Il riflesso di Moro, o riflesso di Startle, è un riflesso primitivo infantile fisiologico, che si sviluppa tra la 28° e la 32° settimana di gestazione. Si tratta di una risposta motoria protettiva e involontaria nei neonati a uno stimolo improvviso, una reazione involontaria allo spavento generato da cause diverse (forte rumore, la sensazione di cadere o di perdere l'equilibrio, ecc).
Questa reazione al soprassalto si manifesta con alcuni movimenti: il bambino stende il dorso, allunga/piega le gambe, apre rapidamente le braccia e le mani nel tentativo di aggrapparsi a qualcosa.
Come anche gli altri riflessi innati, quello di Moro è del tutto normale, anzi la sua presenza è un segnale del buon funzionamento del sistema nervoso del neonato, in via di sviluppo. L'assenza, o la presenza del riflesso oltre i 6 mesi di vita potrebbero indicare disturbi neurologici.
Cos'è il Riflesso di Moro
Il riflesso di Moro è uno dei vari riflessi neonatali primitivi presenti nei bambini già nel grembo materno, che compare intorno alla venticinquesima settimana di gestazione e persiste fino ai primi sei mesi di vita o anche oltre.
Si tratta di una reazione istintiva, una risposta motoria protettiva involontaria innescata da stimoli improvvisi o da forti rumori.
Questo riflesso, che prende il nome dal pediatra austriaco Ernst Moro che lo studiò per la prima volta agli inizi del Novecento, è uno dei primi segnali che i medici utilizzano per valutare se il sistema nervoso del bambino si sta sviluppando in modo corretto.
Riflesso di Moro, da quali stimoli viene innescato?
Il riflesso di Moro si manifesta come reazione alla percezione di un pericolo, di una minaccia o a causa del distacco improvviso della madre.
Tra gli stimoli che possono indurre il riflesso di Moro:
- la perdita di equilibrio del corpo
- il cambiamento improvviso di posizione
- un rumore forte e improvviso
- la sensazione di non avere sostegno e di cadere
- sbalzi termici.
Come si manifesta il Riflesso di Moro
Gli stimoli appena descritti innescano alcune reazioni fisiche: il neonato porta indietro la testa, estende le gambe e allarga le braccia lateralmente con i palmi delle mani aperte, per poi richiuderle in posizione raccolta, compiendo un movimento simile all'abbraccio.
Le fasi del riflesso di Moro
Il riflesso di Moro si manifesta dapprima come un soprassalto (fase di trasalimento): il bambino sobbalza ed estende le braccia, allargando mani e dita; rimane in questa posizione per 1-2 secondi, poi flette le braccia e stringe i pugni come per cercare qualcosa a cui afferrarsi (fase di aggrappamento). Può seguire un esplosione di pianto.
Quando scompare il Riflesso di Moro
In genere, il riflesso di Moro tende a scomparire intorno tra i 3 e i 6-7 mesi di età. Se persiste oltre questo periodo (ma anche nel caso in cui non dovesse manifestarsi), potrebbe indicare problemi neurologici o un ritardo nello sviluppo, e a questo punto sarebbe opportuno consultare un medico.
Tra le cause all'origine della persistenza del riflesso di Moro vi sono problemi legati al periodo gestazionale: stress, minacce di aborto, diabete gestazionale o infezioni virali.
Dai problemi neurologici, invece, possono derivare difficoltà di linguaggio, equilibrio, movimento e coordinazione degli arti.
In entrambi i casi, è importante sottolineare che la persistenza o l'assenza del riflesso di Moro non sono diagnosi definitive di queste condizioni. Sono solo possibili indicatori che dovrebbero portare a ulteriori test e valutazioni.
Durante i controlli di routine, il riflesso di Moro viene indotto sollevando il bambino sul dorso, il medico lascia cadere un poco la testa all'indietro per vedere la reazione del neonato.
