Minaccia meningite a Roma

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 10 Dicembre, 2014

Dopo la tragica notizia della morte del piccolo paziente di 4 anni al Policlinico Gemelli di Roma per meningite, si torna oggi a parlare del virus e della minaccia che esso rappresenta.

Il caso

Il paziente è stato colpito dal meningococco che ha provocato una fulminante e letale sepsi meningococcica. Grazie a un’immediata indagine clinica del Dipartimento di Malattie Infettive Parassitarie e Immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), i medici sono riusciti a identificare il ceppo batterico. Le analisi effettuate hanno mostrato il DNA del meningococco di sierogruppo Y, che è il terzo più diffuso tra i ceppi circolanti in Europa.

La gravità del caso ha suscitato subito allarme e paura tra i genitori dei bambini venuti a contatto con il piccolo paziente. Circa 60 alunni della scuola del Serafico, vicino all’Eur, sono ora sottoposti a un trattamento preventivo, attraverso la somministrazione di antibiotici. È da poco, inoltre, stata diffusa la notizia di un secondo caso in un istituto superiore del Collatino, a Roma. Non si è ancora certi che ci sia un collegamento tra le due vicende, quel che è certo è che entrambe suscitano molta preoccupazione. Le autorità rassicurano comunque che non si è in presenza di alcun tipo di focolaio.

Ma quali sono i sintomi che devono indurre in allarme?

Importante è che i genitori siano attenti a sintomi che potrebbero far pensare alla meningite, come:

  • dolori alle gambe
  • mani e piedi freddi
  • pallore
  • febbre
  • irritabilità,
  • mal di testa
  • fotofobia
  • torcicollo
  • eruzioni cutanee
  • convulsioni
  • vomito
  • diarrea

I primi sintomi iniziano a comparire dalle 10 alle 20 ore dopo il contagio e possono variare da soggetto a soggetto, anche a seconda dell’età. I neonati colpiti da meningite potrebbero manifestare solo irritabilità, letargia, o febbre. E ancora:

  • itterizia
  • rigidità del corpo e del collo
  • febbre
  • mancanza di appetito

È bene, inoltre, ricordare che la malattia si trasmette condividendo alimenti, bicchieri, stoviglie con una persona infetta. Le persone che vengono a contatto con pazienti infettati sono da ritenere a rischio.

La meningite: come curarla?

Sarà il personale sanitario, a seconda dei casi, a valutare la terapia più idonea per la cura della meningite. Il trattamento, solitamente, si basa sulla somministrazione di antibiotici, scelti a seconda del genere di agente infettivo.

Staremo a vedere l’evolversi della situazione a Roma.

Alessandra Lucivero
Scritto da Alessandra Lucivero

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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