo lento e profondo, senza trattenere il respiro;
  • chiedere il sostegno di amici e familiari;
  • dedicare un po’ di tempo al giorno al rilassamento;
  • ridurre il consumo di alcol, caffeina e nicotina;
  • dormire le giuste ore di sonno ogni notte.

Quali sono le cause dell’attacco di panico?

Nonostante non siano ancora note le esatte cause degli attacchi di panico, la tendenza ad avere questi disturbi è fortemente collegata alle situazioni familiari, come per esempio chi ha familiari affetti da disturbo bipolare, disturbo ossessivo compulsivo, depressione bipolare, e alle svolte più importanti che avvengono nella vita, come la laurea, l’università, un nuovo lavoro, il matrimonio e la nascita dei figli.

Inoltre, secondo determinati studi, si pensa che l’ansia da prestazione, i disturbi da panico e i disturbi alimentari, quali anoressia e bulimia, siano più inclini a insorgere a causa di stress, decessi delle persone amate, divorzi e licenziamenti. In questi casi, è consigliabile eseguire il test depressione e imparare a distinguere accuratamente tra singoli casi sporidi e sintomi della depressione.

Infine, gli attacchi di panico possono essere causati da determinati farmaci per il trattamento di:

  • prolasso della valvola mitrale
  • ipertiroidismo
  • ipoglicemia
  • uso di stimolanti, come anfetamine, cocaina e caffeina
  • sospensione improvvisa dei farmaci

Che rimedi esistono per l’attacco di panico?

Com’è stato descritto in precedenza, il disturbo da panico è una condizione curabile, sia attraverso delle precise terapie, che con dei metodi di auto-aiuto. I principali trattamenti per gli attacchi di panico sono:

  • terapia cognitivo-comportamentale: è considerata la terapia più efficace nel trattamento di attacchi di panico, disturbi da panico e agorafobia. Questa terapia si focalizza sui pensieri e sui comportamenti ritenuti responsabili dell’insorgenza degli attacchi e permette di vedere il panico sotto una luce più realistica;
  • terapia dell’esposizione per attacchi di panico e disturbi da panico: caratterizzata dall’esposizione del soggetto a sensazioni fisiche di panico in un ambiente sicuro e controllato, per ridurre il timore degli attacchi;
  • trattamento farmacologico: alle volte le terapie comportamentali non danno i risultati sperati. In questi casi, per curare gli attacchi di panico si ricorre ai farmaci, come antidepressivi e benzodiazepine;
  • tecniche di auto-aiuto, che prevedono uno studio approfondito sugli attacchi di panico, evitare sostanze scatenanti, come caffè, alcol e fumo, imparare a controllare la respirazione, praticare tecniche di rilassamento, fare esercizio fisico regolarmente e dormire bene.

Com’è collegato l’attacco di panico all’ansia?

Sebbene l’attacco di panico possa durare pochi minuti, gli effetti possono lasciare un’impronta indelebile nella psiche del soggetto, specie se tali attacchi sono molto frequenti. Infatti, il panico oltre ad influire negativamente su autostima e quotidianità, può anche causare diversi disturbi, come:

  • ansia anticipatoria, che consiste nel timore che abbia luogo l’attacco di panico;
  • comportamenti di evitamento, che impediscono alle persone svolgere le normali attività al fine di evitare delle situazioni che potrebbero innescare l’attacco di panico.

Più nello specifico, ansia e attacchi di panico sono strettamente connessi tra loro. Infatti, un solo episodio di crisi o attacchi di ansia può provocare molto facilmente il disturbo da attacchi di panico, a causa di un fenomeno comunemente noto come “paura della paura”. Il soggetto, senza rendersene realmente conto, si ritrova invischiato in un circolo vizioso che può anche causare agorafobia.

Il consiglio generale è quello di rivolgersi al proprio medico curante per avere maggiori informazioni, visite specialistiche e cure più adeguate in base alle proprie necessità.

 

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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