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Osteoporosi e fragilità ossea: ogni giorno, attenzione a un nemico silenzioso

Dr. Giovanni Adami

Ultimo aggiornamento – 09 Febbraio, 2021

Osteoporosi e smog

SIOMMMS Intervista al dr. Giovanni Adami, reumatologo e socio SIOMMMS - Società Italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro.


Non ci sono dubbi: lo smog fa malissimo alla salute per più e più ragioni. Ad esempio: sapevate che un ambiente particolarmente inquinato incide negativamente anche sulla salute delle ossa? Ne abbiamo parlato con il dr. Giovanni Adami, specialista in Reumatologia e membro della SIOMMMS

Qual è il legame tra smog e salute delle ossa?

Il legame tra smog e ossa è emerso negli ultimi anni, grazie a studi clinici ma non solo (mi riferisco anche a studi su animali o, comunque, su cellule e prodotti animali). Era già piuttosto noto che il fumo di sigaretta fosse un importante fattore negativo sulla salute ossea facendole diventare più fragili e propense a fratturarsi, determinando quindi l’osteoporosi.

È anche noto che le sostanze contenute nel fumo di sigaretta sono molto simili a quelle emesse con la combustione dei carburanti fossili. Studi clinici hanno infatti dimostrato che le stesse sostanze contenute nel fumo di sigaretta sono quelle che causano infiammazione all’interno dell’osso, che porta alla perdita di densità ossea e quindi all’aumento di fragilità.  

Il motivo esatto per cui il fumo di sigaretta e gli inquinanti ambientali causano un’aumentata suscettibilità alle fratture non è esattamente chiaro, poiché le cause sono in realtà numerosissime. In particolare, abbiamo è di fondamentale importanza l’effetto diretto tossico degli inquinanti sugli osteoblasti, cioè le cellule che formano l’osso. 

L’infiammazione scatenata dagli inquinanti fa aumentare però anche l’attività delle cellule che distruggono le ossa, cioè gli osteoclasti. Questa duplice azione di inibizione delle cellule che creano l’osso e, dall’altra parte, di stimolazione delle cellule che “mangiano” l’osso provoca un mix deleterio che fa perdere moltissimo calcio, senza che poi le ossa siano in grado di ricostruirlo. 

È anche noto che l’infiammazione faccia male alle articolazioni, quindi determini le artriti. È proprio quello il meccanismo molto simile con cui è stato notato di recente che l’inquinamento aumenta anche la suscettibilità all’artrite reumatoide e le riattivazioni di questa malattia. 

In questo caso, il meccanismo è mediato dall’aumento dell’infiammazione testimoniato dall’aumento della proteina c-reattiva: marker di infiammazione che si è stato riscontrato elevato nelle zone più inquinate, come ad esempio la val Padana, particolarmente sfortunata per la sua particolare conformazione geografica o in alcune zone dell'India o della Cina, dove non esiste una regolamentazione per l’emissione degli inquinanti. 

Anche il fumo di sigarette può peggiorare, nel tempo, la salute ossea?

Certamente. È uno dei fattori più fortemente determinanti della salute dell’osso, ovviamente in maniera negativa. Sia per quanto riguarda manifestazioni come l’ osteoporosi , sia per quanto riguarda la salute delle articolazioni, quindi l’ artrite

Si pensi solamente che il rischio di sviluppare l’artrite è circa dieci volte superiore se si fuma e il rischio di sviluppare l’osteoporosi è almeno due o tre volte più alto nei fumatori. 

Certo che bisogna anche tenere in considerazione che il fumo di sigaretta è un fattore di rischio modificabile: si può cioè fare qualcosa per ridurre l’intensità del fumo inalato. Ci sono, infatti, strategie molto efficaci per smettere di fumare e ridurre l’esposizione al fumo. E queste strategie sono spesso legate alla volontà del paziente.

Anche l’inquinamento atmosferico spesso dipende da noi, dalle nostre abitudini ma anche e soprattutto dal luogo in cui viviamo, in questo caso ci vorrebbe allora un intervento a livello superiore che miri a ridurre le emissioni degli inquinanti.

Di recente è stato rilevato che l’inquinamento nelle regioni della val Padana (maglia nera tra le zone più inquinate d’Europa) è responsabile di più di 10 decessi su 1000 registrati. 

Ad oggi, l’inquinamento atmosferico nel mondo è una delle cause di mortalità più importanti, e  ha già superato il fumo di sigaretta per cause di morte ogni anno. Questo anche perché l’esposizione agli inquinanti sta aumentando drasticamente, mentre il fumo di sigaretta sta leggermente diminuendo, soprattutto in paesi come l’Italia, dove le campagne di prevenzione e gli interventi per far diminuire i fumatori hanno funzionato negli anni. 

Cosa fare, nel day by day, per contrastare tale fenomeno?

Contrastare il fenomeno dell’inquinamento è ovviamente molto complicato. È stato stabilito però che uno dei determinanti nella salute dell'osso sono le polveri sottili. L’esposizione alle polveri sottili può essere ridotta in tre maniere. 

Anzitutto, cercando di esporsi il meno possibile, quindi, non andare nelle zone trafficate e inquinate; questo può però essere impossibile per certe persone, perché devono recarsi al lavoro o abitano comunque in zone inquinate. 

La seconda cosa da fare è evitare l’esposizione nei giorni in cui non piove: la pioggia infatti è uno dei fattori che fa diminuire l’intensità dell'esposizione, facendo precipitare le polveri sottili al suolo. Purtroppo, non possiamo decidere quando piove e quando non piove, però possiamo sapere quando siamo leggermente più esposti e leggermente meno esposti, e agire di conseguenza.

La terza e ultima forma di prevenzione, alla quale siamo già purtroppo un po’ abituati, e che in Oriente è già una prassi consolidata da diversi anni, è indossare la mascherina. Le mascherine FFP2 riescono a ridurre notevolmente l’esposizione a polveri sottili di medio/grandi dimensioni. Quando indossarla? Per esempio, nei giorni invernali, quando c’è traffico automobilistico intenso, l’attività del riscaldamento delle abitazioni è massima e, in particolare, quando non piove da diversi giorni: questi sono i momenti in cui la concentrazione arriva ai livelli soglia veramente critici. 

Quindi le strategie ci sono, è chiaro però che ci deve essere una mentalità individuale e politica nuova da mettere in pratica in futuro, visto che le evidenze che collegano l’inquinamento a qualsiasi tipo di patologia cronica che sta aumentando drasticamente. Bisognerà ridurre l’inquinamento indotto e ripensare alle nostre politiche energetiche. 

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Scritto da Dr. Giovanni Adami

Reumatologo e socio SIOMMMS - Società Italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro.

a cura di Redazione Pazienti
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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