icon/back Indietro

Olmesartan Am Eg 40 mg/5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister opa/al/pvc/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
Casa produttrice:
Anno:
Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’ipertensione essenziale. OLMESARTAN E AMLODIPINA EG è indicato in pazienti adulti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil o amlodipina in monoterapia (vedere paragrafi 4.2 e 5.1).
2. Posologia
Posologia Adulti La dose raccomandata di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG è di 1 compressa al giorno. OLMESARTAN E AMLODIPINA EG 20 mg/5 mg può essere somministrato in quei pazienti in cui la pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata dalla terapia con olmesartan medoxomil 20 mg o amlodipina 5 mg da soli. OLMESARTAN E AMLODIPINA EG 40 mg/5 mg può essere somministrato in quei pazienti in cui la pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata dalla terapia con OLMESARTAN E AMLODIPINA EG 20 mg/5 mg. OLMESARTAN E AMLODIPINA EG 40 mg/10 mg può essere somministrato in quei pazienti in cui la pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata dalla terapia con OLMESARTAN E AMLODIPINA EG 40 mg/5 mg. Prima di passare all’associazione fissa, si raccomanda di incrementare gradualmente il dosaggio dei singoli componenti. Quando appropriato sotto il profilo clinico si consideri il passaggio diretto dalla monoterapia alla terapia con combinazione a dose fissa. I pazienti che ricevono olmesartan medoxomil e amlodipina in compresse separate, possono passare per comodità alle compresse di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG, contenenti le stesse dosi dei principi attivi. OLMESARTAN E AMLODIPINA EG può essere preso indipendentemente dal cibo. Pazienti anziani (65 anni o più) Non sono generalmente necessari aggiustamenti posologici nelle persone anziane, ma l’aumento di dosaggio va considerato con cautela (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Se fosse necessario incrementare la dose fino alla massima dose giornaliera di 40 mg di olmesartan medoxomil, la pressione arteriosa deve essere attentamente monitorata. Danno renale Il dosaggio massimo di olmesartan medoxomil nei pazienti con danno renale lieve o moderato (clearance della creatinina compresa tra 20 e 60 ml/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno, a causa della limitata esperienza clinica con dosaggi maggiori in questo gruppo di pazienti. L’uso di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG in pazienti con grave danno renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min) non è raccomandato (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Nei pazienti con danno renale moderato si raccomanda il controllo dei livelli di potassio e della creatinina. Compromissione epatica Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica da lieve a moderata OLMESARTAN E AMLODIPINA EG deve essere utilizzato con cautela (si rimanda ai paragrafi 4.4 e 5.2). Nei pazienti con compromissione epatica moderata, è raccomandata una dose iniziale di 10 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno e la dose massima non deve superare 20 mg una volta al giorno. Nei pazienti con compromissione epatica che assumono diuretici e/o altri farmaci antiipertensivi si consiglia un attento monitoraggio della pressione arteriosa e della funzionalità renale. Non vi è esperienza dell’uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica. Come con tutti i calcio antagonisti, nei pazienti con alterata funzionalità epatica, l’emivita dell’amlodipina è prolungata e non sono state stabilite raccomandazioni posologiche. OLMESARTAN E AMLODIPINA EG deve perciò essere usato con cautela in questi pazienti. La farmacocinetica di amlodipina non è stata studiata nell’insufficienza epatica grave. Nei pazienti con compromissione epatica, il trattamento con amlodipina deve essere iniziato con il dosaggio più basso, seguito da un graduale aggiustamento del dosaggio. L’uso di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG in pazienti con compromissione epatica grave è controindicato (vedere paragrafo 4.3). Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di olmesartan/amlodipina nei bambini e negli adolescenti con meno di 18 anni non sono state accertate. Non vi sono dati disponibili. Modo di somministrazione La compressa deve essere ingerita con una quantità sufficiente di liquido (ad es. un bicchiere d’acqua). La compressa non deve essere masticata e deve essere assunta ogni giorno alla stessa ora.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità ai principi attivi, ai derivati diidropiridinici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4.e 4.6). Insufficienza epatica severa e ostruzione delle vie biliari (vedere paragrafo 5.2). L’uso concomitante di olmesartan/amlodipina con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o danno renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Poiché OLMESARTAN E AMLODIPINA EG contiene amlodipina, è controindicato anche nei pazienti con: • Ipotensione grave. • Shock (incluso shock cardiogeno). • Occlusione del tratto di efflusso ventricolare sinistro (ad es. stenosi aortica di grado elevato). • Insufficienza cardiaca emodinamicamente instabile dopo infarto miocardico acuto.
