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Che cosa fare se il pene si accorcia?

Salve a tutti e grazie anticipatamente per il servizio che offrite,
da 4 anni e mezzo, ho riscontrato un accorciamento nelle dimensioni del pene a riposo. L'accorciamento si è poi manifestato anche in fase di erezione, non tanto da inficiare sul rapporto. Negli ultimi 2 anni, sono andato incontro al manifestarsi di problemi nel portare a termine un rapporto perchè il pene perdeva di vigore. Inizialmente, ho attribuito tutto ciò allo stress dovuto agli studi, ma poi mi sono fatto coraggio e sono andato da un andrologo/endocrinologo. Lo specialista mi ha prescritto degli esami per valutare il testosterone e la prolattina oltre al cortisolo. Il primo era in ordine, mentre per quanto riguarda la prolattina e il cortisolo, questi erano eccessivi. Si parla di valori superiori a 500 per la prolattina. Il dottore mi ha subito prescritto Bromocriptina per antagonizzare la prolattina e questo è servito fin da subito. Il miglioramento nei rapporti c'è stato, ma le dimensioni del pene sono rimaste le medesime. Mi è stato assolutamente sconsigliato di continuare la cura con Bromocriptima senza avere una diagnosi certa di prolattinoma (che, per valori attorno ai 550, a detta dei dottori consultati in seguito, non sussiste). Ho solo 27 anni e non mi sembra proprio che sia il momento in cui le dimensioni vadano incontro ad una riduzione. Provo imbarazzo per il mio corpo perché, se prima mi prendevano in giro per le mie cospicue dimensioni, adesso lo farebbero per il motivo contrario. Non sono uno che si lamenta per le scarse dimensioni, ma, avendo una situazione di normalità precedente vorrei che questa tornasse tale. Volevo consultarvi per sapere se sia il caso di provare un periodo con Tradamixina.

Grazie

Risposta

Caro Utente,
il consiglio non può che essere quello di consultare un esperto andrologo che ti spiegherà come la riduzione delle dimensioni del pene, a riposo così come in erezione, sia un evento che può avvenire solo a seguito di eventi traumatici e/o dismetabolismi importanti (diabete, ipertensione).

Con l'avanzare dell'età, è possibile che si verifichino dei processi fibrotici involutivi nei corpi cavernosi del pene con perdita o riduzione dell'elasticità.

La conseguenza potrebbe essere una maggiore retrazione del pene a riposo con una ridotta espansione nella fase di erezione e quindi una riduzione di lunghezza.

Quanto alla disfunzione erettile, non collegabile al problema esposto, mi sembra essere superata e ciò mi fa pensare ad una valutazione sovrastimata della prolattinemia che, quindi, ripeterei.

Non ho esperienza di esiti favorevoli certi legati all'assunzione della Tradamixina, ma é evidente che con la presenza, da 20 anni, di molecole proiettili di provata efficacia, credo che la scelta vada fatta su quest'ultime; altrimenti, consigliabili anche le onde d'urto e ginnastica passiva (erezioni passive) con vacuum.

Cordialità

Risposta a cura di
Dr. Pierluigi Izzo Medico Chirurgo
Dr. Pierluigi Izzo
andrologo
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