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Faringectomia

Otorinolaringoiatria

Quando si pratica?

Di solito si effettua come parte di un intervento per la rimozione di un tumore che si estende nella faringe. Viene praticata in caso di Laringectomia totale. Si tratta di un intervento che comporta la rimozione dell’intera laringe e spesso l’asportazione di una parte della faringe. 

Come ci si prepara a una faringectomia?

  • Non mangiare ne bere dalla mezzanotte del giorno prima dell’intervento
  • Avvertire il medico in caso di febbre, tosse od altri sintomi simili

Quanti tipi di faringectomia esistono?

  • Nasofaringectomia. Moto raro, si effettua in caso di cancro alla rinofaringe che recidiva dopo chemioterapia e radioterapia.
  • Larinofaringectomia totale.
  • Larinofaringectomia totale con faringectomia parziale. Si rimuovono la laringe e la parte di faringe adiacente.
  • Ipofaringectomia parziale. Consiste nella rimozione parziale dell’ipofaringe. Si effettua tramite laringoscopi laser o robot chirurgici.
  • Oringofaringectomia posteriore parziale. Viene praticata per eliminare in tumore isolato nella parte posteriore dell’orofaringe.

Cosa aspettarci dalla fase post-operatoria?

Tutto sarà in relazione alla portata dell’intervento. Si va da dimissioni dopo poche ore dal risveglio dall’anestesia, fino alle due settimane, nei casi più gravi. 

Quali sono i principali rischi legati a un intervento di faringectomia?

  • Sanguinamenti più o meno gravi che possono portare al bisogno di ricorrere ad una nuova operazione
  • Seroma. Si tratta di una raccolta di fluido nel collo, che si verifica dopo la rimozione del drenaggio. Questo può essere siringato oppure si può aspettare che si assorba naturalmente. Il rischio legato alla presenza del seroma è che questo potrebbe essere infetto.
  • Infezione.
  • Fistola salivale.  È un disturbo che si verifica quando la saliva esce dalla faringe e penetra nel collo. Viene curato posizionando il paziente in scarico ed evitando le fuoriuscite di saliva, finchè la ferita non guarisce. Nei casi più estremi può rendersi necessario un nuovo intervento chirurgico.
  • Coaguli e trombosi che possono portare ad embolie polmonari. Si curano con anticoagulanti, che potrebbero però causare problemi di sanguinamento a causa del recente intervento. Per questo è bene, quando possibile, iniziare a muoversi evitando così il rischio coaguli. Quando ciò non è possibile ci si può aiutare  indossando calze a compressione dinamica. 
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Dr.ssa Daria Caminiti Medico Chirurgo
Dr.ssa Daria Caminiti
otorinolaringoiatra

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