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Le proprietà del vino rosso per la cura dell’Alzheimer

Simone Ravasi | Studente di medicina

Ultimo aggiornamento – 25 Settembre, 2015

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Una componente del vino rosso sembrerebbe poter aiutare a stabilizzare i livelli nel sangue di una proteina associata alla malattia di Alzheimer, nota come Abeta40. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Neurology.

Lo studio

Il resveratrolo, un fenolo rinvenuto nella buccia dell’acino d’uva, potrebbe essere impiegato nei trattamenti per l’Alzheimer, come punto di partenza per la scoperta di una terapia valida, come spiega l’autore dello studio Scott Turner.

Il resveratrolo è naturalmente prodotto dalle piante in caso di lesioni. Questo fenolo è presente in molti prodotti, tra cui il vino rosso e il cioccolato amaro. Negli anni sono state riscontrate alcune proprietà benefiche per l’organismo, ma nessuno studio è riuscito a dimostrare scientificamente la sua validità.

Ciò che è emerso da quest’ultima indagine, e che ha attirato l’attenzione dei ricercatori, è stata la sua capacità di attivare le proteine chiamate sirtuine, che agiscono riducendo i livelli di stress.

Per testare gli effetti del resveratrolo sulle Abeta40, i ricercatori hanno condotto uno studio basato sull’effetto placebo per oltre un anno su un campione scelto random. Questo significa che né i partecipanti allo studio né i ricercatori sapevano a chi veniva effettivamente somministrata la componente. Alla fine, è emerso che il resveratrolo è in grado di stabilizzare i livelli di Abeta40 nel sangue.

Risultati?

I risultati hanno suggerito che la sostanza naturale può essere utile per controllare la malattia di Alzheimer, in quanto si è osservata una diminuzione di Abeta40 nel sangue che, se in eccesso, porta al peggioramento della demenza senile.

Durante lo studio, si è anche osservato che chi stava assumendo questo componente ha avuto un calo del volume cerebrale, cosa che invece non è accaduta a chi prendeva il placebo. La spiegazione possibile è che probabilmente il resveratrolo riduce le infiammazioni cerebrali dovute all’Alzheimer.

Ovviamente, tutto è ancora da testare e di certo non è il caso di stappare alcuna bottiglia (di vino rosso) né di mangiare più cioccolato. Le dosi di resveratrolo utilizzate per lo studio equivalgono, infatti, a circa 1.000 bottiglie di vino al giorno.

Tuttavia, da questa ricerca si potrebbero aprire nuove strade per arrivare a una cura per l’Alzheimer.

 

 

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Simone Ravasi | Studente di medicina
Scritto da Simone Ravasi | Studente di medicina

Sono un giovane studente di medicina. Amo viaggiare, ascoltare musica, andare a teatro e scrivere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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