4. Avvertenze
Pazienti con ipovolemia o deplezione sodica: È possibile l’insorgenza di ipotensione sintomatica, soprattutto dopo la somministrazione della prima dose, nei pazienti ipovolemici ed iposodici in seguito ad una terapia diuretica vigorosa, ad una dieta iposodica, a diarrea o vomito. Tali condizioni devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con olmesartan/amlodipina, o una stretta supervisione medica all’inizio del trattamento si rende necessaria. Altre condizioni legate alla stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone Nei pazienti il cui tono vascolare e la cui funzionalità renale dipendono principalmente dall’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (ad esempio, pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave o affetti da malattie renali, inclusa la stenosi dell’arteria renale), il trattamento con farmaci che intervengano su questo sistema, come gli antagonisti recettoriali dell’angiotensina II, è stato associato a ipotensione acuta, azotemia, oliguria o, raramente, insufficienza renale acuta. Ipertensione reno-vascolare Esiste un incremento del rischio di ipotensione grave e insufficienza renale in soggetti portatori di stenosi bilaterale dell'arteria renale, o stenosi dell'arteria renale con unico rene funzionante, trattati con medicinali che agiscono a livello del sistema renina-angiotensina-aldosterone. Danno renale e trapianto renale Quando olmesartan/amlodipina viene utilizzato in pazienti con alterata funzionalità renale, si raccomanda di controllare periodicamente i livelli sierici di potassio e creatinina. Olmesartan/amlodipina non deve essere utilizzato in pazienti con grave danno renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min) (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Non esiste esperienza sulla somministrazione di olmesartan/amlodipina in pazienti sottoposti di recente a trapianto renale o in pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale (clearance della creatinina inferiore a 12 ml/min). Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): Esiste l’evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Compromissione della funzione epatica L’esposizione a amlodipina e olmesartan medoxomil è aumentata nei pazienti con alterata funzionalità epatica (vedere paragrafo 5.2). Olmesartan/amlodipina deve essere somministrato con cautela nei pazienti con alterazione lieve o moderata della funzionalità epatica. Nei pazienti con compromissione moderata, la dose di olmesartan medoxomil non deve superare i 20 mg (vedere paragrafo 4.2). In pazienti con funzionalità epatica compromessa, amlodipina deve quindi essere inizialmente assunta al dosaggio più basso e usata con cautela sia all’inizio del trattamento che all’aumentare del dosaggio. L’uso di olmesartan/amlodipina è controindicato in pazienti con compromissione grave della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.3). Iperpotassiemia Come per gli altri antagonisti dell’angiotensina II e gli ACE inibitori, durante il trattamento può verificarsi iperpotassiemia, specialmente in presenza di danno renale e/o scompenso cardiaco (vedere paragrafo 4.5). Si raccomanda uno stretto controllo del potassio sierico nei pazienti a rischio. L’uso concomitante di supplementi di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri medicinali che possono indurre incremento dei livelli del potassio (come l’eparina) deve essere effettuato con cautela monitorando frequentemente i livelli di potassio. Litio Come con altri antagonisti recettoriali dell’angiotensina II, la somministrazione concomitante di litio e olmesartan/amlodipina non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Stenosi delle valvole aortica e mitrale, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva Per la presenza dell’amlodipina in OLMESARTAN E AMLODIPINA EG, come con tutti gli altri vasodilatatori, si raccomanda particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Aldosteronismo primario I pazienti affetti da aldosteronismo primario non rispondono in genere a farmaci antiipertensivi che agiscono tramite inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l’uso di olmesartan/amlodipina non è raccomandato in questi pazienti. Insufficienza cardiaca Come conseguenza dell’inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, negli individui suscettibili possono essere previste alterazioni della funzionalità renale. Nei pazienti con insufficienza cardiaca grave la cui funzionalità renale può dipendere dall’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e antagonisti recettoriali dell’angiotensina è stato associato a oliguria e/o iperazotemia progressiva e (raramente) a insufficienza renale acuta e/o morte. I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati con prudenza. In uno studio a lungo termine, controllato con