Sindrome di Horner nel cane: disturbo neurologico dell'occhio

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 09 Maggio, 2024

cane dal veterinario

La Sindrome di Horner è una malattia neuro-oftalmologica, ovvero un disturbo neurologico dell'occhio e dei muscoli facciali che può manifestarsi all'improvviso colpendo un lato del muso di cani e gatti, coinvolgendo gli occhi, le palpebre, le orecchie e il naso. In casi più rari può essere bilaterale.

La sindrome di Horner è legata a un malfunzionamento del sistema nervoso autonomo, responsabile delle funzioni corporee involontarie come la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, la produzione di saliva e lacrime e le funzioni gastrointestinali.

Non provoca dolore. Nella maggior parte dei casi non ha una causa nota, interessa i cani più adulti, e non richiede alcun trattamento.

Diverso è il caso, più raro ma possibile, in cui si sviluppa a causa di alcune condizioni di salute come patologie dell’orecchio interno, del torace, malattie infiammatorie, traumi o di natura metabolica.

Vediamo di cosa si tratta, cosa comporta e quali sono i sintomi della sindrome di Horner nel cane.

Sindrome di Horner nel cane, sintomi, cause e cure

La sindrome di Horner viene spesso viene confusa con problemi di natura oculare, ma la sua origine risiede nel malfunzionamento di un insieme di nervi noti come "tronco simpatico".

Il tronco simpatico è una componente fondamentale del sistema nervoso autonomo che controlla le funzioni involontarie del corpo come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la digestione. 

Il sistema nervoso autonomo è composto dai sistemi simpatico e parasimpatico.

Il sistema simpatico controlla le risposte di "lotta o fuga", come l'aumento della frequenza cardiaca e del flusso sanguigno ai muscoli, in modo che il cane possa fuggire rapidamente dal pericolo. Dilata le pupille e apre le palpebre abbassando la terza palpebra. La terza palpebra si muove avanti e indietro sulla superficie dell'occhio per una maggiore protezione e per mantenere l'occhio umido.

Il sistema parasimpatico è responsabile delle funzioni di "riposo e digestione" del corpo. Restringe la pupilla, solleva la terza palpebra e ritrae il globo verso l'interno. Entrambi i sistemi sono costituiti da una rete di fibre nervose che inviano segnali dal cervello all'occhio.

Quando il sistema nervoso simpatico non funziona in modo corretto, subentra il sistema nervoso parasimpatico. Questo provoca sintomi in gran parte associati alle funzioni parasimpatiche.

Nel caso della sindrome di Horner, il malfunzionamento del tronco simpatico può causare una serie di sintomi, in sintesi:

  • miosi, restringimento della pupilla;
  • ptosi, abbassamento della palpebra superiore;
  • enoftalmo, infossamento dell'occhio nell'orbita;
  • lagoftalmo, abbassamento della palpebra inferiore;
  • protrusione bilaterale della terza palpebra (membrana nittitante).

Questa condizione può essere causata da lesioni, traumi, tumori o altre patologie che interessano il tronco simpatico o i nervi ad esso collegati.

Sintomi

La sindrome di Horner può presentarsi in modo improvviso e senza alcun segnale che ne tradisca l'imminente arrivo. In alcuni casi, il cane può presentare sintomi più evidenti a scapito degli occhi, oltre a una salivazione eccessiva e/o alla difficoltà a mangiare per mancata sensibilità e mobilità del labbro.

Tra i segni clinici più comuni della sindrome di Horner:

  • ptosi delle palpebre sul lato interessato, ovvero il cedimento delle palpebre superiori;
  • miosi: l'occhio interessato presenta una pupilla più piccola rispetto all'occhio sano;
  • lagoftalmo: la palpebra inferiore dell'occhio colpito appare più bassa rispetto all'altro occhio;
  • enoftalmo, l'occhio colpito può sembrare più infossato o retratto nell'orbita rispetto all'occhio sano;
  • procidenza della terza palpebra: la terza palpebra, chiamata anche membrana nittitante, fuoriesce risultando ingrossata (prolasso);
  • ridotta lacrimazione: l'occhio colpito può avere una ridotta produzione di lacrime, causando secchezza;
  • cambiamenti nell'espressione facciale: il lato colpito può presentare un'espressione diversa rispetto all'altro, per esempio un labbro cadente o cambiamenti nel tono muscolare.

