Xatral 10 mg compresse rilascio prolungato 30 compresse
Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Xatral (Alfusozina cloridrato) è un medicinale appartenente alla classe degli antagonisti selettivi sui recettori α1-adrenergici postsinaptici, siti in zona del trigono vescicale, di uretra e prostata.
A cosa serve
Xatral è utilizzato viene impiegato nel trattamento dei sintomi dell’iperplasia prostatica benigna, nonché nel trattamento dell’ipertensione.
Effetti collaterali
Tra gli effetti indesiderati più comuni di Xatral vi sono: astenia, malessere, nausea, dolore addominale, diarrea, secchezza della bocca, svenimento o capogiri, vertigini, cefalea, ipotenshttps://www.pazienti.it/malattie/ipotensioneione ortostatica.
Per quanto tempo assumerlo
Il trattamento con Xatral non va prolungato oltre i 3-5 giorni.
La dose indicata di Xatral è di una compressa da 2,5 mg per 3 volte al giorno (per un totale di 7,5 mg al dì). La prima compressa va assunta prima di andare a dormire. L’uso di Xantral non è indicato nella popolazione pediatrica (non somministrare il farmaco a bambini e ragazzi al di sotto dei 16 anni d’età).
Erezione
Lo Xatral non serve a trattare disfunzioni erettili, né è responsabile di deficit erettile in senso lato, essendo un alfalitico; al massimo può causare eiaculazione retrograda.
Prezzo
Il costo per una confezione di Xatral da 30 compresse da 10 mg è di circa 9,00 euro.
Per ogni altra informazione si fa riferimento al bugiardino di Xatral.
1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento della sintomatologia funzionale dell’ipertrofia prostatica benigna. Terapia aggiuntiva a cateterizzazione uretrale per ritenzione urinaria acuta correlata a ipertrofia prostatica benigna.
2. Posologia
Ipertrofia prostatica benigna: la dose raccomandata è una compressa da 10 mg una volta al giorno, da assumersi dopo il pasto. Ritenzione urinaria acuta: una compressa da 10 mg al giorno dopo il pasto, da assumere dal primo giorno di cateterizzazione. Le compresse devono essere ingerite intere. Popolazione pediatrica L’efficacia di alfuzosina non è stata dimostrata nei bambini di età tra 2 e 16 anni (vedere paragrafo 5.1). Pertanto l’alfuzosina non è indicata per l’utilizzo nella popolazione pediatrica.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Precedenti di ipotensione ortostatica. Associazione concomitante con altri α1-antagonisti. Insufficienza epatica.
4. Avvertenze
L’alfuzosina deve essere somministrata con cautela ai pazienti in terapia con antipertensivi o nitrati. In alcuni pazienti può manifestarsi ipotensione ortostatica, con o senza sintomi (capogiri, affaticamento, sudorazione) nelle prime ore successive all’assunzione della alfuzosina. In questi casi il paziente dovrà essere posto in posizione supina sino alla completa risoluzione dei sintomi. Questi fenomeni sono generalmente transitori, compaiono all’inizio della terapia e, di norma, non pregiudicano la prosecuzione del trattamento. Il paziente deve essere informato sulla possibilità che si verifichino questi eventi. Si deve prestare attenzione quando si somministra alfuzosina a pazienti nei quali altri α1-bloccanti hanno determinato un effetto ipotensivo pronunciato. Nei pazienti affetti da patologia coronarica, il trattamento specifico per l’insufficienza coronarica deve essere continuato. Se gli episodi anginosi riappaiono o peggiorano, il trattamento con alfuzosina deve essere interrotto. Come tutti gli α1-bloccanti, alfuzosina deve essere usata con cautela nei soggetti con insufficienza cardiaca acuta. I pazienti con un prolungamento congenito dell’intervallo QTc, con precedenti noti di prolungamento QTc acquisito o in terapia con farmaci che sono noti causare allungamento dell’intervallo QTc devono essere valutati prima e durante la terapia con alfuzosina. Durante interventi di chirurgia della cataratta alcuni pazienti, precedentemente trattati o in trattamento con α1-bloccanti, hanno manifestato la sindrome dell’iride