placebo, sull’amlodipina in pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe NYHA III e IV), l’incidenza riportata di edema polmonare era maggiore nel gruppo amlodipina rispetto al gruppo placebo (vedere paragrafo 5.1). I bloccanti dei canali del calcio, inclusa amlodipina, devono essere usati con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, perché possono far aumentare il rischio di futuri eventi cardiovascolari e di mortalità. Enteropatia simil-sprue In casi molto rari, in pazienti che assumono olmesartan da pochi mesi o anni dall’inizio del trattamento, è stata riportata diarrea cronica con significativa perdita di peso, causata probabilmente da una reazione localizzata di ipersensibilità ritardata. Le biopsie intestinali dei pazienti hanno spesso messo in evidenza atrofia dei villi. Se un paziente manifesta questi sintomi in corso di trattamento con olmesartan e in assenza di altri apparenti eziologie, il trattamento con olmesartan deve essere immediatamente interrotto e non deve essere ricominciato. Se la diarrea persiste durante la settimana successiva all’interruzione del trattamento, deve essere consultato uno specialista (ad es. un gastroenterologo). Differenze etniche Come con tutti gli altri antagonisti dell’angiotensina II, l’effetto antiipertensivo di olmesartan/amlodipina può essere inferiore nei pazienti di razza nera, probabilmente a causa della maggiore prevalenza di bassi livelli di renina nella popolazione ipertesa di razza nera. Anziani Nelle persone anziane l’aumento del dosaggio deve essere effettuato con cautela (vedere paragrafo 5.2). Gravidanza Non si deve iniziare un trattamento con antagonisti dell’angiotensina II in gravidanza. A meno che la continuazione della terapia con antagonisti dell’angiotensina II non sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono passare a trattamenti antiipertensivi alternativi, i cui profili di sicurezza per l’uso in gravidanza siano stabiliti. Quando la gravidanza viene confermata il trattamento con gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II deve essere immediatamente interrotto e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). Altro Come con qualsiasi altro farmaco antipertensivo un eccessivo calo della pressione arteriosa in pazienti con malattia cardiovascolare e cerebrovascolare ischemica può condurre a infarto del miocardio o ictus. Questo medicinale contiene lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
Interazioni potenziali con l’associazione olmesartan/amlodipina Uso concomitante che richiede cautela Altri agenti antipertensivi L’effetto ipotensivo causato da olmesartan/amlodipina può essere aumentato dall’impiego concomitante di altri farmaci antiipertensivi (per esempio alfa bloccanti, diuretici). Interazioni potenziali con la sostanza olmesartan medoxomil contenuta in OLMESARTAN E AMLODIPINA EG: Uso concomitante non raccomandato ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Farmaci che influiscono sui livelli di potassio L’impiego concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, di integratori di potassio, di sostituti del sale contenenti potassio o di altri farmaci in grado di determinare un aumento dei livelli del potassio sierico (ad esempio eparina, ACE-inibitori) può causare un aumento del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Qualora vengano prescritti farmaci in grado di agire sui livelli di potassio in associazione a olmesartan/amlodipina, si consiglia il controllo dei livelli plasmatici di potassio. Litio Sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicità durante la somministrazione concomitante di litio ed inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina e, raramente, con antagonisti dell’angiotensina II. Pertanto, l’uso di olmesartan/amlodipina e di litio in associazione non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Nel caso si ritenga necessario l’uso concomitante di olmesartan/amlodipina e litio, si raccomanda un attento controllo dei livelli sierici di litio. Uso concomitante che richiede cautela Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), inclusi gli inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico (in dosi > 3 g/die) e FANS non selettivi: Quando gli antagonisti dell'angiotensina II sono somministrati insieme a FANS può verificarsi un'attenuazione dell'effetto antipertensivo. Inoltre, l'uso concomitante di antagonisti dell'angiotensina II e FANS può condurre ad un aumento del rischio di peggioramento della funzionalità renale e ad un aumento del potassio sierico. All'inizio del trattamento concomitante è pertanto raccomandato il monitoraggio della funzionalità renale, nonché un'adeguata idratazione del paziente. Colesevelam, sequestrante degli acidi biliari La somministrazione concomitante del colesevelam cloridrato, sequestrante degli acidi biliari, riduce