Punti post parto: come prendersene cura

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 10 Gennaio, 2023

Ecco come trattare i punti post parto

I punti post parto sono la conseguenza di una lacerazione spontanea oppure dell'episiotomia, ovvero una pratica (purtroppo ancora molto diffusa) che consiste nell'effettuare un'incisione nella zona perineale in modo da favorire l'espulsione del neonato. Per scongiurare il pericolo che i punti si infettino, occorre prestare attenzione ed osservare alcune semplici regole di igiene.

Vediamo quali.

I punti post parto in seguito a un'episiotomia

I punti post parto possono essere dati in seguito alla lacerazione spontanea del tessuto perineale che si verifica in occasione di un parto vaginale, oppure anche come conseguenza dell'episiotomia. Questa pratica, ancora molto comune in diversi ospedali italiani, consiste in un'incisione chirurgica nell'area del perineo che solo nella minoranza dei casi è veramente necessaria; se in alcune situazioni la pratica del taglio (e i relativi punti di medicazione), è indispensabile, in molte altre invece si potrebbe tranquillamente evitare.

L'episiotomia è un’operazione chirurgica che prevede l’incisione del perineo con l'obiettivo di allargare l’apertura vaginale ed aiutare, così, la nascita del bambino. Si tratta di una pratica controversa che, seppur molto diffusa, presenta anche importanti conseguenze per la salute della donna. Le motivazioni per le quali l'episiotomia è ancora così utilizzata sono legate all'idea che, nel momento dell'espulsione, il perineo sarebbe fortemente sollecitato e sarebbe quindi a rischio di lacerazioni, strappi e stiramenti muscolari.

In realtà, numerosi studi compiuti a partire dagli anni '90 hanno dimostrato quanto sia invece la tendenza a praticare l'episiotomia uno dei motivi per i quali è più alta l'incidenza di problematiche. Sembra infatti che, a livello di cicatrizzazione e riassorbimento dei punti, sia di gran lunga preferibile che il tessuto si laceri spontaneamente, piuttosto che praticare un taglio artificiale a scopo preventivo.

Oltre a questo l'episiotomia presenta anche altri svantaggi, fra cui:

  • un aumento della possibilità di incorrere in emorragie post-parto
  • dolore che può durare settimane (o anche mesi) dopo il parto
  • rapporti sessuali dolorosi, soprattutto i primi tempi
  • avvio dell'allattamento difficile, dovuto anche al fatto che non si riesce a stare sedute a lungo
  • possibilità che la feriti si infetti
  • possibili problemi di incontinenza

Sebbene l'episiotomia sia, nella maggioranza dei casi, una pratica inutile, se non dannosa, in alcuni frangenti essa diviene, al contrario, provvidenziale.

Si dovrebbe effettuare l’episiotomia quando si verifica una situazione di sofferenza fetale e la testa del feto è coronata, o quando compaiono dei rischi concreti per la salute del neonato e della madre.

Dopo quanto si rimarginano i punti post parto?

Punti post parto

In seguito a un'episiotomia, viene praticata una sutura applicando dei punti, i quali possono essere interni, esterni o entrambi. I tempi di recupero dopo un intervento di questo tipo sono abbastanza lunghi e, se la ferita non viene trattata adeguatamente, vi è un rischio concreto che essa possa infettarsi. Ciò è dovuto al fatto che la ferita, essendo posizionata in una zona che raramente viene lasciata esposta, ci impiega diverso tempo per rimarginarsi.

Tra le conseguenze di questa operazione chirurgica, soprattutto nei primi giorni a seguire, rientrano:

  • dolore
  • bruciore
  • difficoltà a camminare
  • difficoltà a stare sedute (in questo caso si sconsiglia l'utilizzo di una ciambella di plastica)
  • difficoltà a praticare una corretta igiene personale
  • rapporti sessuali dolorosi. In genere si consiglia di aspettare almeno trenta giorni prima di ricominciare ad avere rapporti sessuali

Lacerazioni post parto e punti di sutura

Oltre all'episiotomia, considerata quasi una pratica di routine, esistono dei casi in cui i punti di sutura vengono applicati in seguito a un lacerazione spontanea del tessuto perineale. Questa può essere di diversi gradi, a seconda della sua gravità, e comprende:

  • lacerazione di primo grado, ovvero quando vi è una lesione della cute
  • lacerazione di secondo grado, che coinvolge i muscoli del perineo 
  • lacerazione di terzo grado, la quale si estende lungo il perineo e la muscolatura anale ( questo si divide in 3 sottogruppi)
  • lacerazione di quarto grado, quando coinvolge il perineo, e la muscolatura ano-rettale

I punti vengono applicati in seguito alla somministrazione di un anestetico locale e di norma viene utilizzato del materiale di sutura riassorbibile: dopo qualche tempo, infatti, i punti cominciano a dissolversi spontaneamente, senza lasciare tracce evidenti.

