icon/back Indietro Esplora per argomento

Vomito verde o vomito biliare, ecco le cause e i sintomi

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 25 Settembre, 2023

Vomito verde: ecco perché avviene

Il vomito è un sintomo comune di varie condizioni di salute temporanee, come una indigestione o uno stato influenzale, ma può essere anche il segnale di malattie e disturbi da lievi a più gravi. Ma cosa significa il vomito verde o, meglio definito, vomito biliare? 

Il vomito giallo verde può dipendere da varie cause, ma in genere dipende dal reflusso biliare o vomito biliare. Si può vomitare verde, quando la bile, il liquido prodotto dal fegato, risale lungo il tratto digerente provocando il reflusso biliare. 

Le cause del reflusso biliare possono essere diverse, da valutare in relazione alla persistenza del disturbo. Se frequente, può nascondere patologie a carico del tratto gastrointestinale o alcune malattie del fegato. Le cause più comuni, tuttavia, sono l'abuso di alcol, il vomito a stomaco vuoto, intossicazione da cibo, un blocco intestinale. 

Qualsiasi sia la causa, il vomito verde può creare ansia e preoccupazione, se non se ne conosce la ragione e se persiste per più giorni. Ecco perché è sempre consigliabile richiedere la valutazione di un medico.

Vomitare verde cosa significa?

Il vomito biliare, noto anche come vomito verde, si verifica quando si vomita bile. La bile è un liquido verde prodotto dal fegato per aiutare a digerire i grassi. La bile contiene bilirubina, un pigmento biliare che le conferisce il colore verde. Il vomito verde scuro dipende da quanto tempo la bile è rimasta nello stomaco.

Cause del vomito verde

La causa più comune di vomito biliare è il reflusso biliare, noto anche come malattia da reflusso biliare (BRD). Si verifica quando la bile refluisce dall'intestino tenue, il duodeno, allo stomaco.

Tra le cause del reflusso biliare:

  • vomito a stomaco vuoto 
  • abuso di alcol 
  • intossicazioni alimentari (cibo o bevande contaminate da batteri, virus, parassiti)
  • infezioni gastrointestinali (alcune infezioni virali o batteriche che colpiscono l'intestino)
  • disturbi gastrointestinali (ulcere piloriche, gastrite, malattia da reflusso gastroesofageo)
  • blocco intestinale
  • complicanze post-operatorie
  • rimozione della colecisti, colecistectomia (vomito verde dopo intervento)
  • alcuni farmaci: alcuni farmaci, come i FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei), possono aumentare il rischio di reflusso biliare.

Cos'è il reflusso biliare

Il reflusso biliare si manifesta quando la bile risale dall'intestino allo stomaco e fino all’esofago, provocando la percezione della bocca amara. L'eccesso di liquido biliare causa l'infiammazione delle mucose gastriche ed esofagee provocando vomito e dolori addominali.

Il reflusso biliare può causare anche sintomi come bruciore di stomaco, dolore addominale e toracico, nausea, vomito e rigurgito di bile (quando si vomita verde), sapore amaro in bocca. Se si sospetta di avere il reflusso biliare, è importante consultare un medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

Disturbi del tratto gastrointestinale

Il vomito verde può essere il segnale di alcuni disturbi del tratto gastrointestinale, tra questi:

Disturbi e malattie del fegato e/o della cistifellea

Le malattie del fegato possono causare il vomito verde. 

Questi possono includere:

Sintomi associati al vomito verde

Oltre al vomito verde, possono esserci altri sintomi correlati che dipendono dalle cause, tra questi:

  • Nausea
  • Diarrea
  • Dolore addominale
  • Febbre
  • Disidratazione e secchezza delle fauci
  • Sensazione di malessere generale.

È importante osservare che i sintomi associati al vomito verde possono variare a seconda delle cause sottostanti e che il vomito verde non è il sintomo specifico di una particolare patologia. È dunque fondamentale consultare un medico per ricevere una diagnosi accurata e un eventuale trattamento adeguato alla propria condizione clinica.