A seconda del punto in cui si verifica la lesione del nervo, possono comparire altri sintomi, tra cui:

  • cambiamenti comportamentali;
  • debolezza o paralisi degli arti anteriori;
  • deficit neurologici, come ad esempio un posizionamento anomalo delle zampe;
  • anomalie dei nervi cranici (test della vista anormali, difficoltà di masticazione);
  • andatura barcollante (atassia);
  • pupille di dimensioni disuguali (anisocoria).Non tutti i cani con questa sindrome mostrano tutti i sintomi, e la loro gravità può variare. 

La sindrome di Horner può colpire qualsiasi razza o età di cane ma in genere interessa i cani di età compresa tra i 5 e gli 8 anni e razze come Labrador Retriever, Golden Retriever, Dobermann, Weimaraner e Collie.


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Cause del malfunzionamento dei nervi simpatici

La sindrome di Horner si sviluppa quando si verifica un danno in qualsiasi punto del percorso del sistema nervoso simpatico (dal cervello al midollo spinale, dal torace al collo fino agli occhi). 

Come premesso, sebbene venga spesso classificata come idiopatica, cioè senza cause note, vi sono alcuni patologie che possono essere all'origine del malfunzionamento dei nervi simpatici e dei muscoli facciali:

  • infezione dell'orecchio medio o interno;
  • malattie vestibolari;
  • traumi;
  • chirurgie cervicali e facciali;
  • diabete mellito;
  • malattia del disco intervertebrale (IVDD);
  • malattia oculare;
  • emboli fibrocartilaginei (FCE) o ictus spinale;
  • coagulo di sangue;
  • malattia infettiva o formazione di ascessi, per cause batteriche o fungine;
  • tumore;
  • ferite da morso, lesioni da traumi;
  • malattie neurologiche.

In genere, la prognosi e il tasso di recupero della sindrome di Horner sono positivi, se non presenti cause patologiche sottostanti. La condizione tende a risolversi da sola, ma può richiedere settimane o mesi, a seconda della gravità.

Diagnosi e cura della sindrome di Horner

La maggior parte dei casi di sindrome di Horner si risolve spontaneamente dopo alcune settimane, tuttavia è importante trattare l'eventuale malattia sottostante.

Di solito, il veterinario esegue un esame fisico completo che include un esame degli occhi e delle orecchie, ma può anche ritenere necessari alcuni test per escludere altre condizioni, tra cui:

  • test lacrimale di Schirmer: test quantitativo per capire quando l'occhio non produce una quantità di film lacrimale sufficiente;
  • colorazione oculare con fluoresceina per verificare la presenza di ulcerazioni e abrasioni corneali;
  • test della pressione intraoculare (IOP) per misurare la pressione all'interno dell'occhio;
  • analisi del sangue e delle urine;
  • prelievo del liquor (liquido cerebrospinale) con biopsie; 
  • radiografie del cranio e del torace ed eventualmente imaging avanzato come come la tomografia computerizzata (CT) o la risonanza magnetica (RMI).

Il veterinario può ritenere di dover eseguire una dilatazione oculare con una soluzione medicata per misurare quanto tempo impiega l'occhio a dilatarsi. In genere, maggiore è il tempo necessario, più è probabile che vi sia un danno al sistema nervoso simpatico.

Come indicato in precedenza non esiste un trattamento specifico per la sindrome di Horner, a meno di non dover intervenire su malattie sottostanti. 

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Luca Buosi
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