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I vermi che infestano il cervello

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 04 Marzo, 2021

I vermi del cervello: i rischi più comuni

Se soffrite spesso di mal di testa e avete già escluso molte comuni cause del problema, attenzione: potrebbe trattarsi di un ospite indesiderato che ha preso dimora nella vostra testa. Sembrerà disgustoso, ma è proprio così: dei vermi possono colonizzare il cervello! Niente paura, questo disturbo non è poi così frequente, ma è importante conoscerlo per sapere come evitare di introdurre nel proprio corpo un possibile e pericoloso parassita.

Ma come può succedere una simile evenienza, che porta ai vermi nel cervello? Scopriamolo insieme!

Vermi nel cervello: di cosa si tratta?

Ci sono vari tipi di vermi che possono popolare la nostra testa. Alle nostre latitudini, ve n’è uno in particolare che può causare una patologia neurologica molto seria. Stiamo parlando della neurocisticercosi, una malattia parassitaria neurologica – la più frequente tra quelle di questo tipo – che vede il sistema nervoso centrale letteralmente infestato dalle larve della tenia solium, ovvero il verme solitario.

Questo parassita ha il corpo formato da tre parti:

  • Scolice – Zona con uncini e ventose per arrampicarsi fino al cervello.
  • Collo – Parte di accrescimento del parassita.
  • Strobila – Porzione formata da proglottidi (create dal collo) contenenti l’apparato riproduttivo che permette al verme di moltiplicarsi a dismisura.

La buona notizia è che la neurocisticercosi nelle nostre zone è abbastanza rara, poiché la sua diffusione è più comune nei Paesi del Terzo Mondo, dove le condizioni igieniche spesso scarseggiano. Tuttavia, la sua incidenza nei Paesi occidentali non è da sottovalutare: ad esempio, negli Stati Uniti, si registra ogni anno un progressivo aumento dei casi di persone infestate dal verme.

La comune tenia, parassita che in Occidente è più nota per attaccare l’intestino, si insinua nel nostro organismo attraverso il consumo di carne suina poco cotta contenente le larve della tenia solium, dette cisticerchi (da cui neurocisticercosi). Nella malattia neurologica, però, le stesse larve si insinuano nel cervello: come è possibile?

Il contagio dei vermi: dall’intestino al cervello

Il contagio avviene per endoinfestazione – trasporto passivo di uova – : ciò significa che si trasmette attraverso una forma di autocontagio.

Se, ad esempio, siete già stati infestati dalla tenia a livello intestinale e, non avendo lavato accuratamente le mani dopo l’evacuazione, ve le portate alla bocca, molto probabilmente trasporterete delle larve di tenia sulle vostre labbra.

Queste, dalla bocca, risaliranno facilmente al cervello, infestandolo. Ciò può ovviamente accadere anche se il contatto orale avviene attraverso le mani non proprio pulite di qualcun altro.

Sintomi dei vermi nel cervello

Questa patologia è molto subdola, in quanto il verme allo stadio adulto è un ospite nascosto e silenzioso, che non vi farà avvertire alcun sintomo. Le larve vive, invece, generano una modesta reazione dei tessuti, che si fa più evidente alla morte delle larve, quando queste vengono attaccate dal sistema immunitario.

Per la comparsa dei sintomi della tenia, occorre attendere 4-5 anni dall’inizio dell’infestazione. Le manifestazioni cliniche dipendono essenzialmente dall’ostruzione di ventricoli e foramina, con conseguenti:

  • Emicranie
  • Convulsioni
  • Crisi epilettiche
  • Idrocefalo
  • Aumento della pressione del cranio
  • Meningite asettica
  • Alterazione dello stato mentale.

Non solo tenia: ecco un altro verme pericoloso

La Spirometra erinaceieuropaei è un altro ospite indesiderato che può insediarsi tra i meandri cerebrali. In questo caso il verme ha dimensioni più modeste, ma è comunque molto pericoloso: migra nella testa del malcapitato da una parte all’altra, generando convulsioni, crisi epilettiche, cisti nel cervello, cecità, paralisi e, se non trattata, morte.

Le larve del parassita si possono rintracciare nell’acqua contaminata, nell’intestino di cani e gatti e nella carne di rane e serpenti, consumata in particolar modo in alcune aree del mondo. L’infezione da Spirometra, infatti, è più comune in alcune regioni asiatiche (Cina, Corea del Sud, Thailandia e Giappone) rispetto all’Europa.

Non esiste un farmaco per trattare la Spirometra: in questo caso, l’unica risoluzione al problema è la chirurgia. Per evitare qualsiasi infestazione parassitaria, comunque, ricordatevi la buona norma igienica di lavarvi le mani, soprattutto se siete entrati in contatto con sostanze non proprio pulite!

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Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Ludovica Cesaroni
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in Salute

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