l’esposizione sistemica, la concentrazione massima plasmatica e il t1/2 di olmesartan. La somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima del colesevelam cloridrato riduce l’effetto di questa interazione farmacologica. Deve essere presa in considerazione la somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima della dose di colesevelam cloridrato (vedere paragrafo 5.2). Informazioni supplementari Dopo il trattamento con antiacidi (alluminio magnesio idrossido) è stata osservata una modesta riduzione della biodisponibilità dell’olmesartan. L’olmesartan medoxomil non ha effetti significativi sulla farmacocinetica o sulla farmacodinamica del warfarin o sulla farmacocinetica della digossina. La somministrazione concomitante di olmesartan medoxomil e pravastatina non determina effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica delle due sostanze in soggetti sani. L’olmesartan non possiede effetti inibitori clinicamente rilevanti sugli enzimi del citocromo P450 umano 1A1/2, 2A6, 2C8/9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4 in vitro, mentre gli effetti di induzione sul citocromo P450 del ratto sono minimi o assenti. Non sono da attendersi interazioni clinicamente rilevanti tra l’olmesartan e farmaci metabolizzati dai succitati enzimi del citocromo P450. Interazioni potenziali con amlodipina contenuta in OLMESARTAN E AMLODIPINA EG Effetti di altri medicinali su amlodipina Inibitori della CYP3A4 L’uso concomitante di amlodipina con inibitori del CYP3A4 potenti o moderati (inibitori della proteasi, antifungini azolici, macrolidi quali eritromicina o claritromicina, verapamil o diltiazem) può causare un aumento significativo dell’esposizione all’amlodipina. Il significato clinico di queste variazioni farmacocinetiche può essere più pronunciato nelle persone anziane. Pertanto possono essere richiesti un monitoraggio clinico e un aggiustamento del dosaggio. La claritromicina è un inibitore del CYP3A4. I pazienti in trattamento concomitante con claritromicina e amlodipina sono maggiormente a rischio di sviluppare ipotensione. Si consiglia un attento monitoraggio dei pazienti quando l’amlodipina è somministrata contemporaneamente alla claritromicina. Induttori del CYP3A4 Al momento della somministrazione concomitante di induttori noti del CYP3A4, la concentrazione plasmatica di amlodipina può variare. Pertanto, deve essere monitorata la pressione sanguigna e deve essere valutato un possibile aggiustamento della dose sia durante sia dopo la somministrazione di farmaci concomitanti, in particolare con forti induttori del CYP3A4 (ad es. rifampicina, hypericum perforatum). La somministrazione di amlodipina con pompelmo o succo di pompelmo non è raccomandata poiché in alcuni pazienti la biodisponibilità di amlodipina potrebbe aumentare e potenziare conseguentemente l’effetto antipertensivo di amlodipina. Dantrolene (infusione): negli animali sono stati osservati fibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati a iperpotassiemia in seguito a somministrazione di verapamil e dantrolene per via endovenosa. A causa del rischio di iperpotassiemia, si raccomanda di evitare la somministrazione concomitante di bloccanti dei canali del calcio come amlodipina in pazienti soggetti all’ipertermia maligna e nel trattamento dell’ipertermia maligna. Effetti di amlodipina su altri medicinali Gli effetti ipotensivi dell’amlodipina si sommano agli effetti ipotensivi di altri farmaci antiipertensivi. In studi clinici di interazione l’amlodipina non ha influenzato i profili farmacocinetici di atorvastatina, digossina, o warfarin. Simvastatina La co-somministrazione di dosi ripetute di 10 mg di amlodipina con simvastatina 80 mg ha determinato un aumento del 77% dell’esposizione alla simvastatina rispetto alla simvastatina da sola. Limitare la dose di simvastatina a 20 mg al giorno nei pazienti trattati con amlodipina. Tacrolimus Sussiste il rischio di aumento delle concentrazioni ematiche di tacrolimus quando co-somministrato con l'amlodipina, benché il meccanismo farmacocinetico di questa interazione non sia completamente compreso. Al fine di evitare la tossicità del tacrolimus, la somministrazione di amlodipina in un paziente trattato con tacrolimus richiede il monitoraggio dei livelli ematici del tacrolimus e l'adeguamento della dose di tacrolimus, se necessario. Ciclosporina In uno studio prospettico condotto in pazienti sottoposti a trapianto renale, è stato osservato un aumento medio del 40% nei livelli minimi di ciclosporina quando co-somministrata con amlodipina. La somministrazione concomitante di olmesartan/amlodipina e ciclosporina può comportare un aumento dell'esposizione alla ciclosporina. Il monitoraggio dei livelli minimi di ciclosporina durante l’uso concomitante e la riduzione della dose di ciclosporina dovrebbero essere adottati quando necessario.
