Il disturbo borderline di personalità

Dr. Guglielmo Campione

Disturbo borderline di personalità: sintomi

I principali sintomi del disturbo borderline ruotano intorno a due polarità: una è quella dell'instabilità e l'altra è quella dell'impulsività. Il soggetto borderline è un soggetto con una personalità che si manifesta da una parte con instabilità dell'umore oppure del comportamento o anche delle relazioni, dall'altra attraverso un comportamento prevalentemente impulsivo, per quel che riguarda ad esempio l'attività sessuale, lo spendere molti soldi o usare sostanze stupefacenti, e così via.

Difficoltà relazionali di una persona borderline

Le difficoltà principali sono dovute al fatto che un soggetto con disturbo borderline, che in psicanalisi viene definito anche disturbo narcisistico patologico, è un soggetto ad orientamento prevalentemente egocentrico, quindi una persona che percepisce l'altro come uno strumento per esaudire i propri bisogni di stabilità, affetto e altro. Inoltre il soggetto borderline ha frequenti timori di abbandono e può avere reazioni molto rabbiose ed improvvise anche solo di fronte al timore di essere abbandonato e non alla vera realtà dell'abbandono. Oltre a questo il soggetto borderline, per difendersi da un'angoscia piuttosto grave che lo assilla, tende alternativamente ad idealizzare il partner e a svalutarlo, cosa che accade anche verso il terapeuta. Questo può essere difficile da sopportare e da gestire sia per un professionista sia per chi non lo è.

Personalità borderline e stalking

Lo stalking è un disturbo che può presentarsi in soggetti borderline, perchè lo stalker è un soggetto che ha timori prevalentemente non realistici di abbandono, proprio come il borderline; questo genere di timori può trasformarsi in comportamenti impulsivi come quello di assillare la vittima.

Cause del disturbo borderline

Le possibili cause di questo disturbo sono principalmente una vulnerabilità di base che è una caratteristica biologica, cioè i soggetti borderline sembrerebbero avere un'instabilità dell'umore e attacchi di rabbia molto intensi, nonchè una certa difficoltà a ritornare al tono di umore iniziale. Questa vulnerabilità, per fare in modo che il disturbo si manifesti, deve incontrare un ambiente familiare che può avere due principali caratteristiche: essere un ambiente dove il controllo è molto forte e ossessivo, oppure al contrario dove c'è una trascuratezza affettiva ed emotiva nei confronti del bambino. Infatti, una delle teorie più accreditate è che questo attaccamento disorganizzato della madre nei confronti del bambino possa condurre ad un'assenza o scarsità di capacità riflessiva; il borderline non riesce per questo ad essere consapevole del magma emotivo che si agita dentro di lui ed è in difficoltà nel poterlo gestire.

Terapia del disturbo borderline

Il disturbo borderline si cura con una terapia integrata di farmaci e psicoterapia, che può essere una psicoterapia psicanalitica ma che secondo le evidenze scientifiche deve avere caratteristiche vicine a quelle della terapia dialettico comportamentale, ideata e fondata da Marsha Linehan, terapeuta americana con un passato di vita borderline. I farmaci sono fondamentalmente stabilizzanti dell'umore, che hanno anche un effetto antimpulsivo, e che possono essere integrati con farmaci neurolettici atipici a basse dosi. La terapia dialettico comportamentale è una terapia individuale, ma può essere anche di gruppo, ed è tesa a verificare i compiti assegnati nella gestione delle emozioni del soggetto; a questa si aggiunge la mindfulness, che è una terapia di derivazione buddista fondata negli Stati Uniti da Kabat-Zinn, ed ha la funzione principale di rendere il soggetto consapevole delle proprie emozioni ed insegnargli a saperle gestire.

Come rapportarsi a un soggetto con disturbo borderline

Il mio consiglio per rapportarsi con un soggetto borderline è di avere una relazione onesta e chiara, perchè il soggetto borderline è anche in grado di manipolare molto il partner emotivamente e questo ovviamente ha un effetto controproducente anche per il soggetto affetto, impedendogli di confrontarsi e di crescere emotivamente. Quindi nelle domande, nelle negazioni, nelle affermazioni, bisogna sempre contemplare l'altro, ad esempio si può dire "mi rendo conto che tu possa avere delle difficoltà, tuttavia dobbiamo cercare di superarle". Tenuto conto che il soggetto borderline è ipersensibile alle svalutazioni, è utile fargli notare i momenti in cui ci svaluta, in quanto questo può essere da lui capito proprio perchè è da lui subito e temuto.

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