Intraprendere un percorso dietetico dovrebbe essere più di una semplice tendenza o una mera ricerca della perdita di peso: la scelta di seguire una dieta deve essere mirata al miglioramento del benessere complessivo – non solo quello fisico, dunque, ma anche mentale ed emotivo.
Una dieta, intesa come scelta consapevole di alimentarsi in modo sano, dovrebbe essere un atto di amore e cura verso il proprio corpo, anziché una risposta a pressioni esterne o standard imposti dalla società o dai media. L'importanza di questa prospettiva risiede nella creazione di un rapporto sano con il cibo e con sé stessi.
Ecco cosa chiedersi prima di intraprendere un percorso dietetico.
Iniziare una dieta, di chi è la scelta?
Le ragioni per iniziare una dieta dovrebbero essere intrinsecamente collegate al desiderio di migliorare la propria salute generale, aumentare l'energia, gestire eventuali condizioni mediche o semplicemente sentirsi più in sintonia con il proprio corpo.
Un regime alimentare è un qualcosa che richiede tempo, uno nuovo stile di vita da abbracciare a lungo termine – non qualcosa da abbandonare se non produce gli effetti sperati.
Troppo spesso si cade nella trappola delle mode alimentari, spinte da ideali irrealistici di bellezza o da influenze esterne che promuovono corpi “perfetti” – ideologie spesso basate sulla conforme e finta apparenza che si vede sui social network.
Dunque, di chi deve essere la scelta di intraprendere un percorso dietetico? È la singola persona che sceglie di stare bene a 360 gradi, oppure è la società che impone di rispettare determinati stilemi e paletti fisici e mentali?
Una riflessione significativa su tale argomento può essere utile per definire gli obiettivi personali legati alla dieta: si tratta di abbracciare un cambiamento di stile di vita per sentirsi bene con sé stessi, al di là di qualsiasi pressione sociale o culturale.
Un elemento fondamentale è considerare il concetto di salute in modo olistico: la dieta non riguarda solo il numero sulla bilancia, ma abbraccia una gamma di fattori che contribuiscono al benessere complessivo, come l'equilibrio emotivo, la vitalità, la forza fisica e la fiducia in se stessi.
Molte diete popolari tendono a concentrarsi esclusivamente sulla perdita di peso, trascurando l'importanza della relazione positiva con il cibo e l'equilibrio mentale; un approccio più sano può permettere di concentrarsi sul nutrire il corpo con alimenti nutrienti, senza demonizzare particolari gruppi alimentari o seguire regimi estremi che possono portare a squilibri nutrizionali e problemi di salute.
Per affrontare in modo costruttivo una dieta, è essenziale guardare oltre il concetto di "moda" e concentrarsi sulle esigenze individuali, ascoltare il proprio corpo, educarsi sulle scelte alimentari e comprendere le motivazioni profonde dietro la ricerca di un cambiamento dietetico.
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Si tratta di passaggi cruciali per garantire che la dieta non diventi un’ossessione per il controllo del peso, bensì un mezzo per raggiungere il benessere.
Secondo il Dr. Luca Berton, biologo nutrizionista e personal trainer, in caso contrario “la dieta diventerebbe un fattore di stress con potenziali ricadute significative a livello fisiologico.
Nella migliore delle ipotesi non sarebbe una dieta efficace, poiché per essere tale dovrebbe essere intrapresa per tutta la vita (o comunque per un lungo periodo di tempo): va da sé, dunque, che non potrebbe essere tale se non viene intrapresa con i giusti concetti e la giusta consapevolezza”.
Cosa chiedersi prima di fare la dieta?
Fin dalla nascita veniamo costantemente bombardati da immagini stereotipate di come debba essere la nostra linea e il nostro fisico e, non appena si sfora dal proprio peso forma, passa il messaggio che il proprio corpo debba essere diverso da come è, creando insoddisfazione rispetto all'immagine corporea.
