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Lavorare dopo le 10: ecco un modo per evitare lo stress

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 09 Settembre, 2016

Stress da lavoro: ecco le cause

Quantità e qualità eccessive di stimoli emotivi possono produrre una risposta psicofisica anomala nota con il nome di stress.  Lo sviluppo di questa risposta si distingue in tre fasi:

  • Fase di allarme: il soggetto individua l’eccesso di obblighi e mette in atto le sue capacità per realizzare le richieste.
  • Fase di resistenza: il soggetto si adatta al nuovo livello di richieste.
  • Fase di esaurimento: il soggetto non riesce a stare al passo con il tenore di richieste, cadono le sue difese e compaiono i sintomi fisici, fisiologici ed emotivi.

In base alla durata degli episodi stressanti, possiamo distinguere:

  • Stress acuto, si verifica una sola volta e in un lasso di tempo limitato.
  • Stress cronico, lo stimolo è di lunga durata.

In base alla tipologia, possiamo distinguere:

Eustress, è uno stress costruttivo che dona tono e vitalità all’organismo.

Distress, è uno stress distruttivo che comporta un abbassamento delle difese immunitarie.

Quali sono le cause dello stress?

Tra le cause dello stress troviamo:

  • Eventi della vita, sia piacevoli che spiacevoli, che coinvolgono completamente dal punto di vista emotivo.
  • Malattie, freddo o caldo intenso, abuso di fumo e di alcol, problemi familiari, problemi scolastici, bullismo.
  • Fattori ambientali. La mancanza di un’abitazione, ambienti rumorosi, inquinati sono fattori determinanti di un certo stato di stress.

Quali sono i sintomi dello stress?

Come riconoscere lo stress?

  • Mal di testa
  • Mal di stomaco
  • Tachicardia
  • Sudorazione delle mani
  • Agitazione e irrequietezza
  • Problemi di sonno e stanchezza
  • Capogiri
  • Perdita di appetito
  • Problemi sessuali
  • Aumento dell’uso di alcolici
  • Mangiare compulsivamente
  • Tendenza alla critica
  • Voglia di piangere
  • Enorme senso di pressione
  • Nervosismo, ansia e rabbia
  • Solitudine e tensione
  • Infelicità senza un motivo valido
  • Preoccupazione costante
  • Perdita di memoria
  • Perdita del senso dell’umorismo

Se la causa dello stress è il lavoro?

Il lavoro è una fonte di stress per molti. Che si stia seduti dietro una scrivania, che si lavori in fabbrica o dietro un bancone, rapporti con gli altri e orari di lavoro rendono spesso difficile affrontare l’intera giornata con serenità.

Gli orari sono, forse, gli imputati più frequenti. A sostenerlo è Paul Kelley, ricercatore dell’Università di Oxford, il quale afferma che l’orario lavorativo più diffuso nelle aziende, ovvero quello dalle 9 alle 17, entra in collisione con le esigenze dell’organismo delle persone di età inferiore ai 55 anni. E ciò rappresenta un rischio sia per la produttività, sia per l’umore e la salute mentale dei dipendenti.

Il lavoro dovrebbe iniziare alle 10 del mattino, seguendo i ritmi del proprio corpo, ogni dipendente potrebbe dormire un poco di più e alzarsi con calma, il risultato sarebbe una maggiore produttività e una minore quantità di soggetti stressati a causa del lavoro.

I rischi psicologici dello stress

Tra i rischi provocati dallo stress, a causa del lavoro, Kelley include:

  • Aumento di peso
  • Abbassamento delle difese immunitarie
  • Perdita della memoria e dell’attenzione

Durante la pubertà si assiste ad un fisiologico cambiamento dei ritmi circadiani, a seguito del quale, i ragazzi tendono ad andare a dormire circa due ore dopo rispetto ai bambini. Per questo motivo dovrebbero dormire di più al mattino.

Da alcuni test è emerso che i ragazzini di dieci anni sono più concentrati dopo le 8.30, mentre i sedicenni ottengono migliori risultati dopo le 10 e gli universitari dopo le 11. Sulla base di questi dati, secondo Kelley, gli orari di studio nelle scuole dovrebbero seguire l’andamento della crescita, adattando gli orari all’età.

“E’ un’importante questione sociale – spiega Kelley –  se i dipendenti iniziano a lavorare prima delle 10 sono stanchi, demotivati. Nella nostra società ci sono molte persone che soffrono di carenza di sonno. In questo modo si danneggia la salute. Anche cuore e fegato si adattano male a questi ritmi. Non si può influire in modo negativo sull’orologio biologico e non è possibile adattarsi all’imposizione di svegliarsi a una determinata ora del giorno. Succede anche negli ospedali e nelle carceri. Gli individui vengono svegliati per mangiare cibo che in quel momento non vogliono. La carenza di sonno è una tortura”.

 

 

 

 

 

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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