Mangiare carote migliora la visione notturna; nuotare dopo aver mangiato causerà crampi; è necessario bere otto bicchieri di acqua al giorno; gli alimenti biologici sono più nutrienti e privi di pesticidi. Niente di più falso! Chi non ha creduto a queste ed altre incredibili notizie solo per essere smentito in seguito nello scoprire che tali notizie erano inesatte o sbagliate?
È ora di porre fine a questi falsi miti tramandati nel tempo. Per aiutarvi in questo compito, ecco quattro tra le principali credenze che in realtà non sono affatto vere.
Il latte rende il corpo più sano
Le pubblicità tendono, spesso, a trasmettere il messaggio che il latte abbia proprietà nutritive quasi miracolose; in molte di queste viene consigliato agli adulti di bere fino a tre tazze di latte al giorno, per via del calcio e della vitamina D in esso contenuti. Tuttavia, diversi studi dimostrano che non esiste un’associazione tra il bere più latte (o assumere integratori di calcio e vitamina D) e incorrere in un minor numero di fratture ossee.
Altri studi hanno, invece, evidenziato un’associazione con una mortalità complessiva più elevata, e nonostante ciò non significhi che il consumo di latte stesso ne sia un diretto responsabile, non ne è certamente un avallo.
Il cibo biologico è senza pesticidi e più nutriente
Gli alimenti biologici non sono privi di pesticidi e non sono necessariamente migliori. Gli agricoltori che coltivano prodotti biologici sono autorizzati a usare sostanze chimiche che sono di derivazione naturale, ma in alcuni casi questi sono in realtà peggiori per l’ambiente rispetto ai loro omologhi sintetici. Tuttavia, i livelli di pesticidi su entrambi i cibi (biologici e non biologici) sono così bassi che non costituiscono fonte di pericolo per il consumatore, secondo la maggior parte degli studi. Il cibo biologico, inoltre, non ha alcun beneficio nutrizionale aggiuntivo rispetto a quello non biologico.
Mangiare cibi caduti per terra entro 5 secondi è sicuro
È terribile quando qualcosa che volevamo mangiare cade per terra… ma se lo riprendiamo entro 5 secondi va bene, no? In realtà la regola dei 5 secondi è falsa: i batteri possono contaminare un alimento in pochi millisecondi. Gli alimenti umidi attraggono più batteri degli alimenti secchi, ma in entrambi i casi non c’è una finestra temporale sicura entro cui recuperarli dopo che sono caduti a terra. È meglio quindi valutare l’igiene della superficie su cui cade il cibo, per decidere se lo si può mangiare o meno.
Il triptofano chimico del tacchino porta a sonnolenza
Il tacchino (a volte ripieno) è un piatto tipico di alcune festività, e si dice che induca sonnolenza, dal momento che contiene triptofano. Tuttavia un sacco di alimenti contengono questa sostanza, come il Cheddar, che lo possiede in quantità maggiori rispetto al tacchino, ma che non viene mai classificato come cibo soporifero. Gli esperti dicono che sono invece i carboidrati, l’alcool e l’abbondanza del cibo assunto durante le feste a provocare sonnolenza.
Cibi avvelenanti: fattori di rischio
Al di là delle possibili leggende metropolitane, è importante prestare attenzione agli alimenti avvelenanti e ai possibili fattori di rischio derivanti dall’assunzione di cibo contaminato. Tali fattori dipendono anche dalla quantità di cibo tossico ingerito, dall’età e dalle proprie condizioni di salute. Tra i gruppi ad alto rischio troviamo:
- Anziani. Durante la vecchiaia, il sistema immunitario non risponde più rapidamente ed efficacemente agli organismi infettivi come quando si è giovani.
- Donne incinte. Durante la gravidanza, i cambiamenti nel metabolismo e nella circolazione possono far aumentare il rischio di intossicazione alimentare. La reazione può essere più grave durante la gravidanza, e in alcun casi anche il feto può ammalarsi.
- Neonati e bambini piccoli. Il loro sistema immunitario non è pienamente sviluppato, per cui le intossicazioni alimentari sono per loro più pericolose.
- Persone con malattie croniche. Avere una patologia cronica – come il diabete, disfunzioni del fegato o AIDS – è essere sottoposti a chemioterapia/radioterapia per il cancro, riduce la risposta immunitaria.
Complicazioni
La complicanza più comune in caso di intossicazione alimentare è la disidratazione; non bisogna sottovalutare tale problema, poiché può essere fatale. Negli adulti sani (che bevono abbastanza per sostituire i liquidi che si perdono con vomito e diarrea) la disidratazione non dovrebbe costituire un grave problema, mentre è più comune verificare stati di disidratazione in bambini e anziani, spesso non autosufficienti e che potrebbero aver bisogno del ricovero ospedaliero per ricevere fluidi per via endovenosa.
Alcuni tipi di intossicazione alimentare possono poi portare a complicazioni particolarmente gravi per alcune persone. Tra queste:
- Listeria monocytogenes. Tale complicazione è molto pericolosa per il feto; all’inizio della gravidanza può portare ad aborto spontaneo; in mezzo alla gravidanza può portare alla morte del feto, al parto prematuro o ad un’infezione potenzialmente fatale nel bambino dopo la nascita (anche se la madre è stata solo lievemente malata). I neonati che sopravvivono ad un’infezione da Listeria possono incorrere in danni neurologici a lungo termine e in ritardi dello sviluppo.
- Escherichia coli. Alcuni ceppi di E. coli possono causare una grave complicanza chiamata sindrome emolitica uremica. Questa sindrome danneggia il rivestimento dei piccoli vasi sanguigni nei reni, portando talvolta a insufficienza renale. Gli anziani e i bambini di età inferiore ai 5 anni, nonché le persone con sistema immunitario indebolito hanno maggiori possibilità di incorrere in questa complicazione.