6. Effetti indesiderati
Olmesartan/amlodipina Le reazioni avverse segnalate più comunemente durante il trattamento con olmesartan/amlodipina sono edema periferico (11,3%), cefalea (5,3%) e capogiri (4,5%). Le reazioni avverse causate da olmesartan/amlodipina in studi clinici, studi di sicurezza post-autorizzazione e segnalazioni spontanee, così come le reazioni avverse causate dai componenti singoli olmesartan medoxomil e amlodipina basate sul profilo di sicurezza noto di queste sostanze sono riassunte nella tabella sottostante. Per classificare la frequenza di comparsa delle reazioni avverse, è stata utilizzata la seguente terminologia: Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥ 1/100 - < 1/10) Non comune (≥ 1/1.000 - < 1/100) Raro (≥ 1/10.000 - < 1/1.000) Molto raro (< 1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
MedDRAClassificazione per sistemi e organi Reazioni avverse al farmaco Frequenza  
AssociazioneOlmesartan/Amlodipina Olmesartan Amlodipina
Patologie del sistema emolinfopoietico Leucocitopenia     Molto raro
Trombocitopenia   Non comune Molto raro
Disturbi del sistema immunitario Reazione allergica/ipersensibilità al farmaco Raro   Molto raro
Reazione anafilattica   Non comune  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperglicemia     Molto raro
Iperpotassiemia Non comune Raro  
Ipertrigliceridemia   Comune  
Iperuricemia   Comune  
Disturbi psichiatrici Stato confusionale     Raro
depressione     Non comune
insonnia     Non comune
Irritabilità     Non comune
Riduzione della libido Non comune    
Alterazioni dell’umore (compresa ansia)     Non comune
Patologie del sistema nervoso Capogiri Comune Comune Comune
Disgeusia     Non comune
Disturbi extrapiramidali     Non nota
Cefalea Comune Comune Comune (soprattutto all’inizio del trattamento)
Ipertonia     Molto raro
Ipoestesia Non comune   Non comune
Letargia Non comune    
Parestesia Non comune   Non comune
Neuropatia periferica     Molto raro
Capogiri posturali Non comune    
Disturbi del sonno     Non comune
Sonnolenza     Comune
Sincope Raro   Non comune
Tremore     Non comune
Patologie dell’occhio Disturbi della vista (inclusa diplopia)     Comune
Disturbi dell’orecchio e del labirinto Tinnito     Non comune
Vertigini Non comune Non comune  
Patologie cardiache Angina pectoris   Non comune Non comune (incuso aggravamento dell’angina pectoris)
Aritmie (incluse bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale)     Non comune
Infarto del miocardio     Molto raro
Palpitazioni Non comune   Comune
Tachicardia Non comune    
Patologie vascolari Ipotensione Non comune Raro Non comune
Ipotensione ortostatica Non comune    
Vampate Raro   Comune
Vasculite     Molto raro
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Bronchite   Comune  
Tosse Non comune Comune Non comune
Dispnea Non comune   Comune
Faringite   Comune  
Rinite   Comune Non comune
Patologie gastrointestinali Dolore addominale   Comune Comune
Alterazioni delle abitudini intestinali (incluse diarrea e costipazione)     Comune
Stitichezza Non comune    
Diarrea Non comune Comune  
Bocca secca Non comune   Non comune
Dispepsia Non comune Comune Comune
Gastrite     Molto raro
Gastroenterite   Comune  
Iperplasia gengivale     Molto raro
Nausea Non comune Comune Comune
Pancreatite     Molto raro
Dolore al tratto addominale superiore Non comune    
Vomito Non comune Non comune Non comune
Enteropatia similsprue (vedere paragrafo 4.4)   Molto raro  
Patologie epatobiliari Aumento degli enzimi epatici   Comune Molto raro (per lo più in presenza di colestasi)
Epatite     Molto raro
Ittero     Molto raro
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia     Non comune
Edema angioneurotico   Raro Molto raro
Dermatite allergica   Non comune  
Eritema multiforme     Molto raro
Esantema   Non comune Non comune
Dermatite esfoliativa     Molto raro
Iperidrosi     Non comune
Fotosensibilità     Molto raro
Prurito   Non comune Non comune
Porpora     Non comune
Edema di Quincke     Molto raro
Eruzione cutanea Non comune Non comune Non comune
Decolorazione della cute     Non comune
Sindrome di StevensJohnson     Molto raro
Orticaria Raro Non comune Non comune
Necrolisi epidermica tossica     Non nota
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Gonfiore alle caviglie     Comune
Artralgia     Non comune
Artrite   Comune  
Dolore alla schiena Non comune Comune Non comune
