Anestesia dal dentista: tutto quello che c'è da sapere

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 05 Settembre, 2024

Dentista in uno studio che prepara il paziente con l'anestesia

Come funziona l'anestesia odontoiatrica e cosa occorre sapere? È vero che è considerato un procedimento sicuro? 

Scopriamo di più sull'anestesia dal dentista e su cosa comporta per chi vi si sottopone.

Anestesia locale dal dentista: cos'è e come funziona

L'anestesia dentale viene utilizzata dal dentista in tutte quelle occasioni in cui occorre effettuare degli interventi (più o meno complessi) al cavo orale. 

In genere si somministra un anestetico dentale quando si effettuano devitalizzazioni, impianti, inserimento di ponti o rimozione di carie.

Esistono numerose tipologie di anestesia, ed è compito del dentista scegliere la più opportuna in relazione al tipo di operazione da effettuare e al soggetto che riceverà il trattamento. 

Esistono principalmente due tipi di anestesia: quella locale e quella totale.

L'anestesia locale ai denti prevede l'iniezione di farmaci in grado di "addormentare" i nervi situati nel cavo orale, così che il professionista possa operare indisturbato senza il paziente avverta alcun dolore

L'anestesia totale, invece, viene utilizzata solo per interventi molto complessi: essa viene somministrata per via endovenosa e ha la capacità di addormentare completamente il soggetto.

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Solitamente l'anestesia odontoiatrica locale viene somministrata attraverso una puntura (quasi indolore) in prossimità della zona da trattare e i farmaci più utilizzati per rendere gengive e denti insensibili sono la lidocaina, la mepicavacaina, la bupivacaina e l'articaina, combinate fra loro in diverse concentrazioni a seconda dell'effetto più o meno profondo che si intende raggiungere.

Insieme a questo mix di sostanze, viene anche iniettata dell'adrenalina, la quale, in virtù della sua azione vasocostrittrice, riduce il rischio di emorragia e allunga il tempo dell'effetto anestetico sull'organismo.

In alcuni casi è anche possibile ricorrere alla vaporizzazione di uno spray dall'azione anestetizzante, il quale viene adottato soprattutto nel caso di interventi poco complessi o di breve durata.

Qual è l'effetto dell'anestesia dal dentista?

Il farmaco anestetico somministrato dal dentista ha come obiettivo quello di indurre una temporanea perdita di sensibilità all'area della bocca dove viene iniettato. I nervi, resi insensibili, non trasmettono l'impulso doloroso al cervello e il soggetto non avverte nessuna sensazione.

La durata dell'anestesia è variabile e cambia in relazione alla tipologia di medicinali utilizzati, tuttavia in genere essa dura dalle tre alle quattro ore a partire dall'iniezione. 

Questo riferimento temporale differisce da persona a persona ed è per questo motivo che alcuni individui smaltiscono l'anestesia prima di altri. In ogni caso, per velocizzare la scomparsa dell'effetto anestetico, è consigliabile assumere abbondanti quantità d'acqua.

Principali tipologie di anestesia locale in odontoiatria

Esistono diverse tipologie di anestesia per denti, le quali vengono scelte dal dentista in base al trattamento da effettuare. Le più comuni comprendono:

  • l'anestesia da infiltrazione, che consiste nell'iniettare l'anestetico (composto in genere da farmaci come la Procaina e la Clorprocaina) direttamente nei tessuti;
  • l'anestesia superficiale, che viene usata solo per operazioni poco complesse. In questo caso il medico anestetizza la mucosa attraverso l'applicazione di un gel o di uno spray anestetizzante, i quali agiscono solo in prossimità dell'area di applicazione;
  • l'anestesia tronculare: anche detta anestesia del blocco nervoso, consiste nell'iniezione del farmaco in un'area più estesa rispetto alle opzioni precedenti ed è considerata un'anestesia che agisce più in profondità rispetto a una normale anestesia al dente;