Le diete popolari si fondano su questi modelli problematici di autopercezione del corpo e mirano alle nostre insicurezze, non necessariamente al miglioramento effettivo della salute.
Valutare attentamente le motivazioni dietro il desiderio di modificare la propria dieta e porsi domande significative, può essere estremamente prezioso nell'identificare obiettivi salutari personali e nel creare un percorso sicuro per raggiungerli.
Se si ha una storia di disturbi alimentari o di problematiche simili, è consigliabile collaborare con un team di professionisti della salute mentale o consultare un dietista specializzato nel recupero da tali disturbi.
Ecco 6 domande importantissime da porsi prima di intraprendere una dieta:
Quali risultati spero di ottenere da questo cambiamento nel regime alimentare?
Qualora ci si dovesse concentrare esclusivamente sul numero visualizzato sulla bilancia, potrebbe essere il caso di riconsiderare l'approccio.
Gli esperti suggeriscono di focalizzarsi sul miglioramento delle abitudini alimentari anziché fissarsi su un numero specifico.
I miei obiettivi di peso sono realistici considerando la mia fisiologia individuale?
Il corpo umano è qualcosa di unico e non bisogna cercare di trasformarlo radicalmente.
Le diete estreme tendono a promuovere l'idea di un cambiamento drastico ma, se richiedono sforzi eccessivi per il mantenimento di una certa forma corporea, potrebbero non essere salutari.
Qual è la mia definizione di salute?
È importante scavare in profondità all’interno delle motivazioni dietro la ricerca di una perdita di peso.
Ricercare il meglio per la propria salute dovrebbe essere prioritario rispetto agli standard esterni di forma fisica.
Questa dieta influisce negativamente sul mio rapporto con il cibo?
Le diete tossiche solitamente comportano restrizioni estreme, escludendo interi gruppi alimentari o imponendo regimi rigidi che possono causare ansia e preoccupazione costante per il cibo.
Il mio medico ha suggerito la perdita di peso come obiettivo?
Se sì, è importante discutere con lo specialista quali obiettivi di salute si stanno davvero cercando di raggiungere e se la perdita di peso è il miglior percorso per arrivarci.
Come detto, concentrarsi su comportamenti più salutari potrebbe essere più significativo dei semplici numeri sulla bilancia.
Riuscirò a condurre una vita felice con questa dieta?
Questa è una domanda molto importante, poiché si tratta di una condizione essenziale.
Sarà il medico o nutrizionista a cercare di creare una dieta il più possibile adatta allo stile di vita del paziente – senza, però, sbilanciarsi troppo a favore di esso e perdendo i principi fondamentali della dieta stessa.
Il rapporto con il proprio corpo
È altamente risaputo che adottare un regime alimentare bilanciato e salutare può portare a diversi vantaggi per il benessere fisico, come ad esempio:
- la riduzione del rischio di condizioni croniche come il diabete e le patologie cardiache;
- una stabilizzazioni dell'umore;
- il mantenimento di un peso sano.
Abbracciare diete estreme, o imporre limitazioni eccessive, potrebbe comportare conseguenze negative sulla salute e il benessere generale: la restrizione alimentare forzata non incide negativamente solo sulla propria dieta, ma ha effetti avversi anche per quanto riguarda il rapporto che si ha con sé stessi e il cibo.
Al contrario, seguire un regime alimentare adeguato e supportato da evidenza scientifiche può essere sicuro ed efficace.
Le pratiche dietetiche estreme, alla moda o non salutari (spesso diffuse attraverso i social media) risultano problematiche e contribuiscono ad alimentare lo stigma legato all'immagine corporea.
“Se una dieta promette miracoli – sottolinea il Dr. Berton – deve già essere un campanello d’allarme e un indizio utile per capire che è solo una strategia di marketing.
Una dieta corretta e fisiologica non sarà mai un percorso pieno di integratori , beveroni e difficili (o particolari) strategie da perseguire.”