Gli studi relativi al tumore al seno non si arrestano e, ora, pare esserci un nuovo fattore da indagare, ovvero il legame tra un aumentato rischio di neoplasia e le vampate di calore (molto frequenti in menopausa).
Ma capiamone di più.
Vampate di calore e carcinoma mammario: qual è il nesso?
I risultati di uno studio condotto su 25.000 donne americane seguite per 18 anni lo sostengono: le vampate di calore frequenti devono suscitare maggiore attenzione e portare a una prevenzione maggiore, quando si parla di tumore al seno.
Gli esperti della North American Menopause Society hanno analizzato le condizioni cliniche di numerose donne partecipanti al Women’s Health Initiative, il programma di ricerca che (dal 1993) permette di avere informazioni sulla salute dopo i 50, per valutare in particolare i fattori di rischio di tumore al seno, di tumore al colon, di malattie cardiovascolari e osteoporosi.
Nel corso dei 18 anni, sono stati riscontrati ben 1.399 casi di tumore della mammella, notando come nelle donne con sintomi vasomotori duratori, riscontrati per 10 anni e più, ci fosse un pericolo più alto (+13%).
Ma non solo...
Il coordinatore della North American Menopause Society, il dr. JoAnn Pinkerton, ha sottolineato anche gli altri fattori di rischio esterni per il tumore al seno evidenziati negli anni, ovvero:
- il sovrappeso;
- il consumo di alcol.
Ma la domanda che sorge spontanea è: qual è la causa delle vampate di calore?
Vampate di calore: le cause
La causa che dà il via alle vampate di calore non è ancora stata individuata con precisione. Si ritiene, però, che le vampate in menopausa siano scatenate da variazioni ormonali, in grado di influire sul sistema di controllo della temperatura corporea.
Lo stesso varrebbe anche per gli uomini suscettibili alle vampate per una riduzione del testosterone e degli androgeni, quindi con l’invecchiamento.
Altre volte, invece, possono essere causate da patologie.
Quali sono i rimedi contro le vampate di calore?
Di solito, le vampate di calore scompaiono senza il bisogno di una terapia farmacologica.
Buone abitudini che possono essere d'aiuto comprendono:
- una moderazione dell’alimentazione, evitando cibi piccanti, caffeina e alcol;
- il relax;
- lo sport;
- la perdita di peso.
Se necessario, il medico potrà valutare l’assunzione di ormoni femminili e, per questa ragione, parlarne con uno specialista è certamente la scelta migliore per il proprio benessere, anche in ottica di prevenzione.