a bandiera (IFIS - Intraoperative Floppy Iris Syndrome, una variante della sindrome della piccola pupilla). Anche se con alfuzosina il rischio di questo evento appare molto ridotto, il chirurgo oculista prima di procedere con l’intervento deve essere al corrente del trattamento in corso o precedente con α1-bloccanti poiché la comparsa di IFIS può aumentare le complicanze chirurgiche durante l’intervento. Le compresse a rilascio prolungato contengono olio di ricino idrogenato che può causare disturbi di stomaco e diarrea. Poiché non vi sono dati clinici sulla sicurezza nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min), le compresse da 10 mg a rilascio prolungato non devono essere somministrate a questi pazienti. I pazienti devono essere avvertiti che le compresse devono essere inghiottite intere. Ogni altro modo di somministrazione, come sgranocchiare, frantumare, masticare, macinare o ridurle in polvere deve essere proibito. Queste azioni possono determinare un rilascio e un assorbimento impropri del principio attivo e quindi la possibile insorgenza di reazioni avverse.
5. Interazioni
Associazioni controindicate Altri α1-antagonisti (vedere sez. 4.3 Controindicazioni), a causa del rischio di potenziamento dell’effetto ipotensivo. Associazioni che richiedono particolare attenzione • Farmaci anti-ipertensivi, (vedere sez. 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego”). • Nitrati (vedere sez. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego) • Inibitori potenti del CYP3A4 (come ketoconazolo, itraconazolo e ritonavir) poiché aumentano la concentrazione dell’alfuzosina nel sangue La somministrazione di anestetici generali in pazienti trattati con alfuzosina può indurre instabilità della pressione arteriosa.
6. Effetti indesiderati
Classificazione delle frequenze attese: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 e <1/10), non comune (≥1/1000 e <1/100), raro (≥1/10000 e <1/1000), molto raro (<1/10000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie cardiache Non comuni: tachicardia. Molto rari: episodi anginosi in pazienti con preesistenti patologie delle arterie coronarie. Non nota: fibrillazione atriale. Patologie dell’occhio Non nota: sindrome dell’iride a bandiera (IFIS). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comuni: astenia. Non comuni: edemi, dolore toracico. Patologie gastrointestinali Comuni: nausea, dolore addominale. Non comuni: diarrea. Non nota: vomito. Patologie epatobiliari Non nota: lesioni epatocellulari, epatopatia colestatica. Patologie del sistema nervoso Comuni: svenimento/capogiri, cefalea. Non comuni: vertigini, sincope. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non nota: priapismo. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comuni: rinite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comuni: rash, prurito. Molto rari: orticaria, angioedema. Patologie vascolari Non comuni: ipotensione (ortostatica), flushing (rossore). Patologie del sistema emolinfopoietico Non nota: neutropenia, trombocitopenia.
9. Principio attivo
Ogni compressa contiene: Principio attivo: alfuzosina cloridrato 10 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Ipromellosa, cellulosa microcristallina, olio di ricino idrogenato, mannitolo, povidone, etilcellulosa 20, magnesio stearato, silice colloidale idrata, ferro ossido giallo (E172).
11. Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio il paziente deve essere ospedalizzato, mantenuto in posizione supina e deve essergli praticato un trattamento convenzionale per l’ipotensione. In caso di marcata ipotensione, un’adeguata terapia correttiva può essere costituita da un vasocostrittore che agisca direttamente sulle fibre muscolari dei vasi. A causa dell’elevato legame proteico, l’alfuzosina è difficilmente dializzabile: la dialisi non apporta, pertanto, benefici significativi.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'
AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).