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Quando non si manifesta il riflesso di Moro
Il riflesso di Moro non si manifesta con le stesse reazioni evidenti nei neonati prematuri rispetto ai neonati a termine, per via del loro tono muscolare ridotto. Allo stesso modo, i bambini prematuri possono avere un riflesso di suzione debole o immaturo in quanto nati prima del completo sviluppo di questo riflesso.
Il riflesso di Moro è del tutto assente nei bambini affetti da trisomia 21 (Sindrome di Down), in quelli che presentano gravi difetti neurologici o un disturbo del sistema motorio.
L'assenza potrebbe essere il segnale di problemi al sistema nervoso centrale, danni al cervello o al midollo spinale.
- Lesioni alla nascita
- Asfissia neonatale
- Emorragia intracranica
- Infezioni durante la gravidanza
- Malformazioni cerebrali
- Debolezza muscolare generale
- Paralisi cerebrale di tipo spastico
Tuttavia è importante osservare che queste condizioni devono essere messe al vaglio di un medico specialista che possa confermarle dopo aver eseguito test appositi per una diagnosi approfondita.
Quali sono gli altri riflessi neonatali
La presenza e lo sviluppo dei riflessi è fondamentale nei primi mesi di vita. Compaiono già nel feto e nei primi mesi di vita. Alcuni sono transitori mentre altri restano con noi per tutta la vita, come per esempio, quelli che controllano le funzioni che regolano il nostro corpo, come il respiro, il battito cardiaco e la pressione sanguigna.
Riflessi innati o primitivi
La maggior parte dei riflessi innati sono un segnale che il pediatra valuta durante le visite di controllo per osservare il corretto sviluppo neurologico. Vengono però già valutati al momento della nascita dal pediatra che fa i controlli sul neonato. Aiutano il bambino nei primi mesi di vita a interagire con il mondo attorno a loro e a sviluppare abilità motorie più complesse con il passare del tempo.
Questi riflessi si trasformano in azioni volontarie man mano che il sistema nervoso matura, un passaggio fondamentale nella crescita del neonato. Mentre altri, ovvero quelli posturali e di orientamento, possono permanere più a lungo, anche fino all'anno di vita. La loro scomparsa è indice di una corretta mielinizzazione del sistema nervoso centrale.
Tra questi troviamo il riflesso di suzione, il riflesso di Moro, il riflesso di Grasp, il riflesso di Babinski, il riflesso della marcia, il riflesso di immersione.
Tra i riflessi posturali nei neonati, troviamo il riflesso tonico del collo (o riflesso di "Fencing"), il riflesso di Landau e il riflesso di supporto. Questi riflessi sono fondamentali per lo sviluppo motorio del bambino, poiché contribuiscono a mantenere determinate posizioni e a stabilizzare l'equilibrio.
Il riflesso tonico del collo si manifesta quando la testa del bambino viene girata da un lato: l'arto superiore e inferiore sul lato in cui la testa è rivolta si estendono, mentre gli arti opposti si flettono. Questo riflesso scompare generalmente entro 6 mesi d'età.
Il riflesso di Landau emerge intorno ai 3 mesi di vita: quando il bambino è sollevato in posizione prona (a pancia in giù), estende la testa, le braccia e le gambe. Questo riflesso indica un normale sviluppo motorio e scompare verso i 12-24 mesi.
Il riflesso di supporto si manifesta quando il bambino, tenuto in posizione verticale, appoggia i piedi su una superficie piana e tenta di sostenere il proprio peso sulle gambe. Questo riflesso è presente alla nascita e si perfeziona nei primi mesi di vita.
I riflessi di orientamento, invece, come il riflesso di ricerca e il riflesso di orientamento visivo-auditivo, consentono al neonato di reagire a stimoli visivi e uditivi. Questi riflessi aiutano il bambino a localizzare e rispondere a fonti di suono o di luce, contribuendo allo sviluppo delle sue capacità sensoriali.