icon/back Indietro Esplora per argomento

Quello che non sai sull’artrite reumatoide

Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina

Ultimo aggiornamento – 13 Luglio, 2016

Artrite reumatoide: cause e sintomi

Sarà capitato a tutti di provare col passare degli anni fastidiosi dolori alle articolazioni, ginocchia e spalle in primis. I famosi “dolori alle ossa”, accusati soprattutto dai più anziani, sono causati nella maggior parte dei casi da osteoartrosi, patologia comune a molti. Tutt’altra cosa è invece l’artrite reumatoide, malattia che rientra sì nella grande famiglia delle malattie reumatiche infiammatorie e autoimmuni, ma che si presenta anche nei più giovani e ha caratteristiche particolari.

Scopriamone qualcosa di più.

Cos’è l’artrite reumatoide?

L’artrite reumatoide (A.R.) è una malattia reumatologica cronica che colpisce le articolazioni e in particolare la membrana sinoviale che infiammandosi aumenta di volume e va a scavare all’interno dell’articolazione andando a erodere l’osso.

A partire dall’osso, l’infiammazione si estende poi anche ai tessuti circostanti, causando dolore, gonfiore e portando progressivamente nel tempo a deformazione ossea. Sebbene colpisca prevalentemente le ossa, l’artrite reumatoide può interessare anche molti organi tra cui i reni, gli occhi, polmoni e cuore.

Tra i sintomi più comuni di questa malattia ci sono dolore, gonfiore delle articolazioni senza il rossore tipico di altri tipi di artrite, eruzioni cutanee. L’A.R. colpisce soprattutto le articolazioni delle mani causando vari gradi di disabilità, fino a portare alla completa atrofia delle articolazioni. Oltre a questi sintomi tipici, l’artrite reumatoide può dare anche problemi non direttamente collegati alle articolazioni, come malessere generale, anemia, aumento della VES (indica infezioni), fino a sintomi più gravi, come pleuriti (infiammazioni delle membrane che circondano i polmoni) e secchezza degli occhi che può portare anche a cecità.

Quali sono le cause?

L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune, ciò vuol dire che alcune cellule del sistema immunitario non lavorano bene e iniziano ad attaccare i tessuti sani del nostro organismo riconoscendoli come danneggiati.

Nel caso dell’artrite reumatoide, le cellule del sistema immunitario attaccano la membrana sinoviale delle articolazioni e producono delle sostanze che portano all’infiammazione. Queste sostanze prodotte normalmente nel nostro organismo, quando attaccano tessuti sani possono danneggiarli e in questo caso vanno ad attaccare la cartilagine delle articolazioni.

Recentemente sono inoltre stati condotti studi che ipotizzano una certa dipendenza da fattori genetici nell’insorgenza di questa malattia.

Come si può curare?

Fino a qualche decennio fa, l’artrite reumatoide era vista da molti come la peggior forma di artrite, con conseguenze invalidanti difficili da affrontare. Negli ultimi 30 anni, tuttavia, sono stati fatti numerosi passi in avanti nella ricerca di cure efficaci contro questa malattia. L’artrite reumatoide rimane ad oggi una malattia incurabile, ma molte sono le strategie e le terapie che si possono impiegare per alleviare i sintomi e per rallentare la progressione della malattia, cerando di ritardarne il più possibile il peggioramento.

Oltre alla classica terapia farmacologica, che impiega farmaci antireumatici che variano in base alla gravità e allo stadio in cui si trova la malattia, buoni risultati nel trattamento dell’artrite reumatoide si sono ottenuti con la fisioterapia. Importante, in questo genere di malattie, è informare il paziente della sua condizione, di cosa si tratta e delle varie terapie e cure che possono aiutarlo a convivere con la malattia, permettendogli di condurre una vita normale.

L’artrite reumatoide è una condizione subdola, che non è chiaramente visibili a tutti e molto spesso viene sottovalutata da chi non ne soffre, portando a banalizzare i dolori e i sintomi che ci vengono raccontati da amici o parenti che ne sono invece affetti. Ecco alcuni consigli e suggerimenti per stare accanto a chi soffre di artrite reumatoide:

  1. Non paragonare né banalizzare i dolori da artrite reumatoide a dolori ossei di cui tutti normalmente possiamo provare per vari motivi.
  2. Non sottovalutare la serietà della malattia. L’artrite reumatoide è una malattia che ad oggi non ha cura: questa condizione può sconfortare chi ne soffre.
  3. Offrite il vostro aiuto. Vivere con questa malattia dà la sensazione di avere costantemente l’influenza, accompagnata da spossatezza e affaticamento: offritevi di aiutare nelle faccende di casa o per preparare la cena per dare un aiuto concreto nella vita di tutti i giorni di chi soffre di artrite reumatoide, ogni piccolo contributo aiuta e avvicina all’altro.
  4. Siate comprensivi. Molto spesso i dolori da A.R. arrivano all’improvviso: non offendetevi se il vostro amico si ritira all’ultimo momento da un’uscita programmata da tempo, il dolore purtroppo non dà campanelli di allarme.

Vivere con questa malattia non è semplice, ma ci sono molti gruppi di aiuto, come l’associazione italiana M.A.R.I.C.A. che offre sostegno alle persone affette da malattie reumatoidi, tra cui questa.

La condivisione della propria esperienza e l’aiuto degli altri aiuterà sicuramente a ritrovare una vita normale e con un sorriso in più nonostante la malattia.

Condividi
Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina
Scritto da Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina

Sono una studentessa di medicina, da sempre appassiona del corpo umano e con una grande passione per la letteratura; concilio questi due grandi amori qui su Pazienti.it, cercando con la scrittura di promuovere la salute, con un'attenzione particolare alla prevenzione.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
icon/chat