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Attività fisica: se troppo intensa, causa problemi alla fertilità

Elena Fazio | Web Content Editor

Ultimo aggiornamento – 03 Agosto, 2023

scopri gli esercizi consigliati per mantenere alta la fertilità

Negli ultimi anni si è discusso apertamente dei rischi correlati alla pratica di un allenamento eccessivo. Gli esperti parlano di incidenza sul concepimento, causando un basso livello di estrogeni o improvvisi cambi di peso e nei casi più estremi, portando al blocco del ciclo mestruale per la donna.

I rischi di un allenamento eccessivo per il concepimento

"L'amenorrea è abbastanza comune nelle donne in età riproduttiva che praticano attività fisica ad alti ritmi poiché c'è uno squilibrio tra le calorie fornite dalla dieta e l'energia consumata. Pertanto, gli ormoni che regolano il funzionamento dell'ovaio sono interessati. Se si verifica in modo tempestivo, non deve essere un problema a lungo termine. Ma l'amenorrea mantenuta per un lungo periodo di tempo può causare infertilità, e quindi problemi a rimanere incinta naturalmente" spiega Daniela Galliano, specializzata in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della Riproduzione, Responsabile del Centro Pma di Ivi Roma.

Il problema più diffuso, quando si pratica attività sportiva ad alti livelli è proprio quello della scomparsa del ciclo mestruale (amenorrea) per un periodo. 

Come ribadisce la Dott.ssa Galliano, la fertilità ne risente quando la mestruazione non si presenta per un lasso di tempo prolungato; in quei casi la coppia che vuole concepire rischia di non poter arrivare alla gravidanza desiderata.

I benefici dello sport moderato per la fertilità della coppia

Se praticare esercizi fisici intensi rischia di compromettere la fertilità, un allenamento moderato può portare molteplici benefici alla coppia che vuole concepire. 

Il Ministero della Salute consiglia alcuni esercizi da praticare e non, prima di diventare genitori.

Per la futura mamma:

  • 150 minuti di attività fisica a intensità moderata ogni settimana (o 30 minuti per 5 giorni), cominciando gradualmente;
  • per le non sportive, nuotare o praticare qualche attività aerobica (camminare o ballare) e una ginnastica moderata sono molto raccomandabili, sia prima di iniziare un trattamento di riproduzione assistita o prima di restare incinta, che durante la gravidanza.
  • praticare pilates o yoga è sconsigliato subito dopo il trasferimento embrionario, dato che possono esercitarsi pressioni intra-addominali.

Per il futuro papà, i consigli sono quelli di non praticare sport, come:

  • equitazione;
  • alpinismo;
  • atletica leggera;
  • maratona;
  • attività subacquea;
  • attività in palestra.

"Questi sport vanno a ridurre l'afflusso di sangue ai genitali comprimendo direttamente la zona perineale. Inoltre, spesso, chi li pratica, per migliorare le proprie prestazioni, ricorre all'uso di anabolizzanti, danneggiando l'equilibrio ormonale e venendo a modificarsi la produzione di testosterone" dichiara la Dott.ssa Galliano.

In definitiva, praticare attività fisica costante e moderata, sia per l’uomo che per la donna, sembra essere la chiave per mantenere l’equilibrio dell’organismo, in attesa di diventare genitori, oltre che per vivere in serenità uno dei momenti più felici ed importanti che regala la vita.

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Elena Fazio | Web Content Editor
Scritto da Elena Fazio | Web Content Editor

Laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità, con specializzazione in Scienza e Salute. Dopo aver collaborato con associazioni no profit in ambito sanitario e psico-oncologico, al momento sono Junior Web Content Editor presso pazienti.it e mi occupo della redazione e scrittura di articoli in chiave SEO. Profondamente affascinata da temi inerenti il benessere e la salute che mirano a fornire informazioni autorevoli ai lettori, guidandoli nelle scelte per raggiungere uno stato di benessere psico-fisico quotidiano.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Elena Fazio | Web Content Editor
Elena Fazio | Web Content Editor
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