La Boswellia serrata, chiamata anche albero dell’incenso, è una pianta diffusa nel territorio indiano, nel Sud-Est Asiatico e nella regione Magrebina che rappresenta uno dei punti cardine della medicina ayurvedica.
Ciononostante, a partire dagli anni ’90 tale albero ha suscitato l’interesse anche del mondo occidentale e ad oggi, nel settore manufatturiero, la sua resina viene utilizzata per la produzione di cosmetici e saponi.
Ma quali sono i benefici e le proprietà degli oli estratti dalla Boswellia serrata? Cerchiamo di scoprirlo di seguito.
Quali sono le proprietà della Boswellia?
Innanzitutto, occorre partire dalla composizione chimica della pianta:
- 60% resine (fra i vari componenti ritroviamo l'acido boswellico di tipo alfa e beta e il metil estere dell'acido 3-acetil-β-boswellico);
- dal 5% al 9% olio essenziale (fra i vari componenti si evidenzia l’acido acetil-11-cheto-beta-boswellico o AKBA);
- dal 12% al 20% mucillagini.
Come detto, gli oli prodotti dalla Boswellia costituiscono un elemento fondamentale della medicina ayurvedica, cui vengono attribuite proprietà:
- antitumorali: nonostante siano necessari ulteriori studi per confermarne l’azione antineoplastica;
- antinfiammatorie: esercitate dalla presenza dell’acido boswellico che, attraverso l'inibizione dell'enzima 5-lipossigenasi, sembra ridurre la produzione di leucotrieni.
Nell’ambito della medicina alternativa, questi estratti vengono utilizzati nel trattamento di:
- dolori muscolari;
- artrosi;
- reumatismi;
- artrite.
Tuttavia, l’efficacia della Boswellia nella terapia di questi disturbi è ancora un argomento ampiamente discusso: per questo motivo, prima di assumere tale trattamento, è buona prassi rivolgersi al parere di un medico.
Da tempi remoti, la medicina popolare ha consapevolmente riconosciuto le straordinarie proprietà della Boswellia impiegandola nell’affrontare problematiche infiammatorie dell'intestino.
Nell'ambito della medicina tradizionale indiana, questa pianta ha trovato un ampio spettro di utilizzo, incluso il trattamento di disturbi come:
- tigna;
- affezioni dell’apparato respiratorio;
- dissenteria.
Anche la medicina omeopatica si è avvalsa delle sue qualità, offrendola in forme quali granuli, tinture madri e gocce orali, costituendo sollievo e beneficio nel calmare dolori, crampi e rigidità muscolari, oltre che nel trattare:
- sindrome del colon irritabile;
- mal di testa;
- bronchite;
- tendiniti;
- fibromialgia;
- miosite;
- insonnia;
- infezioni all’orecchio;
- ridotte capacità motorie;
- asma;
- polmoniti.
Nel contesto omeopatico, le dosi da assumere possono variare individualmente, adattandosi al disturbo specifico e alla tipologia di preparazione e diluizione omeopatica desiderata.
L’olio essenziale prodotto dalla pianta, attraverso vari studi condotti in vitro, ha poi dimostrato di avere proprietà antifungine – che, però, interessa soprattutto i funghi patogeni per le piante.
L'incenso di Boswellia, prodotto bruciando la gommoresina ricavata, viene utilizzato per favorire:
- respirazione;
- rilassamento;
- meditazione.
Infine, la Boswellia fa parte di diversi integratori alimentari utilizzati per aiutare e migliorare la mobilità articolare, in virtù delle suddette proprietà antinfiammatorie.
Modalità d’uso e di assunzione
Le fonti scientifiche e gli studi riguardanti l’efficacia della Boswellia serrata sono ancora molto carenti riguardo alle caratteristiche farmacocinetiche e tossicologiche.
I dosaggi utilizzati variano notevolmente tra le diverse ricerche eseguite, principalmente in base alla concentrazione del principio attivo presente nell'estratto.
