Dr. Domenico Giuseppe Bozza: psicologo e consulente in sessuologia clinica. Ha maturato come psicologo e formatore più di 5.000 ore di didattica aula, insegnando in corsi per dipendenti della Pubblica Amministrazione ed occupandosi di comunicazione, gestione delle dinamiche dei gruppi, leadership, autostima e motivazione.
Quando parliamo di sesso, e in particolare di sesso orale, i tabù non mancano. Spesso, però, si è più portati a credere che certi “limiti” siano posti solo dalle donne, ma non sempre è così.
Diversi fattori, infatti, possono influire sulle scelte sessuali ed è per questo che abbiamo rivolto alcune domande al dr. Domenico Giuseppe Bozza, sessuologo, per capire insieme come vivere al massimo il piacere dell’intimità.
Quali sono i tabù che possono condizionare la sessualità, quando si parla di sesso orale?
Innanzitutto, occorre chiarire il concetto di ‘tabù’, definendo come tale tutto ciò che, per cultura ed educazione ricevuta, ma anche per un qualche trauma subito, porta un individuo, uomo o donna, a rifiutare un determinato comportamento o agito sessuale.
Come per il rapporto anale, nel rapporto orale può intervenire il concetto di realizzare qualcosa che si discosta dal naturale appagamento realizzato attraverso il classico rapporto penetrativo, che avviene con il pene introdotto nella vagina.
Nell’uomo e nella donna possono intervenire blocchi legati a molteplici fattori come l’igiene, la paura di contrarre malattie sessualmente trasmesse, come l’ AIDS , la non completa o avvenuta piena complicità nella coppia. Ma anche precedenti rapporti perpetrati in forma violenta possono aver creato inibizioni o freni al pieno godimento attraverso tale forma di rapporto.
Voglio ricordare che esistono sia donne che non amano il rapporto orale, ma anche uomini, e occorrerebbe attivare un dialogo aperto e schietto tra i due partner per evitare sia frustrazioni che sensi di colpa che possano rendere la relazione conflittuale.
Quali dinamiche psicologiche portano alcuni uomini a non considerare il sesso orale come non “adeguato” a un rapporto?
Occorre, innanzitutto, comprendere se trattasi di rapporto orale donato o ricevuto. In entrambi i casi, comunque, non si può prescindere dall’analizzare il rifiuto o l’adeguatezza si/no nel contesto della relazione col partner. E del livello di profondità e conoscenza.
Tutto ciò che fa parte dei ‘preliminari’ nella coppia può essere bloccante o attivante e anche la paura di una indesiderata eiaculazione precoce può indurre un uomo a evitare il rapporto orale perché carico di tanto vissuto eccitatorio.
Nel caso opposto, ovvero quello del rapporto orale donato alla partner, può avvertire inadeguatezza in tal gesto perché può essere vissuto come troppo ‘passivo’ rispetto anche alle fantasie di dominare sulla partner.
Sesso orale: per viverlo al meglio il dialogo tra i partner quanto è importante?
Il dialogo tra partner è sempre importante. Direi fondamentale. E non solo a proposito del rapporto orale. Il sesso è sempre l’espressione della sessualità di ciascun partner, intesa quest’ultima (la sessualità), come l’insieme dei vissuti, della educazione genitoriale, scolastica, dello sviluppo psico-fisico.
Il dialogo è importante prima, durante e dopo il rapporto sessuale e, quindi, anche in relazione a quello orale, entrambi, come coppia e come singoli, è importante che attivino un confronto.
Assai spesso, legato al rapporto orale , è la difficoltà che la partner può avere rispetto al portare a compimento tale tipo di rapporto (eiaculazione completa orale); nell’uomo, invece, può esserci la difficoltà legata all’eterno dilemma dell’orgasmo femminile clitorideo o vaginale.
In entrambi i casi, l’attenzione da parte della coppia deve vertere innanzitutto sul ‘piacere’ e non sulla prestazione, proprio per evitare di attivare in entrambi quell’ansia da prestazione assai spesso invalidante e frenante una fruizione piena e libera del sesso.