Siete alla prima gravidanza e i dilemmi su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato si fanno vivi una volta di troppo? Siete mamme “over 35” e desiderate sapere tutto ciò che necessita per vivere al meglio la vostra condizione?
Nella speranza di potervi aiutare, vi proponiamo un decalogo di consigli per la salute in gravidanza.
1) Età e familiarità possono fare la differenza: discutete con lo specialista il rischio di malattie genetiche
Inutile lasciarsi cogliere da paure infondate: per prima cosa avviate un dialogo con il vostro specialista, per capire insieme quali sono i potenziali rischi di malattie congenite, studiando anche la familiarità della coppia. Nel caso di malattie cromosomiche, come la sindrome di Down, già riscontrate in famiglia, è consigliabile eseguire un appropriato screening prenatale – oggi vi sono anche screening robusti e non invasivi, come i “NIPT” (non-invasive prenatal test). Un semplice esame del sangue da effettuare alle 10° settimana, per avere in meno di 7 giorni un responso molto affidabile sulla possibile presenza di anomalie cromosomiche.
2) Infezioni? Gli esami del sangue possono dare una risposta
Attenzione alle infezioni, che possono rappresentare un pericolo per mamma e bambino. Appena scoperta la gravidanza, è bene effettuare tutte le analisi per escludere la presenza di malattie virali e valutare la presenza di anticorpi, contro la toxoplasmosi, la rosolia, il Citomegalovirus, che dovrebbero proteggere dal rischio di contrarre queste infezioni, pericolose per il feto.
3) Mangiar bene per star bene
Bello coccolarsi in gravidanza, ma attenzione a non esagerare con il cibo! È necessario, infatti, scegliere una dieta sana, mangiando sì più spesso, ma a piccole dosi, per rispettare le esigenze di un corpo sottoposto a uno sforzo “insolito” e evitare di acquisire troppo peso nel corso della gravidanza. Inoltre, no agli insaccati e ai cibi crudi, anche per evitare rischi di contaminazioni, e ai cibi troppi ricchi di grassi.
4) No al fumo di sigaretta
Benché ormai appaia quasi inutile ribadirlo, stop al fumo di sigaretta (e a superalcolici).
Tutto ciò che entra nel corpo della madre passa anche al feto; le cattive abitudini danneggiano il feto e possono provocare complicanze anche gravi: parto prematuro, morte fetale, malformazioni, come il labbro leporino, o problemi respiratori.
5) No alle cure “fai da te”
In gravidanza, vanno evitate le “cure fai da te”, assumendo farmaci di propria iniziativa. È bene assumere solo quei farmaci che risultano indispensabili alla salute della mamma, senza dimenticare che farmaci che possono anche far bene alla mamma in molti casi danneggiano il feto. Se si deve sottoporsi a una cura farmacologica (o proseguire una terapia cronica), è bene che il farmaco e il dosaggio vengano scelti e rivisti da un medico/ginecologo, che tenga conto della possibilità del passaggio del farmaco al feto e dei possibili effetti negativi che ne conseguono. Leggere attentamente il foglietto illustrativo è indispensabile, ma non basta!
6) Le alternative all’amniocentesi
Amniocentesi e esame dei villi coriali hanno rivoluzionato qualche decina di anni fa l’approccio alla gravidanza a rischio; ma entrambe le procedure presentano dei rischi. Oggi esistono esami di screening prenatale non invasivi, chiamati in genere NIPT, che individuano le anomalie cromosomiche del feto con un semplice prelievo del sangue, con il 99,9% di precisione nei risultati. I più comuni sono il test del DNA fetale o Analisi Prenatale NIPT, il Test combinato del primo trimestre, il bi-test.
7) L’importanza dell’ecografia morfologica
Tra la 19a e la 23a settimana, una ecografia morfologica può permettere di verificare il corretto sviluppo degli organi del feto.
L’ecografia consente di individuare l’eventuale presenza di anomalie congenite, l’andamento della crescita del nascituro e la quantità del liquido amniotico presente.
8) Trattamenti in utero e subito dopo la nascita
Molte malformazioni possono oggi essere curate prima della nascita o subito dopo, consentendo al bambino una vita normale. Importante è affidarsi a specialisti qualificati.
9) Gli esami dopo la nascita
La gravidanza è giunta al termine e il piccolo è nato? Bene, ora può essere opportuno eseguire neonato analisi che escludano la presenza di malattie del metabolismo, come la fenilchetonuria, la fibrosi cistica e l’ipotiroidismo congenito. Più precoce la diagnosi, maggiori sono le probabilità di intervenire in tempo.
10) Ritrovarsi nella nuova dimensione di mamma
Non trascurate mai la vostra dimensione di donna/mamma. Cambiamenti, anche ormonali, potranno condizionare l’umore, i primi mesi dopo la nascita del bambino.
In questa fase, possono sorgere preoccupazioni per il piccolo, può capitare di sentirsi inadeguate di fronte alle sue esigenze, e se la totale dipendenza del neonato dalla sua mamma può dar luogo a sensazioni di inadeguatezza, d’altra parte è giusto che vi faccia sentire appieno l’importanza del vostro ruolo, e dell’amore e della cura che offrite. È importante circondarsi di persone care, che sappiano condividere le difficoltà e le grandi emozioni di questo momento, e con le quali potersi aprire, se necessario, senza vergogna o timori.
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