In generale, considerando prodotti con una concentrazione del 30%-60% di acido beta-boswellico, l'assunzione giornaliera di 300/1.000 mg di estratto secco di Boswellia serrata sembra offrire un primo impatto terapeutico.
Per affrontare l'osteoartrite, le indicazioni sarebbero:
- 100-250 mg/die di uno specifico estratto (5-Loxin);
- 100 mg al giorno di un diverso estratto specifico (ApresFLEX, in passato noto come Aflapin);
- 333 mg/die di un ulteriore estratto.
Nel caso della colite ulcerosa se ne suggerisce l'assunzione di 300/350 mg, tre volte al giorno.
La Boswellia può essere utilizzata:
- ad uso interno: è possibile ingerire la resina gommosa o optare per l'estratto secco con una concentrazione di almeno il 65% di acidi boswellici, da assumere sotto forma di compresse o capsule. È anche possibile reperire in commercio la tintura madre da assumere per via orale, in una dose di 40 gocce diluite in acqua, due volte al giorno, lontano dai pasti;
- da uso esterno: la Boswellia viene incorporata in creme e pomate analgesiche e antinfiammatorie, così come in prodotti cosmetici tonificanti e antietà. L'olio essenziale, noto anche come olio essenziale di incenso, può essere impiegato esternamente, grazie alle sue proprietà antisettiche e antireumatiche. Inoltre, risulta utile per alleviare tosse, raffreddore e ristabilire l'equilibrio del sistema nervoso.
Si raccomanda sempre il consulto con il proprio medico di base prima di affidarsi a questi trattamenti.
Boswellia: effetti collaterali e controindicazioni
La Boswellia presenta pochi rischi di effetti collaterali, ma occasionalmente potrebbe scatenare reazioni allergiche o disturbare il sistema gastrointestinale in misura lieve.
È importante tener conto delle seguenti considerazioni:
- l'uso di questa resina è sconsigliato durante la gravidanza e richiede prudenza per chi soffre di asma e sta seguendo terapie che inibiscono i leucotrieni;
- se assunta per via orale e per un periodo massimo di 6 mesi, la Boswellia risulta generalmente sicura per la maggior parte degli adulti;
- nel caso di applicazione cutanea, è generalmente sicura per trattamenti fino a 30 giorni.
Per i soggetti atopici, l'integrazione con Boswellia potrebbe portare a:
- reazioni gastroenteriche come dolore, nausea e diarrea se assunta per via orale;
- reazioni cutanee tipiche di allergie se utilizzata esternamente.
Dopo l'uso della Boswellia, potrebbero manifestarsi effetti indesiderati legati all'apparato gastrointestinale e alla pelle, come dolore nella zona epigastrica, sensazioni di nausea e dermatiti.
Pertanto, coloro che presentano problemi gastrointestinali preesistenti dovrebbero essere cauti nell'approccio all'uso della resina e dei suoi derivati. In queste circostanze, è consigliabile consultare preventivamente un medico.
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In individui sensibili, è possibile che si manifestino reazioni allergiche.
L'elemento principale da tenere in considerazione nell'uso della Boswellia, dei suoi estratti e dei prodotti contenenti questa sostanza riguarda la possibilità di allergie a uno o più componenti della pianta e/o del prodotto in questione.
Interazioni con i farmaci
Normalmente, non dovrebbero verificarsi interazioni tra la Boswellia e i farmaci: tuttavia, quando si sta seguendo un trattamento farmacologico di qualsiasi tipo, è consigliabile consultare il medico prima di iniziare l'assunzione di prodotti a base di questa pianta o dei suoi estratti.
Tale raccomandazione è utile perché la resina potrebbe interferire con:
- farmaci antinfiammatori,
- antibiotici,
- sedativi,
- immunomodulatori.
È rilevante notare che la Boswellia serrata potrebbe interagire con alcuni farmaci anticoagulanti orali.
Infine, prima di assumere Boswellia, dato il potenziale effetto collaterale e l'eventualità di interazioni con farmaci, è consigliabile consultare il medico per garantire sicurezza e benessere.