1. Indicazioni terapeutiche
Adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica. Trattamento a lungo termine e prevenzione delle recidive nell’esofagite da reflusso. Adulti Prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) non selettivi in pazienti a rischio che necessitano un trattamento continuativo con FANS (vedere paragrafo 4.4).
2. Posologia
Posologia Adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica La dose orale consigliata è di una compressa gastroresistente di Pantoprazolo Krka 20 mg al giorno. Il sollievo dai sintomi si ottiene generalmente in 2-4 settimane. Se tale periodo non è sufficiente, il sollievo si otterrà, normalmente, prolungando la terapia per ulteriori 4 settimane. Una volta ottenuto il sollievo dei sintomi si può controllare il ripresentarsi dei sintomi utilizzando, quando necessario, un trattamento al bisogno con 20 mg una volta al giorno. Nei casi in cui con la somministrazione al bisogno non può essere mantenuto un soddisfacente controllo dei sintomi andrebbe valutato il passaggio a una terapia continuativa. Gestione a lungo termine e prevenzione delle recidive nell’esofagite da reflusso Per la gestione a lungo termine, si raccomanda una dose di mantenimento con una compressa gastroresistente di Pantoprazolo Krka 20 mg al giorno, aumentando a 40 mg di pantoprazolo al giorno in caso di recidiva. Per questi casi è disponibile Pantoprazolo Krka 40 mg. Dopo la guarigione della recidiva, la dose può essere ridotta nuovamente a 20 mg di pantoprazolo. Adulti Prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) non selettivi in pazienti a rischio che necessitano un trattamento continuativo con FANS. La dose orale consigliata è di una compressa gastroresistente di Pantoprazolo Krka 20 mg al giorno. Popolazioni speciali Anziani Non è necessario un adeguamento della dose in pazienti anziani. Compromissione epatica Nei pazienti con funzione epatica gravemente compromessa non si deve superare una dose giornaliera di 20 mg di pantoprazolo (vedere paragrafo 4.4). Compromissione renale Non è necessario alcun adeguamento della dose in pazienti con insufficienza renale. Popolazione pediatrica Bambini con meno di 12 anni. Pantoprazolo Krka non è consigliato per l’uso in bambini con età inferiore ai 12 anni a causa dei dati limitati sulla sicurezza e efficacia in questo gruppo di età. Modo di somministrazione Le compresse non devono essere masticate o rotte, e devono essere deglutite intere con dell’acqua 1 ora prima dei pasti.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo, ai benzimidazoli sostituiti, al sorbitolo o a uno degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
4. Avvertenze
Compromissione epatica Nei pazienti con funzione epatica gravemente compromessa, gli enzimi epatici devono essere monitorati periodicamente durante la terapia con il pantoprazolo, in particolare durante quella a lungo termine. In caso di aumento di questi enzimi, il trattamento deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.2). Co-somministrazione con FANS L’impiego di Pantoprazolo Krka 20 mg nella prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) non selettivi deve essere limitato a pazienti che richiedano un trattamento continuativo con FANS e che presentino un aumentato rischio di complicanze gastrointestinali. La valutazione dell’accresciuto rischio deve essere effettuata in base alla presenza di fattori di rischio individuali, quali l’età elevata (>65 anni), l’anamnesi positiva per ulcera gastrica o duodenale o per sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore. Neoplasia gastrica La risposta sintomatica al pantoprazolo può nascondere i sintomi di neoplasia gastrica e può ritardarne la diagnosi. In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (ad es., calo ponderale significativo non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi, anemia o melena) e in caso di ulcera gastrica sospetta o presente, escludere eventuali malignità. Occorre valutare la necessità di ulteriori accertamenti se i sintomi persistono nonostante un trattamento adeguato. Co-somministrazione con inibitori della proteasi HIV Non è raccomandata la co-somministrazione di pantoprazolo con gli inibitori della proteasi HIV per i quali l’assorbimento dipende dal pH acido intragastrico come atazanavir, a causa della riduzione significativa della loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.5). Effetto sull’assorbimento della vitamina B12 Il pantoprazolo, come tutti i farmaci inibenti la secrezione acida, può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) dovuto a ipocloridria o acloridria. Questa eventualità deve essere considerata nella terapia a lungo termine in pazienti con depositi ridotti o fattori di rischio che riducono l`assorbimento della vitamina B12 o in presenza dei sintomi clinici corrispondenti. Trattamento a lungo termine Nel trattamento a lungo termine, soprattutto se si supera un periodo di trattamento di 1 anno, i pazienti devono essere tenuti sotto regolare sorveglianza. Infezioni gastrointestinali causate dai batteri Il trattamento con Pantoprazolo Krka può comportare un rischio leggermente aumentato di infezioni gastrointestinali causate da batteri quali Salmonella e Campylobacter e C.difficile. Ipomagnesiemia È stato osservato che gli inibitori di pompa protonica come pantoprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L’ipomagnesiemia, nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica. Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio all’inizio e periodicamente nei pazienti in trattamento con PPI per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici). Fratture dell’osso Gli inibitori di pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero causare un lieve aumento di rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio. Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS) Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l’operatore sanitario deve valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con Pantoprazolo Krka. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica. Interferenza con esami di laboratorio Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con Pantoprazolo Krka deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica. Sorbitolo Pantoprazolo Krka contiene sorbitolo. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non possono assumere questo farmaco.
