Il tamarindo è un frutto dalle numerose proprietà benefiche, ma perché dovremmo consumarlo? È vero che ha delle controindicazioni? E se sì, quali sono? Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo alimento.
Cos'è il tamarindo e come si usa
Il tamarindo è un frutto appartenente all'albero del Tamarindus indica, ovvero una specie vegetale della famiglia delle Leguminosae che cresce spontaneo in Africa, in Asia, in Sud America e nella regione caraibica. Il nome tamarindo deriva da un'antica parola araba che significa "dattero indiano" e i suoi frutti sono conosciuti e utilizzati da secoli nella tradizione popolare per diversi scopi.
L'albero del tamarindo, sebbene abbia una crescita molto lenta nel tempo, può arrivare ad un'altezza di 30 metri e a una circonferenza di sette, con frutti che misurano circa 15 cm dentro i quali sono raccolti i semi avvolti dalla polpa. In Asia, Africa e in Sud America, il tamarindo costituisce anche un ingrediente base per molte ricette; viene infatti utilizzato nella preparazione di salse, zuppe, minestre, ma anche di bevande rinfrescanti, di sciroppi e di succhi.
Valori nutrizionali del tamarindo
Il tamarindo si caratterizza per avere una polpa ricca di vitamine e di sali minerali, oltre che di acidi organici (come ad esempio il citrico, il malico, il succinico e il tartarico) e di mucillagini. Proprio queste ultime sarebbero le principali responsabili dell'azione lassativa di questo frutto. Usato per preparare una marmellata oppure consumato come frutto, infatti, il tamarindo viene apprezzato soprattutto per la sua capacità di stimolare la peristalsi intestinale.
Per quanto riguarda i suoi valori nutrizionali, invece, 100 grammi di tamarindo contengono 239 calorie e:
- 62,50 grammi di carboidrati
- 2,8 grammi di proteine
- 0,60 grammi di lipidi
- 5,1 grammi di fibre
Costituito principalmente da pectine e zuccheri semplici, il tamarindo apporta anche buone quantità di sali minerali quali il potassio, il magnesio, il fosforo, il calcio e il selenio; esso inoltre è una fonte di vitamina A, di vitamine del gruppo B, C e K.
Le proprietà del tamarindo
La polpa del tamarindo viene utilizzata come lassativo e digestivo, grazie alla sua capacità osmotica di richiamare acqua nell'intestino, conferendo quindi alle feci morbidezza e idratazione. Oltre a questa proprietà, la medicina popolare se ne serve anche come rimedio per le problematiche che affliggono il fegato e la cistifellea. Sebbene la sua azione lassativa sia la più conosciuta, il tamarindo ha diverse altre proprietà benefiche, fra cui:
- blanda azione antibatterica e antifungina, che lo rendono utile per contrastare la presenza di vermi intestinali e per migliorare i sintomi da raffreddamento;
- può contribuire alla riduzione del colesterolo e al benessere delle mucose intestinali;
- può contribuire alla riduzione della pressione arteriosa;
- contiene diversi antiossidanti utili per rallentare la degenerazione cellulare;
- si caratterizza per la presenza di una molecola simile alla mucina, componente che protegge e umidifica la superficie della cornea, potenzialmente benefica per la sindrome dell’occhio secco ,;
- i numerosi antiossidanti e le vitamine che lo distinguono potrebbero renderlo utile nel trattamento del diabete, delle patologie epatiche e delle infezioni;
Nei paesi tropicali il tamarindo viene usato per il trattamento di:
- diarrea;
- dolori addominali;
- infezioni;
- costipazione;
- febbri malariche;
- gonorrea;
- secchezza oculare;
- alcune popolazioni che vivono nel deserto sono solite masticare le foglie del tamarindo per avvertire meno lo stimolo della sete;
- la medicina indiana lo utilizza per il trattamento di emorroidi, vomito, febbre, stomatiti, faringiti e intossicazioni da alcol;
Tamarindo: quali controindicazioni
Il tamarindo non si distingue per particolari controindicazioni, tuttavia è stato dimostrato che esso può interferire con l'assorbimento di farmaci come l'aspirina e l'ibuprofene.
Come utilizzare il tamarindo in cucina
Oltre che per la realizzazione della caratteristica marmellata a scopo lassativo, il tamarindo trova diversi impieghi in cucina (soprattutto in quella orientale), dove viene usato per cucinare salse e sciroppi. Ecco due semplici ricette a base di questo frutto:
Sciroppo al tamarindo
Ingredienti
- 800 grammi di polpa di tamarindo
- 2 l di acqua
- zucchero q.b.
In una pentola portare l’acqua all’ebollizione. Aggiungere la polpa del tamarindo e continuare a far bollire a fiamma dolce per 15 minuti. Spegnere la fiamma, filtrare ed aggiungere lo zucchero; rimettere il tutto sul fuoco, far bollire per 30 minuti e successivamente far raffreddare. Trasferire lo sciroppo ottenuto nelle bottiglie a chiusura ermetica e sarà pronto da utilizzare per preparare bevande o ghiaccioli.
Salsa al tamarindo
Ingredienti
- 250 grammi di tamarindo
- 1 cucchiaino di zucchero
- 1 cucchiaino di succo di limone
- 1 cucchiaino di aglio liofilizzato
- sale q.b.
- 100 ml di acqua
Pulire il tamarindo e ricavarne la polpa. Trasferirla in un pentolino con zucchero, succo di limone, aglio, sale e acqua. Mescolare gli ingredienti e porre il pentolino sul fuoco, facendo addensare il composto. Lasciar riposare il tutto e poi utilizzare la salsa per accompagnare carne o verdure.