Prof. Marcello Monti, specialista in dermatologia.
Sapete qual è la differenza tra albinismo e vitiligine? Si tratta di due condizioni che alterano il colore del derma. Abbiamo chiesto al prof. Marcello Monti di parlarcene, scoprendo insieme quali sono le somiglianze e le differenze tra le patologie.
Cosa è l’albinismo?
L’albinismo o meglio l’albinismo oculocutaneo (OCA) è una condizione genetica caratterizzata da riduzione o assenza congenita della melanina nella cute, nei capelli, nei peli e negli occhi.
Il difetto risiede in uno o più geni, che non permettono la sintesi normale della melanina. La mancata o ridotta produzione di melanina provoca alterazioni a cute, capelli, iride e anomalie oculari.
La cute si presenta normale da un punto di vista anatomico-funzionale, cambia solo il colore. La pelle, di solito, appare molto chiara, quasi bianca, e quando viene esposta al sole diventa subito rossa per l’infiammazione dovuta alla mancata protezione della melanina.
I capelli hanno una normale struttura anatomica, varia solo il colore: dal bianco alle diverse tonalità di biondo e di marrone.
Il colore dell’iride (stroma irideo) varia dal blu/grigio opaco al verde/nocciola al marrone/marrone chiaro. Le anomalie oculari sono di entità variabile, in relazione alla quantità di melanina presente nell’occhio, durante lo sviluppo embrionale e durante il primo periodo di vita. Principalmente sono:
- Fotofobia, cioè disagio quando l’albino è in un ambiente molto luminoso, esterno o interno. È causata dall’iride e dalla retina con poca o nulla melanina.
- Riduzione dall’acuità visiva per deformazione della fovea.
- Strabismo, miopia, astigmatismo, che riducono l’acuità visiva.
Nonostante la notevole fotosensibilità degli albini, non si registrano casi di tumori cutanei indotti dalla luce solare, perché questi soggetti a causa della fotofobia tendono a non esporsi al sole. Se devono farlo, le parti che si possono coprire con indumenti vanno coperte, mentre quelle esposte vanno protette con fotoriflettenti minerali in polvere. Gli occhiali a protezione solare tipo “ghiacciaio” sono indispensabili.
Cosa è la vitiligine?
La vitiligine è una sindrome nella quale diversi fattori causali possono, da soli o in sinergia, indurre la scomparsa o la perdita di funzionalità dei melanociti cutanei in soggetti geneticamente predisposti. Questo determina la comparsa di chiazze bianche sia sulla pelle sia sulle mucose, soprattutto dei genitali.
Quindi, si parla di predisposizione genetica, influssi ormonali, attività autoimmune, anomalie neurologiche, stati irritativi psichici, ecc.
Le aree inizialmente colpite son quelle del volto, intorno alla bocca e agli occhi, delle mani, dei piedi, dei genitali. La vitiligine, una volta comparsa, tende ad aumentare le aree d’interessamento fino, in alcuni casi, a coinvolgere tutto l’organo cutaneo.
Anche peli e capelli vengono coinvolti nella vitiligine e diventano bianchi. A differenza dell’albinismo qui non ci sono danni o problemi oculari. Il soggetto affetto è sostanzialmente sano, anche se in rari casi la vitiligine compare in concomitanza di malattie autoimmuni, come la tiroidite.
Il soggetto con vitiligine può, anzi deve, esporsi al sole per stimolare al massimo i melanociti con i raggi UV. La pelle con chiazza bianca di vitiligine tende ad arrossarsi ma non sono mai stati segnalati tumori cutanei insorti su vitiligine.
Esistono delle correlazioni tra le due malattie?
A parte il fatto che sia l’albinismo sia la vitiligine si presentano come un difetto di pigmentazione cutaneo, non vi sono correlazioni tra le due malattie.
L’albinismo è un difetto genetico congenito e come tale non può essere curato, se non con tecniche d’ingegneria genetica. La vitiligine, invece, si acquisisce durante la vita e non avendo alla base un danno genetico può essere curata.
Attualmente, sono in studio farmaci biologici in grado di bloccare alcuni fattori dell’infiammazione e far ritornare la melanina nelle chiazze bianche.
Vuoi saperne di più? Ascolta il podcast sulla vitiligine.