5. Interazioni
Medicinali con farmacocinetica di assorbimento pH dipendente A causa della marcata e duratura inibizione della secrezione acida gastrica, pantoprazolo può interferire con l’assorbimento di altri medicinali per i quali il pH gastrico è un fattore determinante sulla disponibilità orale, per es. alcuni antifungini azolici come ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo e altri medicinali come erlotinib. Inibitori della proteasi HIV La somministrazione contemporanea di pantoprazolo non è raccomandata con inibitori della proteasi HIV per i quali l’assorbimento dipende dal pH acido intragastrico come atazanavir a causa della riduzione significativa della loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.4). Se la combinazione di inibitori della proteasi HIV con un inibitore della pompa protonica è ritenuta inevitabile, si raccomanda uno stretto monitoraggio clinico (es. carica virale). Non si deve superare una dose di pantoprazolo di 20 mg al giorno. La dose di inibitori delle proteasi HIV potrebbe essere adattata.Anticoagulanti cumarinici (fenprocumone o warfarin) La somministrazione concomitante di pantoprazolo con warfarin o fencoprumone non ha influenzato la farmacocinetica di warfarin, fencoprumone o INR. Tuttavia, sono stati segnalati casi di aumento di INR e tempo di protrombina nei pazienti che hanno ricevuto PPIs e warfarin o fencoprumone in concomitanza. L’aumento dell’INR e del tempo di protrombina può portare a sanguinamenti anormali e persino alla morte. I pazienti trattati con pantoprazolo e warfarin o fencoprumone potrebbero essere necessariamente monitorati per aumentare l’INR ed il tempo di protrombina. Metotressato L’uso concomitante di alte dosi di metotressato (es.: 300 mg) e inibitori di pompa hanno riportato un aumento di livelli di metotressato in qualche paziente. Pertanto, in casi in cui viene utilizzato metotressato ad alti dosi, per esempio tumore o psoriasi, deve essere presa in considerazione una momentanea sospensione del pantoprazolo. Altri studi di interazione Il pantoprazolo è ampiamente metabolizzato nel fegato dal sistema enzimatico del citocromo P450. La principale via metabolica è la demetilazione ad opera del CYP2C19 e le altre vie metaboliche includono l’ossidazione ad opera del CYP3A4. Gli studi di interazione con altri farmaci metabolizzati da queste vie, quali la carbamazepina, il diazepam, la glibenclamide, la nifedipina e un contraccettivo orale contenente levonorgestrel ed etinilestradiolo, non hanno rivelato interazioni clinicamente significative. Non può essere esclusa una interazione di pantoprazolo con altri medicinali o composti, che vengono metabolizzati usando lo stesso sistema enzimatico. I risultati di una serie di studi di interazione dimostrano che il pantoprazolo non incide sul metabolismo delle sostanze attive metabolizzate da CYP1A2 (ad es., caffeina, teofillina), CYP2C9 (ad es., piroxicam, diclofenac, naprossene), CYP2D6 (ad es., metoprololo) e CYP2E1 (ad es., etanolo) o non interferisce con l’assorbimento di digossina correlato alla glicoproteina-P. Non si sono verificate interazioni con gli antiacidi somministrati contemporaneamente. Sono stati anche condotti studi di interazione che prevedevano la somministrazione concomitante di pantoprazolo e i rispettivi antibiotici (claritromicina, metronidazolo, amoxicillina). Non sono state trovate interazioni clinicamente rilevanti. Medicinali che inibiscono o inducono CYP2C19: Gli inibitori di CYP2C19 come la fluvoxamina potrebbero aumentare l’esposizione sistemica del pantoprazolo. Può essere presa in considerazione una riduzione della dose per i pazienti trattati a lungo termine con dosi elevate di pantoprazolo, o quelli con compromissione epatica. Induttori enzimatici che influenzano CYP2C19 e CYP3A4 come rifampicina ed Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di PPI metabolizzate attraverso questi sistemi enzimatici.
