Come si legge un referto della cervicale?
Cosa significa da lastra colonna: "segni di artrosi interapofisaria con modesta riduzione d'ampiezza del relativo spazio intersomatico". Mentre alla cervicale risulta: "lievi note di artrosi osteofitica. Evidente artrosi interapofisaria; segni di uncoartrosi. Ristretti per discopatia gli spazi discali c4-c7. Tono calcico ridotto. Ho fatto anche la moc e risulta osteopenia di alto grado per i valori di densità ossea nella regione del rachide lombare l1/l4". Dovrei fare qualche terapia? Ovviamente ho sempre mal di schiena, per non parlare della cervicale. Grazie, buon lavoro.
Risposta
Buonasera,
il referto da te riportato parla di segni di artrosi, cioè di infiammazione cronica con reazione dell'osso che crea materiale calcifico attorno all'articolazione della colonna cervicale e crea dolore; la riduzione dello spazio intersomatico vuol dire che il disco tra le 2 vertebre si è abbassato e il tono calcifico basso vuol dire che è confermata l'osteopenia trovata con la MOC; dovresti iniziare a fare terapia fisica e riabilitativa e quindi terapia di correzione dell'osteoporosi o comunque profilassi.
Per i dolori, potresti iniziare a fare analgesici su base oppiacea e, se non bastasse, eventuale valutazione presso un fisiatra, un terapista del dolore, un internista per il metabolismo osseo e quindi, se inefficaci le terapie intraprese, eventuale valutazione neurochirurgica.
il referto da te riportato parla di segni di artrosi, cioè di infiammazione cronica con reazione dell'osso che crea materiale calcifico attorno all'articolazione della colonna cervicale e crea dolore; la riduzione dello spazio intersomatico vuol dire che il disco tra le 2 vertebre si è abbassato e il tono calcifico basso vuol dire che è confermata l'osteopenia trovata con la MOC; dovresti iniziare a fare terapia fisica e riabilitativa e quindi terapia di correzione dell'osteoporosi o comunque profilassi.
Per i dolori, potresti iniziare a fare analgesici su base oppiacea e, se non bastasse, eventuale valutazione presso un fisiatra, un terapista del dolore, un internista per il metabolismo osseo e quindi, se inefficaci le terapie intraprese, eventuale valutazione neurochirurgica.
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Dr. Carlo Valtulina
neurochirurgo
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