A cosa serve il calcio?
Il
calcio è un minerale di cui l’organismo è molto ricco, e la maggior parte di esso si trova nelle ossa e nei denti. Una piccola quantità di calcio, invece, è presente nei tessuti molli e nei fluidi. L’omeostasi del calcio è importante per garantire il mantenimento di molti processi, tra cui:
- la coagulazione del sangue;
- la segnalazione a livello cellulare e la neurotrasmissione;
- la contrazione muscolare;
- il funzionamento di alcuni enzimi.
Poiché il calcio è necessario al corretto svolgimento di processi tanto importanti, l’alterazione cronica dei suoi livelli causa diversi sintomi. Disordini del metabolismo del calcio sono:
Che cosa sono i disordini del metabolismo del calcio?
I
disordini del metabolismo del calcio si verificato quando nel corpo c'è troppo o poco calcio.
Quali sono le cause dei disordini del metabolismo del calcio?
I
disordini del metabolismo del calcio sono dovuti a cause diverse a seconda che si tratti di ipocalcemia o ipercalcemia. L’ipercalcemia è per lo più la conseguenza di una neoplasia maligna, ma può anche derivare da un
iperparatiroidismo primitivo. L'ipocalcemia, invece, presenta diverse cause tra cui:
- riduzione dell’assunzione di prodotti caseari con la dieta
- riduzione dell’albumina
- riduzione dell’apporto o dell’attivazione della vitamina D
Quali sono le conseguenze dei disordini del metabolismo del calcio?
I disordini del metabolismo del calcio possono portare a
ipocalcemia,
diminuizione dei livelli plasmatici di calcio o a
ipercalcemia,
aumento dei livelli plasmatici di calcio.
Cos’è l’ipocalcemia?
L’
ipocalcemia è la condizione in cui la concentrazione sierica di calcio è:
- inferiore a 2,2 mmol/l;
- inferiore a 1,2 mmol/l, se si considera il calcio ionizzato.
Tale condizione si sviluppa per varie ragioni:
Particolarmente a rischio di ipocalcemia sono gli anziani, poiché essi tendono a ridurre il consumo di prodotti caseari, ma anche ad esporsi meno alla luce solare, determinando una riduzione dell’apporto e dell’attivazione di vitamina D. Anche l’utilizzo di farmaci e la presenza di malattie croniche, molto diffusi nella popolazione anziana, espongono al rischio di ipocalcemia.
La manifestazione clinica dell’ipocalcemia include:
Per la diagnosi, è necessario dosare la calcemia insieme ai dosaggi di:
In caso di ipocalcemia è frequente riscontrare il fosfato in livelli elevati, data la stretta relazione tra il metabolismo del calcio e del fosforo.
Per valutare gli effetti dell’ipocalcemia a livello cardiaco, il paziente deve essere sottoposto ad ECG.
Una volta accertata l’ipocalcemia, la correzione dei livelli di calcio avviene somministrando:
- calcitriolo;
- supplementi di calcio;
- diuretico tiazidico, quando è necessario aumentare l’escrezione di fosfato e ridurre l'escrezione del calcio;
- gel di idrossido di alluminio o carbonato di calcio, se l’ipocalcemia è dovuta a un eccesso di fosfato;
- infusione endovenosa di calcio in caso di tetania.
Cos’è l’ipercalcemia?
L’
ipocalcemia è la condizione in cui la concentrazione sierica di calcio è:
- maggiore di 2,6 mmoll/l;
- maggiore di 1,3 mmol/l, se si considera il calcio ionizzato.
Tale condizione si sviluppa per varie ragioni:
-
iperparatiroidismo (primario e secondario);
- ipervitaminosi D;
- ipervitaminosi A;
- azione di alcuni farmaci;
-
morbo di Paget;
- insufficienza surrenalica, che aumenta il riassorbimento renale di calcio;
- neoplasie, che producono sostanze simili alle prostaglandine o al paratormone.
Le neoplasie maligne sono la causa principale di ipercalcemia nella popolazione anziana.
La manifestazione clinica dell’ipercalcemia include:
Per la diagnosi, è necessario dosare la calcemia insieme ai dosaggi di:
- paratormone;
- fosfato;
- 25-idrossicolecalciferolo;
- proteine sieriche;
- potassio;
- bicarbonato.
Una volta accertata l’ipercalcemia, la correzione dei livelli di calcio avviene somministrando:
- soluzione di cloruro di sodio 0,9% endovena, per reidratare il paziente;
- furodemide, un diuretico che aumenta l’escrezione del calcio e del sodio;
-
emodialisi nei casi gravi non responsivi ad altri trattamenti;
- potassio, se vi è perdita;
- fosfato inorganico endovena, se presente ipofosfatemia;
- calcitonina o prednisone (in relazione alla causa che ha prodotto l’innalzamento del calcio) per ridurre rapidamente la calcemia;
- bifosfonato;
- terapia chirurgica in caso di iperparatiroidismo.
La principale conseguenza dell’ipercalcemia di lungo corso è la precipitazione di fosfato di calcio nei reni, con gravi conseguenze a seguito della produzione di lesioni.
Come si diagnosticano i disordini del metabolismo del calcio?
In sintesi, se i
disordini del metabolismo del calcio sono dovuti a un'eccessiva quantità di calcio nel corpo una corretta diagnosi può essere eseguita con:
-
elettroforesi delle proteine sieriche
- test di funzionalità tiroidea
- radiografia del torace
Nel caso di ipocalcemia si possono effettuare:
Quali sono i trattamenti per i disordini del metabolismo del calcio?
Il trattamento per i
disordini del metabolismo del calcio consiste nella prescrizione da parte del
medico di farmaci per abbassare o aumentare la concentrazione di calcio nel sangue rispettivamente per ipercalcemia e ipocalcemia.