6. Effetti indesiderati
Si possono prevedere reazioni avverse al farmaco nel 5% circa dei pazienti. Le reazioni avverse segnalate più comunemente sono diarrea e cefalea, entrambe nell’1% circa dei pazienti. La tabella seguente elenca le reazioni avverse segnalate con il pantoprazolo, ordinate in base alla seguente classificazione di frequenza. - Molto comune (≥1/10); - Comune (da ≥ 1/100 a < 1/10) - Non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); - Raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000); - Molto raro (<1/10.000), - Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Per tutte le reazioni avverse segnalate sulla base dell’esperienza post-marketing, non è possibile applicare alcuna frequenza e pertanto sono menzionate con una frequenza "non nota". All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità. Lista tabulata delle reazioni avverse. Tabella 1. Reazioni avverse al pantoprazolo negli studi clinici e nell’esperienza post-marketing
Frequenza Classifica- zione per sistemi e organi | Comuni | Non comuni | Rari | Molto rari | Frequenza non nota |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | | Agranulocitosi | Trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia | |
Patologie del sistema immunitario | | | Ipersensibilità (incluse reazioni anafilattiche e shock anafilattico) | | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | | | Iperlipidemie e aumento dei lipidi (trigliceridi, colesterolo); variazioni ponderali | | Iponatriemia Ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.4) Ipocalcemia in associazione con ipomagnesiemia; ipokaliemia |
Disturbi psichiatrici | | Disturbi del sonno | Depressione (e ogni peggioramento) | Disorientamento (e ogni peggioramento) | Allucinazioni; confusione (specialmente in pazienti predisposti, così come l’aggravamento di questi sintomi in caso di preesistenza) |
Patologie del sistema nervoso | | Cefalea; capogiri | Alterazioni del gusto | | Parestesia |
Patologie dell’occhio | | | Disturbi della visione/offuscamento della vista | | |
Patologie gastrointestinali | Polipi della ghiandola fundica (benigni) | Diarrea; nausea/vomito; distensione addominale e flatulenza; stipsi; secchezza della bocca; dolore e disagio addominali | | | |
Patologie epatobiliari | | Aumento degli enzimi epatici (transaminasi, γ-GT) | Aumento della bilirubina | | Lesione epatocellulare; itterizia; insufficienza epatocellulare |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | irritazione cutanea/esantema/eruzione; prurito | Orticaria; angioedema | | Sindrome di Stevens-Johnson; sindrome di Lyell; eritema multiforme; fotosensibilità; Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere paragrafo 4.4) |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | | Frattura dell’anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4) | Artralgia; mialgia | | Spasmi muscolari come conseguenza di disturbi elettrolitici. |
Patologie renali e urinarie | | | | | Nefrite interstiziale (con possibile progressione a insufficienza renale) |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | | | Ginecomastia | | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | Astenia, spossatezza e malessere | Aumento della temperatura corporea; edema periferico | | |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-re azione-avversa.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Una quantità moderata di dati nelle donne in gravidanza (risultati tra 300-1000 gravidanze) non indicano tossicità malformative o feto/neonatali del pantoprazolo. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Come misura precauzionale, è preferibile evitare l’uso di Pantoprazolo Krka durante la gravidanza. Allattamento al seno Gli studi condotti sugli animali hanno dimostrato l’escrezione del pantoprazolo nel latte materno. Non ci sono sufficienti informazioni sull’escrezione di pantoprazolo nel latte materno ma è stata segnalata escrezione nel latte materno umano. Non può essere escluso il rischio per neonati/infanti. Pertanto, la decisione di interrompere l’allattamento al seno o di interrompere l’assunzione di Pantoprazolo Krka deve essere presa tenendo conto del beneficio dell’allattamento al seno per il neonato e del beneficio della terapia con Pantoprazolo Krka per la madre. Fertilità Negli studi su animali non è stata dimostrata una compromissione della fertilità dopo la somministrazione di pantoprazolo negli studi sugli animali (vedere paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione relativamente alla temperatura. Blister: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità. Flacone: tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.
9. Principio attivo
Ogni compressa gastroresistente contiene 20 mg di pantoprazolo (come pantoprazolo sodico sesquidrato). Eccipiente con effetti noti: - sorbitolo: 18mg/compressa Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della compressa Mannitolo Crospovidone (tipo B) Sodio carbonato anidro Sorbitolo (E420) Calcio stearato Film di rivestimento Ipromellosa Povidone (K25) Titanio diossido (E171) Ferro Ossido giallo (E172) Glicole propilenico Copolimero di acido metacrilico ed etile acrilato Sodio lauril solfato Polisorbato 80 Macrogol 6000 Talco
11. Sovradosaggio
Sintomi Non sono noti sintomi da sovradosaggio nell’uomo. L’esposizione sistemica a un massimo di 240 mg somministrati per via endovenosa in due minuti è stata ben tollerata. Gestione Dato il forte legame alle proteine, il pantoprazolo non è facilmente dializzabile. In caso di sovradosaggio con segni clinici di intossicazione, non esistono raccomandazioni terapeutiche specifiche oltre al trattamento sintomatico e di supporto.