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  • l'anestesia intraligamentosa: simile alla precedente, viene sfruttata soprattutto in caso di persone che soffrono di difetti della coagulazione o di diabete;
  • l'anestesia intrapulpare, che viene eseguita solo per il trattamento della pulpite in alcuni specifici soggetti;
  • l'anestesia intraossea, che prevede che il dentista inietti il farmaco anestetico direttamente nell'osso situato intorno al dente da trattare;
  • l'anestesia totale, che in genere viene usata solamente quando il paziente dev'essere sottoposto a complessi interventi di chirurgia maxillo-facciale. In questo caso il dosaggio del farmaco anestetico viene stabilito in base al peso del soggetto, alla sua età e al suo stato di salute; Quando si ricorre all'anestesia totale in odontoiatria, inoltre, occorre tenere monitorati parametri vitali del paziente ed è necessaria la presenza di un medico anestesista.

Il professionista sceglierà la tipologia di anestesia più adatta al paziente tenendo conto di alcuni elementi, fra cui la necessità di emostasi, la fisicità del soggetto, la complessità del trattamento da effettuare, la sua durata, un eventuale stato di gravidanza, la presenza di allergie e l'eventuale richiesta di supporto nella gestione del dolore post operatorio. 

L'anestesia dal dentista è pericolosa?

Le differenti tipologie di anestesie dentali utilizzate solitamente in ambito odontoiatrico sono considerate sicure e vengono sfruttate con successo in un gran numero di interventi. 

Esse potrebbero tuttavia dare luogo ad alcuni effetti collaterali, come ad esempio:

  • dolore e gonfiore in prossimità della zona che viene fatta addormentare;
  • formicolio e sensazione di intorpidimento;
  • nausea o episodi di vomito;
  • tremori;
  • debolezza;
  • malessere;
  • mal di testa;
  • vertigini.

L'anestesia in odontoiatria è considerata una tecnica piuttosto sicura, che solo in rari casi potrebbe causare un calo di pressione, dei problemi cardiaci, delle difficoltà respiratorie o la comparsa di lesioni ai tessuti molli. 

Le controindicazioni all'anestesia dal dentista riguardano principalmente i soggetti allergici a uno o più farmaci utilizzati per far addormentare i nervi.

In questo caso, prima di sottoporsi a un'anestesia gengivale o ai denti, è opportuno informare il proprio dentista della situazione. 

Allo stesso, è fondamentale avvisare il medico se ci si trova in stato di gravidanza prima di effettuare l'anestesia ai denti.


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In realtà, non esistono particolari controindicazioni nell'effettuare questo tipo di trattamento anche se si aspetta un bambino, tuttavia è preferibile che il dentista ne sia a conoscenza, in modo da scegliere la tipologia di farmaco più adatta.

L'anestesia alla bocca effettuata con un'iniezione locale, verrà smaltita in breve tempo dall'organismo, senza per questo andare a compromettere la salute del feto, al contrario di alcune problematiche orali che, se non opportunamente trattate, possono risultare molto pericolose sia per la mamma che per il bambino.

L'anestesia totale dal dentista

Il ricorso all'anestesia totale dal dentista è una procedura complessa e costosa, che può essere effettuata solo in determinati casi

Innanzitutto essa non può essere messa in pratica in un normale studio dentistico, ma necessita di una struttura sanitaria specifica, come una clinica o un ospedale (pubblico o privato che sia).

Deve essere inoltre presente un medico anestesista e una sala operatoria, in aggiunta al fatto che operare su pazienti addormentati richiede un alto livello di specializzazione. 

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La somministrazione dell'anestesia totale in ambito odontoiatrico può tuttavia rendersi necessaria per alcune tipologie di pazienti, come ad esempio:

  • pazienti affetti da Alzheimer;
  • soggetti autistici;
  • persone affette da fobia specifica;
  • bambini piccoli;
  • soggetti con forte disabilità;
  • pazienti che devono essere sottoposti a interventi particolarmente lunghi e complessi
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Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Christian Raddato
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