Diagnosi e trattamento

Se si tratta di una condizione che persiste, per diagnosticare la causa all'origine del vomito biliare, il medico può fare un esame fisico, può richiedere esami del sangue per valutare la funzionalità la funzione del fegato e del pancreas, e per controllare la presenza di infezioni, ecografia per visualizzare il tratto biliare e individuare eventuali calcoli o altre anomalie, TAC, risonanza magnetica o endoscopia. 

Durante l'endoscopia, il medico può utilizzare un tubo sottile con una telecamera per visualizzare l'esofago e lo stomaco e individuare eventuali segni di reflusso biliare.

Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci che aiutano a ridurre la produzione di bile o a migliorare la funzione del muscolo sfintere esofageo inferiore. I farmaci comuni per il trattamento del reflusso biliare possono includere gli inibitori della pompa protonica (PPI), gli antiacidi, i farmaci procinetici e gli agenti leganti dell'acido biliare.

In alcuni casi possono essere necessarie procedure per rimuovere calcoli o dilatare i dotti ostruiti, o interventi chirurgici come la colecistectomia. 

Nei casi meno gravi, possono aiutare le modifiche allo stile di vita, come evitare cibi fritti, grassi o piccanti, mangiare meno ma con più frequenza, evitare di mangiare poco prima di andare a dormire, perdere peso se si è in sovrappeso, e smettere di fumare, ridurre il consumo di alcol.

Reflusso biliare: cosa mangiare e cosa evitare

Trattandosi di una condizione che può avere diverse cause alla sua origine, quella del vomito verde, cause che, come premesso, vanno ovviamente portate alla luce e appurate da un medico che possa fare una diagnosi precisa, in questo contesto si restringe il campo concentrandosi sull'alimentazione da adottare in caso di reflusso biliare.

Per chi soffre di reflusso biliare, oltre alla terapia farmacologica può essere opportuno modificare il proprio stile di vita, a partire dalla propria alimentazione. 

Una dieta per il reflusso biliare prevede un consumo limitato di cibi grassi. I grassi tendono a favorire il rilassamento dello sfintere esofageo facilitando il reflusso della bile. Un regime alimentare a basso contenuto di grassi e ricco di fibre può aiutare ad alleviare, se non a prevenire, il reflusso biliare.

Alcuni esempi di alimenti da includere nella dieta sono:

  • Verdure e frutta a basso contenuto di acidità come banane, mele, carote e patate
  • Cereali integrali come avena, riso integrale e pane integrale
  • Fonti di proteine magre come pollo, tacchino e pesce
  • Legumi come fagioli, lenticchie e ceci.

In generale, una persona con reflusso biliare dovrebbe mangiare poco ma spesso, in modo tale da favorire i normali processi digestivi.

Alimenti da limitare o evitare

Alcuni alimenti possono aumentare il rischio di reflusso biliare, andrebbero pertanto ridotti o eliminati, tra questi:

  • Alimenti piccanti e conditi
  • Bevande alcoliche
  • Cibi grassi e fritti
  • Agrumi e succhi di frutta acidi
  • Cioccolato.

Sono da consumare con moderazione anche cibi o bevande che stimolano la produzione degli acidi gastrici e della bile come ad esempio le bevande zuccherate o con caffeina, e i cibi ricchi di spezie.

Quando consultare il medico

È il caso di consultare il medico se il vomito verde persiste per più di un giorno, se si ripresenta con frequenza o se si hanno altri sintomi, come febbre, diarrea o dolore addominale. Inoltre, se si vomita sangue, o se il vomito è di colore scuro, è necessario cercare immediatamente assistenza medica.

Condividi
Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Valentina Montagna | Editor
Valentina Montagna | Editor
in Salute

535 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
Contenuti correlati
Un medico di base prescrive una ricetta ad una sua paziente
Durata delle ricette del medico: ecco una panoramica

Le ricette del medico hanno una durata che può variare in base alla tipologia del documento stesso: clicca qui per scoprire quali tipi esistono e quanto durano.

icon/chat