I pericoli del vaccino anti-influenzale: qual è la verità?

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 01 Dicembre, 2014

Salgono a 13 i casi di decessi “sospetti” di persone che avevano eseguito il vaccino anti-influenzale. Una situazione grave che mette in allarme la categoria dei pazienti, quella dei medici e la casa farmaceutica Novartis, produttrice del farmaco.

La vicenda

Il caso è scoppiato dopo che 3 pazienti, due in Sicilia e uno in Molise, hanno manifestato l’insorgere di disturbi cardiocircolatori e meningite, che hanno provocato la loro morte. L’allarme ha quindi spinto l’Agenzia del Farmaco a valutare il possibile collegamento tra il vaccino anti-influenzale e i decessi. Da qui in poi, l’aumentare dei casi ha innalzato un’ondata di paura generale.

Quali sono i sospetti?

Il timore è stato sin da subito quello di una serie di lotti del vaccino Fluad pericolosi, e resi disponibili in tutta Italia. I lotti bloccati, dopo una serie di indagini, sono oggi i numeri 142701 e 143301, prodotti a Siena e in commercio in Italia da più di 10 anni. Queste partite di vaccino sarebbero state destinate non al commercio, ma solo alle Asl e ai medici di base, per un totale di 460 mila dosi sui 4 milioni. Il sospetto, ad oggi un’ipotesi in corso di verifica, è che ci possa essere stata una qualche contaminazione in fase di produzione del farmaco. Di certo, non si possono escludere dei collegamenti con le condizioni di salute dei pazienti deceduti, che presentavano già patologie e forme di debilitazione. L’Aifa ha sottolineato che “produrrà i risultati delle analisi nel più breve tempo possibile, entro una settimana, dieci giorni“, invitando i cittadini a continuare le vaccinazioni, importanti soprattutto per gli anziani e le donne in gravidanza. Dai primissimi risultati delle ultime ore, non si rilevano problemi nelle decine di campioni ricevuti e analizzati dopo lo stop precauzionale.

Reazione generale? Si può ben immaginare quali siano state le perplessità dei cittadini e delle Asl, che stanno scegliendo autonomamente come comportarsi. La Regione Lazio, ad esempio, ha deciso di sospendere la distribuzione e la somministrazione di tutti i lotti di vaccino Fluad. In Liguria, la campagna anti-influenzale è stata bloccata e le indagini sono in corso. A Napoli, la Asl ha disposto il ritiro dei lotti di vaccini non somministrati.

Timori e preoccupazioni: ma quando allarmarsi?

Sono migliaia i pazienti già vaccinati e, tra questi, non si risparmiano timori e preoccupazioni. Aifa consiglia di non cedere al panico e di controllare per prima cosa il numero del lotto delle dosi del farmaco che si hanno in casa. Se dovessero corrispondere a uno due lotti ritirati, è opportuno contattare subito il proprio medico di fiducia. Tutti i decessi si sono verificati dopo solo 48 ore dalla somministrazione; secondo l’Aifa, passata questa soglia, i rischi dovrebbero essere pari a zero.

Un numero verde a disposizione dei cittadini

Il Ministero della Salute ha messo a disposizione dei cittadini il numero verde per avere informazioni: il 1500 è il numero dedicato ai vaccini (e non solo) a cui risponderanno 14 medici.

Il valore dell’informazione: perché vaccinarsi è importante

Non bisogna lasciarsi prendere dagli eventi, e dimenticare qual è il valore dei vaccini contro l’influenza. Ancora oggi, l’influenza stagionale rappresenta una minaccia per milioni di persone, provocando la morte in Italia di circa 8mila pazienti, di cui l’80% sopra i 65 anni di età. Per questa ragione, la copertura vaccinale è offerta gratuitamente ai soggetti a rischio. È importante chiedere al proprio medico di famiglia quali sono le modalità di vaccinazione e cosa aspettarsi. Tra le cose da sapere più comuni:

  • Evitare il vaccino, se si è allergici a qualche componente, se si ha la febbre alta o nei bambini di meno di 6 mesi.
  • In caso di leggero raffreddore, per chi allatta o soffre di malattia croniche, ci si può vaccinare.
  • Gli effetti comuni post vaccino sono gonfiore della zona cutanea dove si è eseguita l’iniezione, oppure lievissimi sintomi influenzali.
  • Le donne in gravidanza nei primi 3 mesi dovrebbero vaccinarsi per evitare complicazioni e parti prematuri.
  • La protezione indotta dal vaccino dura circa 1 anno e va eseguito tra metà ottobre e inizi dicembre.

L’omeopatia per rinforzare l’organismo contro l’influenza

Molti cittadini, divisi tra pro e contro del vaccino antinfluenzale, scelgono di ricorrere a metodi alternativi di prevenzione dell’influenza, legati all’omeopatia e alla fitoterapia. Esistono, infatti, dei farmaci omeopatici da assumere prima dell’arrivo del virus stagionale, o durante tutto il periodo invernale, che contribuiscono a rinforzare le nostre difese immunitarie, creando una sorta di naturale filtro protettivo.

Una soluzione è la papaya fermentata, considerata come un valido aiuto contro l’influenza. Questo frutto esotico è un alimento ricco di vitamine e sali minerali, ed è costituito da acqua e da carboidrati. La papaya ha un alto valore immunostimolante per l’organismo, utile a prevenire l’attacco dei virus che colpiscono soprattutto la trachea, la laringe e la faringe.

Quando scegliere le soluzione omeopatiche? Di certo, è bene non paragonare il tradizionale vaccino anti-influenzale e le soluzioni omeopatiche, in primis perché si basano su due principi differenti. Il vaccino, infatti, è un composto preparato dopo un attento studio dei virus influenzali seguito da un team di ricercatori, coordinati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si base sull’effetto dell’antigene, ovvero quella sostanza che, introdotta nell’organismo, provoca la formazione di anticorpi specifici, inducendo così una risposta immunitaria nel paziente. I prodotti omeopatici, invece, agiscono semplicemente aiutando e rinforzando il nostro organismo, in modo da renderlo più forte nel caso di influenza.

Sarà il paziente, consigliato e seguito dal proprio medico di fiducia, a valutare se fare o meno il vaccino e quali altre soluzioni adottare per rinforzarsi e affrontare al meglio l’influenza dell’inverno 2014.

Alessandra Lucivero
Scritto da Alessandra Lucivero

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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