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Terza dose del vaccino anti-Covid: secondo uno studio l'efficacia garantita è del 90%

Redazione

Ultimo aggiornamento – 13 Dicembre, 2021

Terza Dose Vaccino: Efficacia

Con l’aumento dei contagi rispetto ai mesi passati, il Ministero della Salute ha deciso di premere l’acceleratore sulla campagna vaccinale per prevenire l’infezione dal Covid-19

Come riportato sul sito ufficiale, infatti, da fine settembre si è gradualmente abbassata la fascia d’età delle categorie autorizzate ad accedere alla somministrazione della terza dose del vaccino

Approfondiamo gli ultimi aggiornamenti.

A cosa serve la terza dose del vaccino anti-Covid?

Si tratta di una dose di richiamo, detta anche booster, che serve a prolungare l’efficacia della protezione contro l’infezione.  

L’Agenzia Italiana del farmaco (AIFA) segnala che essa può essere somministrata dopo cinque mesi a partire dal completamento del ciclo vaccinale (due dosi o una, a seconda del vaccino ricevuto). 

L’andamento della pandemia, infatti, richiede ancora massima attenzione. Per questo motivo, già dal 1 Dicembre 2021, in Italia tutti i soggetti maggiorenni possono sottoporsi alla somministrazione della terza dose, qualora sia passato l’intervallo di tempo di riferimento. 

Qual è l'efficacia della terza dose del vaccino anti Covid-19? Ecco cosa ci dice uno studio israeliano

Sempre in merito alla rilevanza della terza dose, occorre segnalare il recente studio israeliano, pubblicato sul New England Journal of Medicine ed effettuato già prima dell’avvento della variante Omicron, secondo il quale con la somministrazione della terza dose di vaccino Pfizer la possibilità di morire a causa della malattia si abbassa del 90% per i pazienti over 50.

Dunque, il ruolo del booster continua ad essere sotto la lente d’ingrandimento per moltissimi paesi.

Rinviare la terza dose il più possibile: perché è meglio di no 

Come riportato ai media dalla direttrice del Centro nazionale ricerca e valutazione dei farmaci dell’Istituto Superiore di Sanità e Presidente della Commissione tecnico scientifica dell’Aifa, ritardare il richiamo in attesa del rilascio da parte di Pfizer- Biontech di un vaccino capace di contrastare anche la variante Omicron, sembra essere un’ipotesi da scartare.

Infatti, allo stato attuale, la non funzionalità del vaccino contro la nuova variante non è stata ancora dimostrata; al contrario, i primi dati sembrano sottolineare la rilevanza della terza dose nella protezione. Inoltre, poiché la variante Delta è quella prevalente in Europa, la somministrazione del vaccino di richiamo è significativa.

In ogni caso, per qualsiasi informazione, è sempre utile consigliare il sito del Ministero della Salute. 

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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