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Coloranti alimentari

Nutrizione
Coloranti alimentari

A cosa servono i coloranti alimentari?

Il colorante alimentare è molto diffuso nella stragrande maggioranza degli alimenti di consumo quotidiano, anche per quelli più insospettabili. Per esempio, sono utilizzati per rendere le arance di un colore più brillante e uniforme, per creare il marroncino tipico della cola, per rendere i marshmallow più bianchi, grazie al blu.

Ovviamente, il loro utilizzo è ampiamente diffuso per le decorazioni dei dolci e delle caramelle. 

Come sappiamo se un alimento contiene coloranti alimentari?

Di norma, le etichette di tutti gli alimenti, siano freschi o confezionati, devono riportare la presenza dei coloranti alimentari, quando aggiunti. Per definirli nello specifico, i coloranti hanno una denominazione particolare, che in Italia va da E100 a E199.

Nonostante i coloranti artificiali siano stati in passato strettamente connessi con le reazioni allergiche e altri problemi di salute, come per esempio il cambiamento dell’umore nei bambini, la FDA (Food and Drug Administration) e nel caso specifico Italiano, il Ministero della Salute, continuano a premetterne l’utilizzo negli alimenti. Ciò accade non perché le agenzie e gli organi che dovrebbero supervisionare non hanno a cuore la salute dei consumatori, ma perché ogni colorante in commercio ha superato i più disparati controlli prima dell’introduzione nell’ambito alimentare. 

Il caso del colorante E120

Spesso su Internet e sui principali social media si diffondono delle notizie di carattere allarmante, dei più disparati argomenti, come politica, salute, alimentazione e via dicendo. È il caso del colorante E120, noto anche come “rosso cocciniglia”.

Il colorante E120 si ricava principalmente dall’essicazione delle uova o dell’insetto stesso delle coccidee, ben diverse delle coccinelle, perché queste ultime appartengono alla famiglia dei coleotteri, mentre le coccidee sono parassiti delle piante. Nonostante sia di origine naturale, il suo utilizzo è stato ampiamente sostituito dalla forma sintetica del colorante, visto che la prima forma poteva causare shock anafilattico.

È bene tenere presente che l’utilizzo e la forma di tutti i coloranti, che siano di origine vegetale, animale o sintetica, deve essere espressamente indicata sull’etichetta insieme anche alla derivazione. 

Coloranti naturali: quali sono?

Esistono infine dei coloranti derivati esclusivamente da alimenti naturali:

  • annatto, estratto dal carotene, nome del colorante E160b
  • paprica
  • zafferano
  • licopene, estratto dai pomodori
  • beta-carotene

Attenzione alle etichette

Come è stato anticipato, i coloranti caratterizzano la gran parte degli alimenti che consumiamo tutti i giorni, anche quelli più impensabili. Ecco perché è estremamente importante leggere le etichette e assicurarsi di non avere allergie ad eventuali sostanze, che possono manifestarsi in modo lieve, come una banale dermatite o più grave, come per esempio lo shock anafilattico.

Sapere cosa si sta ingerendo insieme agli alimenti è importantissimo per la salute di adulti e bambini ed è soprattutto possibile, visto che le etichette devono essere più che accurate nella descrizione del prodotto. Gli strumenti ci sono tutti, è sufficiente utilizzarli. 

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Dr. Francesco Pascucci Medico Chirurgo
Dr. Francesco Pascucci
dietologo

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