Alberto Degradi, voce del prossimo TEDMED, ci parla di salute e di “internet delle cose”

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 09 Settembre, 2014

A parlare oggi è Alberto Degradi, responsabile dello sviluppo dell’offerta di soluzioni Borderless Network (security, wireless, routing e switching), Data Center e Virtualization per Cisco Italia. Ci racconterà cosa pensa di web e salute, anticipandoci il suo interessante punto di vista che avrà modo di spiccare tra i tanti durante il prossimo TEDMED del 12 settembre a Milano.

Si presenti in poche righe.

Il mio ruolo in Cisco da un paio di anni è guidare il team che sviluppa l’offerta di soluzioni per le reti e per il Data Center in Italia; sono trent’anni che lavoro nel settore ICT e sono entrato in Cisco nel 2000. Il mio lavoro richiede ogni giorno di guardare al futuro studiando i trend ed i percorsi di innovazione più interessanti, per elaborare visioni e strategie e osservare l’evoluzione della tecnologia nel quadro del contesto sociale ed economico; sulla base di questa esperienza quotidiana e per interesse e impegno personale, oggi posso essere anche il “futurist” di Cisco Italia: ovvero una persona che cerca di individuare e comunicare all’interno dell’azienda e, ogni volta che se ne dà l’opportunità, anche al grande pubblico le potenzialità e le sfide che il cambiamento tecnologico in atto presenta per gli individui, la società, il nostro paese. Siamo infatti alla soglia di quello che noi definiamo l’Internet of Everything: nasce un mondo caratterizzato da crescente intensità e molteplicità di connessioni, che apre possibilità inesplorate.

Con sempre più frequenza, ogni giorno, sentiamo parlare di “internet delle cose”, il IoT (The Internet of Things). Quali sono secondo lei le invenzioni più intelligenti disponibili in questo momento e orientate alla salute?

L’Internet delle Cose rappresenta una opportunità rivoluzionaria perché consente di creare strumenti in grado ad esempio di rilevare e monitorare costantemente parametri di salute essenziali, in particolare attraverso le “tecnologie indossabili”: braccialetti, indumenti, sensori con funzionalità legate alla salute, che operano tramite gli smartphone che ormai abbiamo tutti in tasca, sono alcuni esempi. Questo ha importanti conseguenze ad esempio sulle possibilità della telemedicina, e dell’assistenza sanitaria a domicilio: mai come oggi possiamo applicare questi paradigmi nella cura di un numero sempre crescente di malattie, e ottenere una relazione continua e diretta con il paziente “a casa” – fondamentale specialmente per le malattie croniche.

Ci sono molti esempi di innovazione in questo settore. Utilizzando soluzioni di connected health, ad esempio, in molti paesi del mondo sono stati messi in piedi servizi sanitari rivolti ad aree periferiche o rurali che consentono alle persone di accedere a specialisti, consulti sanitari da ambulatori attrezzati ad hoc; questo è un trend interessante perché permette al servizio sanitario di essere più capillare, e ha un impatto positivo sulla spesa, anche a fronte degli investimenti necessari. Altri esempi riguardano la gestione dei periodi post ospedalizzazione o la cura di pazienti “a lungo termine”, anziani ma anche donne durante la gravidanza; in Italia ad esempio un gruppo di servizi di assistenza alla persona ha creato un kit composto da tablet e device medici certificati che può essere consegnato al paziente o alla sua famiglia, per realizzare un “tele monitoraggio” di determinati parametri sanitari, e in presenza di una connessione naturalmente inviarli in tempo reale alla centrale di assistenza consentendo anche di contattare in videochiamata un medico.

Dei wearable device abbiamo già accennato, e questi sono certamente una applicazione che ha un futuro. Sempre più realtà della salute li stanno adottando. In Italia abbiamo visto sperimentazioni interessanti come, ad esempio, quella realizzata all’Ospedale Regina Margherita di Torino che ha dotato i piccoli pazienti cardiopatici di una maglietta in grado di rilevare parametri essenziali per monitorare lo stato di salute dei pazienti; e questa maglietta è stata creata da un’azienda italiana, in collaborazione con centri di ricerca.

Qual è secondo lei la direzione verso la quale stiamo andando?

Stiamo andando verso una trasformazione della relazione fra medico e paziente, con un nuovo ruolo più attivo e consapevole del paziente stesso nella cura: avere in mano strumenti semplici per controllare il proprio stato di salute, seguire una terapia, consente realmente alle persone di gestire in modo più attivo la propria salute; e di utilizzare questi strumenti per conoscersi meglio, anche in ottica di prevenzione oltre che di cura. Tra medico e paziente si può instaurare una comunicazione più diretta e continua, il medico può sapere da remoto cosa accade al suo paziente; la telemedicina assume un nuovo significato con la possibilità di utilizzarla per una gamma sempre più ampia di malattie.
Le informazioni non sono soltanto raccolte, sono analizzate e trasformate in elementi per prendere decisioni, agire: con maggiore rapidità e con maggiore precisione, il che è essenziale quando si tratta di intervenire su un problema sanitario. Il medico ha una gamma di informazioni e possibilità di accesso che prima non erano immaginabili.

Cosa si aspetta dalla sua partecipazione all’evento TEDMEDLive promosso da Fighttestroke.org?

Mi attendo un’esperienza molto stimolante, sia a livello personale sia come spunto per il mio lavoro. TEDMED presenta le esperienze più visionarie, rivoluzionarie legate al tema della salute in un formato che si è dimostrato nel tempo altamente coinvolgente. Apprezzo molto il fatto di dare l’opportunità a un pubblico vasto di accedere a queste testimonianze in un contesto che consentirà anche di discuterne, di confrontarsi: tutti se desiderano possono andare online a vedere un filmato del TEDMED degli anni passati, ma il vero valore aggiunto viene dal contestualizzare ciò che viene presentato nella nostra realtà, in un evento che ci mostrerà in anteprima dei contenuti esclusivi e che può anche favorire l’incontro con altre persone, far partire “la scintilla” di qualche nuova idea.

Alessandra Lucivero
Scritto da Alessandra Lucivero

Amo scrivere, leggere e parlare. Pazienti.it è più di un lavoro, è l'idea concreta che la salute sia un valore da trasmettere a tutti.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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