Le malattie neurologiche nei felini possono colpire sia esemplari adulti che i cuccioli, ma quali sono le più comuni e con quali sintomi si manifestano? Andiamo alla scoperta dei principali problemi neurologici nel gatto e di come fare per risolverli.
Quali sono i problemi neurologici nel gatto?
I disturbi neurologici nel gatto costituiscono un'eventualità molto comune e, proprio come accade anche per l'essere umano, essi possono essere di natura congenita oppure possono insorgere in seguito a un trauma molto intenso (come ad esempio un incidente con un’auto), a una patologia oppure a un'infezione.
Per risolverli occorre identificarli tempestivamente, facendo riferimento ai sintomi che essi provocano nell'animale, e contattando un veterinario.
Quando si parla di un gatto con problemi neurologici si fa riferimento a un animale il cui cervello o comunque il sistema nervoso viene compromesso in alcune delle sue funzioni in modo più o meno grave, oppure che presenta delle alterazioni.
Il cervello del felino pesa circa 28 grammi e ha una dimensione compresa tra 3,5 e 2,5 cm; esso riveste un'importanza fondamentale in quanto permette di regolare il movimento e tutto il complesso sistema sensoriale che governa il felino.
Il sistema nervoso del gatto è costituito da due componenti principali: il sistema nervoso centrale (che include il cervello e il midollo spinale) e il sistema nervoso periferico, ovvero la rete di nervi che attraversa l’organismo.
È proprio attraverso gli impulsi elettrici che partono dai nervi che il cervello percepisce gli stimoli sensoriali e grazie ad essi l'animale è in grado di controllare perfettamente i suoi movimenti, il suo equilibrio e la sua coordinazione.
Da cosa sono causati i disturbi neurologici del gatto
In genere le malattie neurologiche non ereditarie si manifestano o nei gatti anziani o in seguito a un trauma o a una patologia e le più frequenti includono:
- l'epilessia. L'epilessia è uno dei problemi neurologici più frequenti nei gatti e si presenta sotto forma di crisi epilettiche che si ripetono nel tempo con o senza un intervallo preciso. Quando non è in preda a una crisi epilettica il felino conduce una vita completamente normale, tuttavia, mentre quando inizia l'attacco vi è una forte contrazione dei muscoli e l'animale perde il controllo del proprio corpo;
- la sindrome vestibolare. Questa patologia, che può essere centrale o periferica, ha come conseguenza che l'animale non riesce più a controllare i suoi movimenti e la sua posizione nello spazio, con il risultato che il suo equilibrio risulterà fortemente compromesso. Purtroppo non esiste una cura generale per il trattamento di questa malattia e molto dipende dalla singola situazione del felino;
- patologie a livello del midollo spinale, le quali provocano solitamente la paresi e la paraplessia, le quali determinano un'insufficienza motoria più o meno grave;
- tumori al cervello. Soprattutto nei gatti anziani, le neoplasie possono provocare una compressione delle meningi, con un progressivo deterioramento del tessuto protettivo del cervello e sintomi variabili in base alla parte del cervello interessata (cecità, sordità, difficoltà nei movimenti);
- patologie a danno delle meningi;
- infezioni, come ad esempio FIP;
- difetti congeniti. Le patologie neurologiche congenite si sviluppano nella vita embrionale, e sono generalmente di difficile soluzione in quanto difetti dello sviluppo dell’organismo;
- traumi molto intensi che provocano ferite o emorragie nel cranio o nella schiena.
Vista la complessità delle situazioni che possono causare problemi neurologici nel felino, è fondamentale ricorrere a una visita specialistica con un veterinario neurologo e sottoporre il gatto a una serie di esami diagnostici.
Non sempre, infatti, i mici presentano una condizione acuta: talvolta esemplari con malattie croniche possono sopravvivere per molti anni se ricevono le cure necessarie.
