Disturbi della menopausa? Secchezza vaginale? Un aiuto potrebbe venire da un innovativo laser, considerato un metodo valido per curare le alterazioni fisiologiche vulvo-vaginali, legate all’età o alla gravidanza.
Questa tecnologia, nota come MonnaLisa Touch™, a oggi impiegata in 75 paesi in tutto il mondo, si basa su uno speciale sistema laser a CO2 frazionato, che agisce sugli effetti tissutali del calo estrogenico, riattivando la produzione di collagene e della mucosa, come in età fertile.
Bastano poche sedute, a seconda dei casi. Si va da 1 a 3 trattamenti, a distanza di 40-60 giorni l’uno dall’altro e, in seguito, una seduta di mantenimento annuale.
Il laser non provoca dolore e si sente solo una leggera vibrazione. Dopo il trattamento, per qualche giorno, si può avvertire una maggiore sensibilità locale.
La terapia secondo l’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani
Anche l’AOGOI – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani – considera validissima questa soluzione “non chirurgica e non farmacologica“, per trattare l’atrofia vaginale.
1 milione di donne hanno così risolto secchezza, bruciore, prurito, incontinenza lieve e dispareunia, ma non solo. Anche l’umore ne ha risentito positivamente.
Sono oltre 40, infatti, le pubblicazioni scientifiche internazionali che confermano l’eccellenza del metodo, riportando un miglioramento significativo dei sintomi in oltre l’85% dei casi nelle pazienti tra i 40 e i 75 anni.
La parola agli specialisti
Il prof. Stefano Salvatore, Responsabile dell’Unità funzionale di Uro ginecologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, afferma che: “Le prime applicazioni sono state eseguite su donne in post menopausa o con tumore al seno che riportavano modificazioni nel tratto genito-urinario con gravi ripercussioni sulla qualità della vita. Tramite l’utilizzo della tecnica laser abbiamo visto una totale rigenerazione del tessuto vaginale”.
Il prof. Roberto Angioli, Responsabile UOC di Ginecologia Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma ha affrontato le problematiche legate all’incontinenza urinaria, evidenziando come “il trattamento laser CO2 si inserisce come una nuova opzione terapeutica per i disturbi legati a questa patologia. A confermarlo, oltre agli articoli già esistenti in letteratura, stiamo terminando uno studio retrospettivo multicentrico (condotto nei centri di Milano, San Marino, Firenze e Roma Campus Biomedico) e uno studio prospettico, condotto al Campus Biomedico, che evidenziano i significativi miglioramenti nell’incontinenza urinaria da sforzo e nella urge incontinence post laserterapia”.
Perché dunque non saperne di più? Parlatene con il vostro ginecologo di fiducia!