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Torna la minaccia Klebsiella in Puglia

Stefania Virginio

Ultimo aggiornamento – 22 Ottobre, 2015

Minaccia Klebsiella in Puglia, con un numero di decessi, presumibilmente collegati al batterio, che raggiunge il preoccupante numero di 19 in soli 4 mesi.

Le persone infettate, in realtà, sarebbero 37. La provincia di Brindisi si è subito allertata, costituendo un gruppo di lavoro proprio per indagare sui casi.

Come si è sviluppato questo batterio?

L’ospedale Perrino di Brindisi e il centro Neurolesi di Ceglie Messapica hanno visto incrementare il numero di pazienti deceduti a causa di questa infezione, dai 13 casi diagnosticati nel 2013 ai 19 a cui si è arrivati da maggio a settembre. Questo batterio è già presente nel nostro corpo, e più specificamente nella flora batteria, ma nel momento in cui entra nel tratto respiratorio, la sua presenza si rivela micidiale, causando polmoniti che il più delle volte sono così gravi da non poter essere curate.

Il Klebsiella non è presente solo nella flora batterica umana, ma si può trovare anche nei condizionatori e negli impianti di areazione. Per questo motivo, i tecnici consigliano sempre un’adeguata manutenzione di questi impianti, proprio per limitare il proliferarsi del batterio, che potrebbe colpire anche le vie urinarie.

La posizione degli ospedali

Gli ospedali, in particolar modo, sono obbligati per legge a rispettare determinate norme igieniche ed è per questo motivo che l’ASL di Brindisi e i carabinieri del NAS si sono mossi assieme alla Procura per indagare sul pieno rispetto della legislazione sanitaria. La squadra di supervisione partirà proprio oggi, 21 ottobre, con l’obiettivo di rilevare principalmente le cause della diffusione del batterio. Se ci sarà un legame con la mancata regolare manutenzione degli impianti, i due professionisti esterni all’ASL, che sono stati chiamati nell’indagine, faranno immediatamente presente, anche se attualmente non ci sono ancora indagati.

Dopo i casi del 2013 e quelli degli anni successivi, il pubblico ministero si è trovato davanti le varie denunce dei parenti dei pazienti deceduti, che, giustamente, pretendevano una spiegazione alla inspiegabile dipartita.

I professionisti stanno così procedendo, effettuando dei prelievi di campioni dagli impianti di condizionamento dei reparti ospedalieri coinvolti.

 

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Stefania Virginio
Scritto da Stefania Virginio

Sono Stefania e sono una friulana doc! Da quando mi hanno dato in mano la prima matita alle elementari non ho mai smesso di scrivere, e nemmeno di leggere tutto quello che mi passa sotto gli occhi.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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