I sintomi dei problemi neurologici nel gatto
I problemi neurologici nel gatto possono comprendere sintomi di varia natura ed è importante riconoscerli in modo tempestivo. Fra questi troviamo:
- difficoltà nel camminare;
- problemi di equilibrio;
- alterazioni nel movimento;
- cambiamenti del comportamento;
- improvvisa immobilità di una parte del corpo;
- crisi epilettiche;
- convulsioni;
- atassia;
- movimenti involontari e ripetuti di alcune parti del corpo, ad esempio degli occhi, come accade di frequente nel caso della sindrome vestibolare;
- incapacità di usare la lettiera o di pulirsi in modo autonomo;
- andatura instabile;
- tremore muscolare;
- improvvisa cecità;
- stato confusionale;
L'atassia è uno dei sintomi più evidenti dei disturbi neurologici e si manifesta nel felino con la tendenza ad avere un'andatura traballante e insicura, con frequenti problemi di coordinazione.
Il micio può, ad esempio, fare fatica a mantenere dritta la testa oppure può non riuscire può a provvedere in modo autonomo alla sua igiene. L'atassia non è tuttavia sempre il segnale di una patologia molto grave e in alcuni casi il felino può continuare a vivere per diverso tempo.
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Diagnosi e trattamento dei problemi neurologici nel gatto
Proprio accade nell'essere umano, anche il felino può presentare, con l'avanzare dell'età, alcuni disturbi di tipo neurologico e un deterioramento delle sue funzioni cognitive. Una riduzione della memoria e dell'apprendimento, unita a una difficoltà sempre più crescente di eseguire movimenti anche semplici sono i sintomi più comuni del decadimento neurologico del felino.
Una visita dal veterinario volta ad escludere la presenza di specifiche patologie è certamente il primo step da affrontare. Il professionista potrà eseguire esami biochimici, come ad esempio l'esame del sangue e delle urine, e potrà valutare i riflessi del micio e la sua capacità di coordinazione.
Fra gli esami diagnostici più indicati per individuare delle malattie neurologiche vi sono:
- la radiografia;
- la tomografia computerizzata (TAC);
- la risonanza magnetica;
- il prelievo del fluido spinale;
A seconda del risultato della diagnosi, il veterinario saprà consigliare il trattamento più adatto; nel caso di una neoplasia è probabile che cercherà di rimuoverla con un intervento chirurgico, mentre qualora il gatto avesse degli attacchi epilettici, essi potranno essere tenuti sotto controllo attraverso una terapia farmacologica.
Disturbi neurologici congeniti nel gatto: l'ipoplasia cerebellare
Condizione particolare del gatto, l'ipoplasia cerebellare è un disturbo neurologico congenito che compare quando il cervello dell'animale non si formato perfettamente all'interno dell'utero materno.
Questa condizione determina un cervelletto poco sviluppato, con la conseguenza che il felino andrà incontro a problemi di coordinazione, difficoltà ad eseguire i movimenti e a mantenere l'equilibrio.
Sebbene questa condizione non pregiudichi l'aspettativa di vita del micio, è innegabile che può peggiorare notevolmente le sue condizioni di vita, soprattutto se l'animale non vive in un contesto domestico protetto.
In genere l'ipoplasia è una conseguenza di problematiche insorte durante la gravidanza, quando mamma gatta può aver contratto un virus (ad esempio quello della panleucopenia) o può aver riportato un forte trauma fisico. Le principali manifestazioni fisiche che caratterizzano l'ipoplasia cerebellare sono:
- difficoltà a camminare, a correre, a localizzare i corpi nello spazio e a saltare;
- andatura traballante e insicura;
- tendenza a scivolare sulle zampe posteriori;
- difficoltà a concentrarsi sugli oggetti per afferrarli;
- difficoltà ad alimentarsi e ad utilizzare la lettiera;
Questa condizione si manifesta già a sei settimane di vita, ovvero quando il felino comincia a rendersi indipendente e ad esplorare il mondo; è importante ricordare che se riceve cure adeguate e se l'ipoplasia non è così grave, l'animale può comunque vivere normalmente, anche se la condizione richiederà al proprietario cure maggiori rispetto a quelle riservate ad un gatto sano.