Solo in alcuni casi essi vanno eliminati ad opera di personale specializzato. In linea generale, non appena applicati i punti provocano un intenso bruciore, dolore e la sensazione che vi sia qualcosa internamente che "tiri" la pelle.

Se tutto procede nel migliore dei modi, tuttavia, i punti dopo qualche giorno cominciano a essere assorbiti e la zona inizia a guarire, con via via sempre meno dolore. 

Come prendersi cura di una lacerazione post parto

Bruciore, gonfiore e un lieve prurito sono sensazioni normali che si verificano fino a una settimana dopo l'applicazione di punti post parto. Di norma, è assolutamente fisiologico provare dolore durante la minzione e la sensazione che qualcosa tiri la pelle. Dopo qualche giorno la situazione tende a migliorare, mentre dopo circa quattro-sei settimane la guarigione può dirsi completa.

Anche la sensazione di prurito ai punti post parto è del tutto fisiologica, in quanto significa che la ferita si sta rimarginando e che i punti stanno "tirando" nel modo giusto. In ogni caso, è difficile stabilire con esattezza dopo quanto tempo si guarisce da una lacerazione vaginale in quanto il limite è molto soggettivo e dipende, oltre che da persona a persona, da tutta una serie di variabili (tipo di lacerazione, quantità di punti applicata, elasticità dei tessuti).

Esistono dei modi per prendersi cura della propria ferita e per facilitare l'assorbimento dei punti? Ecco cosa si può fare per favorire la guarigione:

  • toccare molto delicatamente la zona sottoposta alla lacerazione
  • tamponare con l'asciugamano ma non strofinare mai la cute
  • lavarsi con acqua tiepida molte volte al giorno
  • utilizzare prodotti detergenti molto delicati e formulati appositamente, detergenti intimi con pH 3.5 
  • applicare del ghiaccio. Il ghiaccio, se usato dopo circa 24- 72 ore dall'incisione aiuta a contrastare il gonfiore del perineo e facilita la guarigione.
  • non utilizzare prodotti eccessivamente profumati sulla cute lesa
  • cambiare molto spesso l'assorbente post parto, in modo da ridurre al minimo il rischio di infezioni
  • per evitare che un eccesso di stitichezza è importante cercare di bere molto e mangiare alimenti ricchi di fibra
  • se la minzione provoca dolore, è possibile utilizzare un getto di acqua fredda sull'area geniale, oppure stare in piedi sotto la doccia
  • non riprendere i rapporti sessuali troppo presto se vi è ancora dolore o disagio psicologico
  • non compiere sforzi o sollevare carichi pesanti
  • cercare di muoversi e non passare troppo tempo sedute
  • non utilizzare gli assorbenti interni
  • bere molta acqua, almeno due litri di acqua al giorno, per accelerare il processo di guarigione e per contrastare la stitichezza 

Punti post parto e rischio di infezione

Se la ferita perineale guarisce senza complicazioni, dopo una-due settimane il dolore dovrebbe essere scomparso e la zona della vagina dovrebbe manifestare via via sempre meno bruciore.

Tuttavia, in alcuni casi è possibile che insorgano delle complicazioni e che la zona vada incontro a un'infezione. Occorre stare attenti ad alcuni campanelli d'allarme e, qualora comparissero, contattare il proprio medico.

Ecco i segnali a cui fare attenzione:

  • dolori nella zona perineale e all'addome
  • presenza di pus nella ferita
  • perdite vaginali con cattivo odore
  • sensazione di dolore continuo, pizzicore o bruciore durante la minzione, anche a distanza di settimane dall'applicazione dei punti
  • gonfiore persistente
  • sensazione di trazione sul perineo che rende i movimenti lenti e complicati
  • febbre
  • espulsione di grossi coaguli di sangue che perdura anche a distanza di una settimana
Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Letizia Samantha Zeverino
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Anna Nascimben | Editor
Anna Nascimben | Editor
in Post parto

1168 articoli pubblicati

a cura di Letizia Samantha Zeverino
Contenuti correlati
Scopriamo quanto può essere utile ricorrere alla pancera post parto
Pancera post parto: pro e contro

E' meglio indossare la pancera post parto oppure no? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di usare questo accessorio nei giorni che seguono il parto?

Donna sta per partorire assistita da una ostetrica
Emorragia post partum (emorragia dopo il parto)

Emorragia post partum: vediamo le cause di una delle principali complicazioni che si può verificare dopo un parto, sia esso naturale o cesareo.