Intervista alla prof.ssa Gloria Bonaccorsi, Università di Ferrara - Sezione di Ginecologia e Ostetricia, Dipartimento di Morfologia,Chirurgia e Medicina Sperimentale.
Parliamo di terapia ormonale sostitutiva e osteoporosi e lo facciamo assieme alla dr.ssa Gloria Bonaccorsi, specialista in ginecologia.
Cosa è la terapia ormonale sostitutiva e in quali casi la si consiglia?
La terapia ormonale sostitutiva (TOS) è un intervento farmacologico che può essere davvero di grande aiuto per la salute e la qualità di vita della donna .
É definita sostitutiva perché si tratta di ormoni che vengono assunti proprio per sostituire ciò che l’ovaio non fa più; oggl la donna fortunatamente ha un’aspettativa di vita molto lunga, ma questo la espone per molti anni alle conseguenze della carenza ormonale su tutto l’organismo. Ciò, ad esempio, non succede nell’uomo che non vede mai fermarsi completamente la produzione di ormoni per tutta la vita.
Bisogna chiarire però che per terapia ormonale sostitutiva non ci si riferisce a un solo farmaco, ma a un gruppo di farmaci a diversa composizione che possono essere e somministrati con differenti dosaggi, schemi e vie di somministrazione, in modo da personalizzare il più possibile il trattamento, tenendo sempre come obiettivo un ottimale bilancio beneficio/rischio per la salute della nostra paziente.
Nella TOS comprendiamo, quindi, più tipi di estrogeni che possono essere prescritti anche da soli nei casi in cui non sia più presente l’utero:
- progestinici con diverso profilo d’azione;
- una molecola di sintesi, il tibolone, che imita le azioni degli ormoni ovarici;
- anche una formulazione più recente che associa agli estrogeni un SERM, cioè un farmaco in commercio anche da solo proprio per la prevenzione dell’osteoporosi.
La TOS è una terapia farmacologica e come tale deve avere una indicazione clinica che è il trattamento di tutti i sintomi soggettivi che compaiono molto frequentemente dopo la menopausa, qualora questi alterino in maniera significativa la qualità di vita, tipicamente la presenza di vampate di calore, l’insonnia, le alterazioni del tono dell’umore sono tra i più frequenti.
Abbiamo poi indicazione al trattamento in presenza di sintomi di disturbi distrofici locali come la secchezza vaginale, i rapporti dolorosi e alcuni disturbi urinari. Anche la prevenzione dell’osteoporosi e delle fratture da fragilità rientra tra le indicazioni della TOS. In generale, le linee guida raccomandano una finestra ideali di intervento per utilizzare la TOS; al fine di sfruttarne al massimo i benefici e ridurne i rischi, infatti, la terapia andrebbe iniziata precocemente, entro i primi 10 anni dalla menopausa e non protratta oltre i 60-65 anni, possibilmente riducendo i dosaggi con l’avanzare dell’età.
Qual è il ruolo degli estrogeni per la salute delle ossa?
Gli estrogeni sono ormoni molto importanti per la salute delle ossa, anche nell’uomo, e in tutte le età della vita.
Sono in grado di influenzare l’attività delle principali cellule del tessuto osseo, osteoblasti, osteociti e osteoclasti, in modo da stimolare la formazione di nuovo osso e inibirne il riassorbimento.
Quando gli estrogeni vengono a mancare bruscamente, come succede dopo la menopausa all’interno dell’osso, si verifica uno squilibrio con una prevalenza dei fenomeni di riassorbimento e una perdita netta di osso.
Tutto ciò espone la donna al rischio di osteoporosi e di frattura. Gli estrogeni somministrati nella TOS bloccano questo fenomeno per tutto il tempo della durata della terapia e molte ricerche hanno dimostrato la loro efficacia nell’aumentare i valori della densità ossea misurata con la densitometria e anche, per alcuni preparati e dosaggi, di prevenire le fratture osteoporotiche.
Menopausa: in assenza di terapie ormonali, come rinforzare le ossa?
Per la donna dopo la menopausa sono sempre raccomandate alcune norme di prevenzione finalizzate al mantenimento della massa ossea, tra queste conosciamo bene i benefici di una regolare attività fisica, l’importanza di un adeguato apporto di calcio con la dieta e anche della esposizione solare per favorire la sintesi cutanea della vitamina D.
Qualora ciò non sia possibile o in presenza di particolari fattori di rischio, possono senz’altro essere raccomandati supplementi a base di calcio e vitamina D.
Esistono anche ricerche interessanti che suggeriscono un’azione positiva sul metabolismo osseo di alcuni preparati di origine vegetale, come gli isoflavoni, che sono presenti in molti integratori utilizzati per il controllo delle vampate di calore.