Al mattino, spesso, siamo di corsa e rifare il letto è una cosa che porta via dei minuti preziosi.
Ma se pensavate di non poterlo lasciare in disordine, sappiate che in realtà non è bene rifare il letto ogni mattina. Questo è un punto a favore di tutti coloro che sono sempre stati definiti come pigri.
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Perché è meglio non rifare il letto?
Alcuni media internazionali hanno riportato uno studio americano che avvalora questa teoria. Tra lenzuola si può riscontrare anche la presenza di acari, che si insediano soprattutto in ambienti caldi e umidi. Nel sonno, gli esseri umani sudano, producendo liquidi e creando, dunque, la situazione perfetta per la proliferazione degli acari.
Il dottor Stephen Pretlove della Kingstone University School of Architecture ha illustrato come lasciando il letto disfatto s’interrompa questo moltiplicarsi degli acari. Ha persino realizzato un modello informatico per cercare di capire come gli acari reagiscano ad alcune situazioni, e ha così scoperto che questi ospiti sgraditi traggono grandi benefici dall’abitudine di rifare il letto appena alzati.
Rifacendo il letto appena svegli è come se intrappolassimo il calore sotto le lenzuola, insieme al sudore e alle cellule morte della pelle. Per evitare che ciò accada, è sufficiente lasciare le lenzuola esposte all’aria, ritardando il momento di rifare il letto, permettendo alla luce e al caldo di penetrare tra le lenzuola asciugandole.
Un consiglio emerso è che, una volta svegli, si può lasciare il letto disfatto fino alla sera. Così, umidità e calore abbandoneranno le lenzuola, rendendo difficile la vita agli acari che, privati delle condizioni perfette per il loro moltiplicarsi, si disidrateranno fino a morire.
Cosa provocano gli acari?
Gli acari della polvere, solitamente, si nutrono delle cellule cutanee desquamate che trovano su cuscini, materassi e pavimenti.
Molte persone manifestano una ipersensibilità agli allergeni degli acari, con difficoltà respiratorie anche molto gravi, ma non solo. Oltre all'allergia agli acari, tra i disturbi più comuni causati dagli acari, di certo c’è anche la temuta scabbia. Si tratta di una infezione della pelle, che presenta delle piccole e pruriginose vesciche, causate dall’annidarsi degli acari femmine nello strato più superficiale del derma per deporre le uova. Scavando sotto-pelle, per 2-3 mm al giorno, questi microscopici esseri fanno sì che le uova si schiudano in 4-6 settimane, liberando le piccole larve che, a loro volta, scavano ancora, creando delle tasche di muta.
Prurito, rossore, desquamazione, sono i sintomi più evidenti della malattia, che è solitamente trattata con lozioni mediche in grado di uccidere le larve e gli acari della pelle. In alcuni casi, il medico può consigliare l’assunzione di antistaminici, per calmare il prurito.
Prevenire questi disturbi è, comunque, sempre meglio. Come? Ad esempio cambiando spesso le lenzuola, lavando i tappeti e, perché no, rifacendo il letto una volta in meno!