Ashwagandha per combattere lo stress

Marco Cicirello | Blogger

Ultimo aggiornamento – 07 Dicembre, 2014

Lo stress ci rende stanchi, nervosi, incapaci di concentrarci e rilassarci. I sintomi da stress non sono solo psicologici: anche il corpo ne risente, e ben presto ci ritroviamo a fare i conti con problemi di vario tipo (tachicardia, dermatiti, sudorazione, caduta dei capelli) che spesso possono sfociare anche in veri e proprio attacchi di panico. Per non parlare di chi soffre di stati depressivi e si ritrova privo di energie e di cattivo umore. Come sempre la natura ci offre soluzione sorprendenti, capaci di poter migliorare il nostro benessere psico-fisico.

Tanti sono i rimedi naturali contro ansia e stress: uno solo, però, ha gli stessi poteri dell’Ashwagandha.

La pianta miracolosa

Gli studi scientifici degli ultimi anni lo dimostrano: l’Ashwagandha ha rivelato proprietà che la mettono sullo stesso piano dei veri e proprio farmaci utilizzati contro la depressione o i problemi neurodegenerativi. Questa pianta è un arbusto dalle foglie ovali e dai fiori gialli. Il suo frutto ha le dimensioni di un chicco d’uva e può essere rosso o giallo. L’Ashwagandha cresce nelle regioni secche dell’India, dell’Africa settentrionale e del Medio Oriente. La medicina ayurvedica conosce bene le sue proprietà: pensate che in sanscrito Ashwagandha significa “essenza di cavallo”, perché questa pianta dona energia e salute tipica degli stalloni più forti. Anticamente, infatti, veniva utilizzata come ricostituente dopo le malattie, e anche per questo viene chiamata “ginseng indiano”, anche se botanicamente i due vegetali non sono imparentati. Le parti della pianta da cui si estraggono i principi attivi sono le radici e i frutti.

In quali casi è utile l’Ashwagandha?

  • stress
  • fatica
  • mancanza di energia
  • difficoltà di concentrazione 

In questo modo, però, non sembra avere nulla di speciale e tanto diverso da altre sostanze naturali. Invece, i suoi veri benefici sono straordinari.

Ashwagandha_seedpods

Gli effetti sul sistema nervoso e i benefici

Uno degli effetti dello stress è aumentare la perossidazione dei lipidi e diminuire la quantità di alcune sostanze antiossidanti. Durante uno studio gli scienziati hanno somministrato Ashwagandha a dei pazienti un’ora prima di sottoporli a situazioni di stress psicofisico, notando che i livelli di queste sostanze tornavano a normalizzarsi. Lo stress ossidativo è una delle cause dell’invecchiamento precoce e del danneggiamento di molti tessuti del nostro corpo: i poteri antiossidanti dell’Ashwagandha lo combattono efficacemente.

Un altro studio si è concentrato su un altro degli effetti negativi dello stress: l’aumento di un ormone, il cortisolo. I soggetti trattati con estratti di Ashwagandha hanno avvertito migliore energia e benessere, riducendo la sensazione di fatica e migliorando il loro riposo. Non solo: i livelli di cortisolo sono scesi del 26%, i livelli di zuccheri si sono normalizzati ed è migliorato lo stato chimico dei lipidi. Gli effetti dell’Ashwagandha come anti-stress continuavano a sorprendere. Pensate che le ricerche hanno evidenziato che i suoi effetti sono quasi uguali a quelli prodotti da veri e propri farmaci antidepressivi che, purtroppo, causano spesso sonnolenza e altri effetti indesiderati.
In generale gli studi sull’Ashwagandha hanno evidenziato il suo ruolo attivo nei processi di apprendimento e memorizzazione, favorendo tutti i più importanti processi mentali.

Una scoperta stupefacente è arrivata quando un’università giapponese ha condotto esperimenti sugli effetti dell’Ashwagandha sulle cellule del cervello. Il risultato? L’Ashwagandha interviene positivamente sui processi di rigenerazione e riparazione delle cellule cerebrali, riparando assioni e dendriti, le due componenti dei nervi, e supportando la ricostruzione delle sinapsi. Questa scoperta è di fondamentale importanza per la ricerca sull’Alzheimer e sul Parkinson, patologie che danneggiano proprio le cellule del cervello. Altri studi hanno anche evidenziato la sua potente azione antiossidante molto importante per la prevenzione dei tumori, visto che contrasta efficacemente i radicali liberi.

Insomma, l’Ashwagandha interviene su tutto l’organismo, ma i suoi effetti più importanti sono quelli che produce sul sistema nervoso. Ecco qui tutti i benefici di questa pianta:

  • protegge il sistema immunitario
  • contrasta gli effetti dello stress
  • migliora apprendimento e memoria
  • riduce ansia e depressione senza causare sonnolenza
  • riduce il danneggiamento delle cellule del cervello
  • stabilizza gli zuccheri del sangue
  • è antinfiammatoria
  • accresce la potenza sessuale di uomo e donna

Come assumerla?

Non è facile trovare integratori a base di Ashwagandha. Se in Asia è conosciuta da millenni, noi Europei siamo ancora poco abituati a questa pianta e non sempre è possibile reperirla nei negozi delle nostre città. Ultimamente, però, l’Ashwagandha si trova in prodotti in cui viene associata ad altre erbe adattogene. Non sapete di cosa si tratta? Di tutte quelle sostanze naturali che aiutano il nostro organismo ad adattarsi allo stress, ai cambiamenti climatici o alle situazioni faticose per il corpo e la mente: principi attivi che aiutano il corpo a difendersi dallo stress ossidativo ritrovano calma, energia e serenità. L’Ashwagandha viene usata, per esempio, con l’Eleutherococco e la Centella Asiatica, erbe che migliorano le funzioni mentali e la circolazione del sangue nel cervello. Il risultato è un prodotto fantastico, che non troverete in nessun negozio, che vi aiuterà sul lavoro, nei momenti difficili e in tutte quelle situazioni in cui la natura può diventare la vostra migliore alleata.

Sarebbe un benefico e originale regalo per la vostra serenità, o per quella degli altri. Magari anche a Natale!

 

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Scritto da Marco Cicirello | Blogger

La scrittura è la mia personale visione del mondo. Penso che tutto ciò che riguarda gli uomini riguardi anche me e, grazie a Pazienti, posso parlare ogni giorno della cosa più importante della vita: la salute, sia quella fisica che quella mentale.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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