Spasmi muscolari Non comune Raro Comune
Mialgia   Non comune Non comune
Dolore alle estremità Non comune    
Dolori muscoloscheletrici   Comune  
Patologie renali e urinarie Insufficienza renale acuta.   Raro  
Ematuria   Comune  
Aumento della frequenza della minzione     Non comune
Disturbi della minzione     Non comune
Nicturia     Non comune
Pollachiuria Non comune    
Insufficienza renale   Raro  
Infezione delle vie urinarie   Comune  
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione erettile/impotenza Non comune   Non comune
Ginecomastia     Non comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Non comune Non comune Comune
Dolore al torace   Comune Non comune
Edema al viso Raro Non comune  
Stanchezza Comune Comune Comune
Sintomi similinfluenzali   Comune  
Letargia   Raro  
Malessere   Non comune Non comune
Edema Comune   Molto comune
Dolore   Comune Non comune
Edema periferico Comune Comune  
Edema plastico Comune    
Esami diagnostici Aumento della creatinina ematica Non comune Raro  
Aumento della creatin fosfochinasi   Comune  
Diminuzione della potassiemia Non comune    
Aumento dell’urea ematica   Comune  
Aumento delle concentrazioni di acido urico nel sangue Non comune    
Aumento della gamma glutamil transferasi Non comune    
Riduzione ponderale     Non comune
Aumento ponderale     Non comune
Sono stati segnalati singoli casi di rabdomiolisi in associazione temporale con l'assunzione di bloccanti recettoriali dell'angiotensina II. Sono stati riportati singoli casi di sindrome extrapiramidale in pazienti trattati con amlodipina. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazioneavversa.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza (vedere paragrafo 4.3) Non vi sono dati sull’uso di olmesartan/amlodipina in pazienti in stato di gravidanza. Non sono stati effettuati studi di tossicità riproduttiva nell’animale con olmesartan/amlodipina. Olmesartan medoxomil (principio attivo di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG) L’impiego di antagonisti dell’angiotensina II non è raccomandato nel primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’impiego di antagonisti dell’angiotensina II è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Le evidenze epidemiologiche relative al rischio teratogeno in seguito all’esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non sono risolutive; non è tuttavia possibile escludere un piccolo aumento del rischio. Benché non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti dell’angiotensina II, un simile rischio può esistere per questa classe di farmaci. A meno che la continuazione della terapia con antagonisti dell’angiotensina II non sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono passare a trattamenti antiipertensivi alternativi, i cui profili di sicurezza per l’uso in gravidanza siano stabiliti. Quando viene confermato lo stato di gravidanza il trattamento con gli antagonisti dell’angiotensina II deve essere immediatamente interrotto e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa. È noto che nella donna l’esposizione agli antagonisti dell’angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia) (vedere paragrafo 5.3). Nel caso in cui si sia verificata un’esposizione agli antagonisti dell’angiotensina II a partire dal secondo trimestre di gravidanza è consigliabile un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto antagonisti dell’angiotensina II devono essere attentamente monitorati per ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Amlodipina (principio attivo di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG) Dati su di un numero limitato di gravidanze con esposizione a amlodipina non indicano che l’amlodipina o altri calcio antagonisti abbiano un effetto dannoso sulla salute del feto. Tuttavia, potrebbe esserci un rischio di travaglio prolungato. Di conseguenza, olmesartan/amlodipina non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Allattamento Olmesartan medoxomil (principio attivo di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG) L’olmesartan è escreto nel latte materno dei ratti. Tuttavia, non è noto se lo stesso avvenga nel latte umano. Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di olmesartan durante l’allattamento al seno, olmesartan non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri. Amlodipina (principio attivo di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG) L'amlodipina viene escreta nel latte materno umano. La percentuale della dose materna ricevuta dal neonato è stata stimata con un intervallo interquartile del 3 - 7%, con un massimo del 15%. L'effetto dell’amlodipina sui neonati non è noto. La decisione di continuare/interrompere l'allattamento o continuare/interrompere la terapia con l'amlodipina deve essere presa tenendo conto del beneficio dell'allattamento del bambino e del beneficio della terapia con amlodipina per la madre. Fertilità In pazienti trattati con bloccanti dei canali del calcio sono state riportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilità. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Conservare il medicinale nella confezione originale per proteggerlo dall’umidità
9. Principio attivo
OLMESARTAN E AMLODIPINA EG 20 mg/5 mg compresse rivestite con film: Ogni compressa rivestita con film di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG contiene 20 mg di olmesartan medoxomil e 5 mg di amlodipina (come amlodipina besilato). OLMESARTAN E AMLODIPINA EG 40 mg/5 mg compresse rivestite con film: Ogni compressa rivestita con film di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG contiene 40 mg di olmesartan medoxomil e 5 mg di amlodipina (come amlodipina besilato). OLMESARTAN E AMLODIPINA EG 40 mg/10 mg compresse rivestite con film: Ogni compressa rivestita con film di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG contiene 40 mg di olmesartan medoxomil e 10 mg di amlodipina (come amlodipina besilato). Eccipiente(i) con effetto noto Ogni compressa rivestita con film di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG 20 mg/5 mg contiene 29,96 mg di lattosio monoidrato e 0,45 mg di sorbitolo. Ogni compressa rivestita con film di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG 40 mg/5 mg contiene 66,85 mg di lattosio monoidrato e 0,90 mg di sorbitolo. Ogni compressa rivestita con film di OLMESARTAN E AMLODIPINA EG 40 mg/10 mg contiene 59,91 mg di lattosio monoidrato e 0,90 mg di sorbitolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della compressa Cellulosa microcristallina Crospovidone tipo A Silice colloidale anidra Magnesio stearato Lattosio monoidrato Rivestimento della compressa 20 mg / 5 mg compresse rivestite con film: AquaPolish P bianco 919.03 STA (amido pregelatinizzato idrossipropilico; acido stearico; sorbitolo (E420); titanio diossido) 40 mg / 5 mg compresse rivestite con film: AquaPolish P giallo 929.05 STA (amido pregelatinizzato idrossipropilico; acido stearico; sorbitolo (E420); titanio diossido, ossido di ferro giallo, ossido di ferro rosso) 40 mg / 10 mg compresse rivestite con film: AquaPolish P rosso 949.06 STA (amido pregelatinizzato idrossipropilico; acido stearico; sorbitolo (E420); titanio diossido; ossido di ferro rosso)
11. Sovradosaggio
Sintomi Non c’è esperienza di sovradosaggio di olmesartan/amlodipina. I più probabili effetti di sovradosaggio da olmesartan medoxomil sono ipotensione e tachicardia; può manifestarsi bradicardia se avviene stimolazione parasimpatica (vagale). Il sovradosaggio di amlodipina può determinare probabilmente eccessiva vasodilatazione periferica con ipotensione marcata e possibile tachicardia riflessa. È stata riportata ipotensione sistemica marcata e potenzialmente prolungata fino alla comparsa di shock con esito fatale. Trattamento Se l’assunzione è recente, va considerata la lavanda gastrica. È stato dimostrato che, nei soggetti sani, la somministrazione di carbone attivo immediatamente o entro due ore dall’ingestione dell’amlodipina riduce sostanzialmente l’assorbimento dell’amlodipina. L’ipotensione clinicamente significativa, dovuta ad un sovradosaggio di olmesartan/amlodipina richiede supporto attivo del sistema cardiovascolare, incluso attento monitoraggio della funzionalità cardiopolmonare, sollevamento delle estremità e controllo del volume circolatorio e dell’escrezione urinaria. Un vasocostrittore può essere d’aiuto per la riattivazione del tono vascolare e della pressione arteriosa, fatto salvo che non vi siano controindicazioni al suo impiego. Il gluconato calcico per via endovenosa può essere utile per invertire gli effetti dell’inibizione del canale del calcio. Siccome l’amlodipina è altamente legata alle proteine, la dialisi non porterà probabilmente benefici. La dializzabilità dell’olmesartan non è nota.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).