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Reflusso biliare (vomito biliare)

Gastroenterologia
Reflusso biliare (vomito biliare)

Cos'è la bile

La bile è un liquido basico composto da sali biliari, colesterolo e altri acidi grassi. È prodotta dal fegato ed è immagazzinata all’interno della colecisti, per poi essere immessa nell’intestino dove svolge un ruolo fondamentale nei processi digestivi degli acidi grassi.

Cos’è il reflusso biliare

Se a qualcuno è capitato di espellere dalla bocca del vomito verde, è molto probabile che si tratta di bile. Si parla infatti di vomito biliare.

Talvolta, infatti, può accadere che vi sia un travaso di bile: ciò significa che la bile risale dall’intestino allo stomaco fino ad arrivare all’esofago, provocando quella sgradevole sensazione di bocca amara tipica del reflusso biliare.

In alcuni casi, il reflusso biliare può accompagnarsi a reflusso acido. Sebbene possano esserci alcuni sintomi comuni, si tratta di due condizioni diverse.

Sintomi del reflusso biliare

Non sempre si riesce a distinguere il reflusso biliare dal reflusso acido perché le due condizioni possono verificarsi contemporaneamente.

I sintomi del reflusso biliare sono:

Cause del reflusso biliare

Le cause del reflusso biliare sono molteplici e comprendono:

  • complicanze post-operatorie. Una qualsiasi operazione allo stomaco, tra cui anche la rimozione dello stomaco stesso (gastrectomia) o l’operazione di bypass gastrico per perdere peso, può causare reflusso biliare;
  • ulcere piloriche. Il piloro è una valvola formata da un ispessimento muscolare, che separa lo stomaco dal duodeno. Un’ulcera pilorica può bloccare la valvola così da non consentire un normale svuotamento dello stomaco. Il cibo bloccato nello stomaco provoca un aumento della pressione gastrica così da favorire il reflusso della bile nello stomaco;
  • rimozione della colecisti. Le persone che hanno subito un intervento di colecistectomia hanno più probabilità di avere un reflusso biliare.
Si sta inoltre cercando di capire eventuali correlazioni tra lo stress e l’ansia e il reflusso biliare.

Reflusso biliare dopo colecistectomia

L’intervento di rimozione della colecisti non è esente da fastidiose complicanze post-operatorie. Uno dei principali motivi per cui si decide di asportare la colecisti è sicuramente la presenza di calcoli alle vie biliari.

Un numero non trascurabile di pazienti lamenta sintomi come diarrea, bruciore di stomaco, bocca amara. Nel complesso questi sintomi costituiscono la cosiddetta sindrome post-colecistectomia e sono generalmente causati dal reflusso biliare.

La bile quando risale nello stomaco e nell’esofago può irritare la mucosa gastrica ed esofagea e può essere responsabile di dolore epigastrico e pancia gonfia.

Diagnosi del reflusso biliare

In alcuni casi, la semplice descrizione dei propri sintomi può essere utile al medico per giungere alla diagnosi del reflusso biliare. Tuttavia, poiché talvolta è difficile riuscire a distinguere il reflusso biliare dal reflusso acido, può essere consigliabile sottoporsi ad esami più approfonditi:

  • Endoscopia. Si utilizza un piccolo tubicino dotato di videocamera che passa all’interno dell’esofago. Quest’esame può mostrare la presenza di eventuali ulcere piloriche o di infiammazioni della mucosa gastrica o esofagea. Il medico può anche valutare di prelevare piccoli campioni per escludere condizioni come l’esofago di Barrett o il cancro all’esofago;
  • pH-impedenziometria esofagea. Questo esame è utile a valutare l’eventuale presenza di gas o liquidi all’interno dell’esofago, come ad esempio la stessa bile.

Terapia per il reflusso biliare

A differenza del reflusso acido, il reflusso biliare appare più ostico da curare perché non sempre si riesce a stabilire con certezza che la causa dei sintomi sia proprio il reflusso biliare.

Se si soffre di reflusso biliare, solitamente il medico può prescrivere:

  1. Terapia con deursil. Questo farmaco cambia la composizione della bile favorendone il regolare deflusso, così da ridurre la frequenza e la gravità dei sintomi.
  2. Terapia con sequestranti degli acidi biliari. Questi farmaci modificano la circolazione degli acidi biliari. Tuttavia, spesso appaiono inefficaci e possono causare effetti collaterali come gonfiore addominale.
Se la terapia farmacologica si mostra inefficace, il medico può consigliare un intervento chirurgico. L’ intervento chirurgico più comune è il bypass gastrico, utile anche per il trattamento dell’obesità. Con questo intervento si crea un nuovo collegamento con il duodeno, che impedisce alla bile di refluire nello stomaco.

Un altro tipo di intervento consiste nell’introduzione di uno stent all’interno dell’intestino per favorire il deflusso della bile.

Cosa mangiare con il reflusso biliare

Per chi soffre di reflusso biliare, oltre alla terapia farmacologica può essere consigliato di modificare il proprio stile di vita, a partire dalla propria alimentazione.

Una dieta per il reflusso biliare prevede un consumo limitato dei cibi grassi. I grassi tendono a favorire il rilassamento dello sfintere esofageo facilitando il reflusso della bile.

Sono da consumare con moderazione anche cibi o bevande che stimolano la produzione degli acidi gastrici e della bile come ad esempio le bevande zuccherate o con caffeina, e i cibi ricchi di spezie.

In generale, una persona con reflusso biliare dovrebbe mangiare poco ma spesso, così da favorire i normali processi digestivi.

Reflusso biliare e guarigione

È difficile riuscire a dare una risposta univoca perché il successo della terapia dipende sicuramente dalla causa alla base del reflusso biliare. Se il reflusso biliare è causato da un eccessivo consumo di alcol o di cibi grassi, i sintomi dovrebbero migliorare notevolmente se si segue un’alimentazione sana.

Anche nel caso del reflusso biliare, per riuscire ad avere miglioramenti è importante condurre uno stile di vita sano e armarsi di  pazienza, in attesa che la terapia consigliata dal medico risolva tale condizione.

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Dr. Enrico Tempèra Medico Chirurgo
Dr. Enrico Tempèra
gastroenterologo

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