Siamo in Galles e più precisamente a Cardiff. Una giovane ragazza diciottenne decide di cambiare look, si procura una confezione di tinta per capelli e, senza sapere di esserne allergica, se la applica. Il risultato è stato quello di assomigliare a un mostro, rischiando, oltretutto la vita.
La storia
La malcapitata, Dinya Rasoll, ha utilizzato questo prodotto per due volte, e per tutte e due le volte ha avuto un attacco allergico.
Le conseguenze immediatamente riscontrabili sono state una momentanea perdita della vista e il triplicarsi del proprio viso.
Dopo essersi resi conto che, a causa del gonfiore, alla ragazza risultava difficile anche parlare, i paramedici l’hanno trasportata prontamente in ospedale, dove si è provveduto a somministrarle una flebo di morfina contro il dolore, combinata con gli antistaminici, volti a ridurle i sintomi.
Il decorso della guarigione ha richiesto tre settimane, ma dopo tre anni la ragazza gallese ci ha riprovato, senza prima sottoporsi a un test allergologico, come le era stato consigliato di fare subito dopo il primo attacco.
Visto che solitamente gli episodi allergici alle tinture per capelli avvengono a causa dell’ammoniaca che vi è contenuta, la studentessa ne ha comprata una senza questa agente. Purtroppo non le è andata bene nemmeno questa volta, anzi, la reazione è stata ancora più devastante: gli occhi le si sono chiusi da tanto erano gonfi, dal cuoio capelluto è cominciato ad uscire del pus, il respiro le si è fatto affannoso, conseguentemente al rigonfiamento delle ghiandole.
Il ricovero repentino in ospedale e la somministrazione dello stesso mix di morfina e antistaminici, che l’aveva già salvata una volta, sono stati fondamentali, solo che questa volta la flebo è durata sei ore. I medici affermano che era solo questione di tempo, dopo di che le vie respiratorie si sarebbero occluse completamente, portando la ragazza alla morte. Dopo questa terribile avventura, la giovane ha giurato solennemente che non farà mai più una tinta.
In realtà, Dinya non era allergica all’ammoniaca, ma alla parafenilendiammina, un agente che sarebbe vietato in diversi paesi europei e, nonostante ciò, è presente in molte tinte per capelli.
La marca del prodotto usato dalla ragazza è il Clairol; i dirigenti hanno subito dichiarato che in laboratorio vengono effettuati molti test e che le reazioni allergiche alle loro tinte sono davvero rare. Per prevenire ciò, allegano al prodotto anche un foglio di istruzioni, dove si consiglia di effettuare un test allergico almeno 48 ore prima di tingersi i capelli. Assicurano anche che ogni anno, milioni di donne utilizzano senza conseguenze le tinte fai da te.